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Cronaca. Marocchino violenta una donna mentre rincasava. È accaduto a Foggia

Aggressione donna (foto) ndr.
di Nico Baratta

FOGGIA, 04 LUG. - Era notte fonda mentre una donna stava rientrando nella propria abitazione ed è stata aggredita e poi violentata. È accaduto la scorsa notte a Foggia, in Via Galliani, lateralmente la Villa Comunale.  Ad allertare i militari dell’Arma sono stati alcuni passanti che hanno accolto le grida di aiuto della donna in evidente stato confusionale. Una volta giunti sul posto e dopo aver appurato il malfatto, i Carabinieri hanno dapprima fatto giungere un’unità medica del 118 che hanno soccorso e medicato la donna e hanno iniziato le ricerche per catturare l’aggressore, che da li a poco è stato rinvenuto nei pressi dell’aggressione, perquisito e arrestato. 
Secondo la ricostruzione che la donna ha fornito ai Carabinieri, l’aggressore, S. J. un marocchino del 1986, avrebbe dapprima avvicinato la vittima e dopo averla minacciata con un coltello puntato alla gola, gli strappava la borsetta rubando soldi e contenuti vari. Dopo di che l’aggressore, sempre sotto la minaccia del coltello, costringeva la donna ad avere un rapporto sessuale per poi fuggire. Giunti sul posto, come detto, i Carabinieri hanno appurato il malfatto e grazie alla testimonianza della donna che avrebbe fornito dettagli sulla refurtiva e sull’aggressore, quali parti somatiche e vestiario, hanno iniziato le ricerche del marocchino. Son bastati pochi minuti ai militari che battendo palmo a palmo l’intera area cittadina in oggetto, son riusciti dapprima a fermare il marocchino e perquisendolo hanno rinvenuto gli oggetti rubati alla donna. Quest’ultima ha riconosciuto il suo aggressore e gli oggetti rubati così permettendo ai Carabinieri di porre in fermo il marocchino. Condotto nella vicina Caserma provinciale dell’Arma, l’aggressore è risultato recidivo, con numerosi precedenti per furto e in atto sottoposto all’obbligo di dimora nel Comune di Foggia con prescrizione di non allontanarsi nelle ore notturne. 
Il marocchino veniva associato alla locale Casa Circondariale.




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