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Politica. Per il CdO Foggia ci vuole una Fiera più dinamica e moderna, aperta tutto l'anno

Massimo Mezzina, Direttore CdO Foggia (foto) ndr.
di Redazione

FOGGIA, 12 MAG. - «Il rilancio dell'Ente parte dalla destagionalizzazione degli eventi», secondo Massimo Mezzina, direttore CdO di Foggia.

Pubblichiamo una lettera di Massimo Mezzina, Direttore Compagnia delle Opere Foggia
«Da pochi giorni è andata in archivio la 67esima edizione della Fiera dell'Agricoltura e della Zootecnia di Foggia.
Un appuntamento che in quest'edizione ha cercato di riprendersi lo spazio che merita e che gli era proprio. Per una settimana il nostro capoluogo di provincia è diventato centro dell'attenzione del settore principe per vocazione e tradizione della nostra cultura d'impresa: l'agricoltura.
Il successo della manifestazione fieristica deve però comunque far riflettere sul futuro prossimo dell'Ente Fiera, che non può più solamente essere inquadrato nelle due manifestazioni di maggio ed ottobre o in altre vetrine che restano circoscritte in poche giornate.
A mio parere l'Ente Fiera può e deve compiere quel salto di qualità, che è l'unica condizione per garantirgli una sopravvivenza nel lungo periodo e uno sviluppo concreto.
Il salto di qualità può essere assicurato soltanto con una gestione che veda il Quartiere Fieristico protagonista della nostra economia per 365 giorni l'anno.
Per fare questo bisogna ripensare drasticamente come sta accadendo altrove al ruolo della Fiera e reinquadrarlo in modo lontano da ciò che abbiamo visto e concepito fino ad oggi.
Pensiamo ad una Fiera diversa quindi, più vicina alle esigenze dell'economia moderna e delle categorie professionali e imprenditoriali.
Una Fiera aperta tutti i giorni che preveda l'utilizzo dei suoi immensi spazi per costruire finalmente aree di coworking dove gli imprenditori e i giovani professionisti possano avere uno spazio per mettersi in gioco e per collaborare tra loro.
Inoltre è noto l'impegno della Camera di Commercio di Foggia e di alcune associazioni imprenditoriali nei confronti di chi ha deciso di aprire una start up. Sarebbe utile in tal senso sviluppare un incubatore di giovani imprese, che possano dare nuova linfa vitale allo spazio di viale Fortore.
Se per anni il quartiere fieristico si è mantenuto sui due pilastri della Fiera dell'Agricoltura e della Campionaria di Ottobre, oggi il rilancio può avvenire grazie ad una “destagionalizzazione” dell'attività dell'ente che passi anche attraverso l'avvio di nuove iniziative e attività, legate a mio avviso, principalmente, a due fronti: la valorizzazione di tutto il comparto del food e l’utilizzo delle nuove tecnologie. Da un lato infatti si potrebbe ripercorrere anche a Foggia esperienze internazionali legate alla creazione dei cosiddetti “food park”, spazi pensati a sostegno e sviluppo della filiera produttiva agroalimentare (laboratori, centri di ricerca e sperimentazione, acceleratori produttivi, piattaforme logistiche, ecc.); dall’altro si potrebbe inoltre focalizzarsi sull’identità culturale della nostra terra, attraverso la produzione di contenuti e installazioni fruibili anche da parte del grande pubblico che sappiano parlare delle nostre tradizioni in una chiave nuova, attraverso la proposta di percorsi esperienziali e sensoriali innovativi. In questo l’industria creativa, anche locale, potrebbe e saprebbe essere protagonista.
Queste sono solo alcune possibilità finalizzate a rendere l'attività dell'Ente Fiera più dinamica e moderna e siamo certi che altre ipotesi possano nascere dall’avvio di un confronto costruttivo tra i vari attori del territorio, nessuno escluso».





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