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Andria (Bat). Un ricordo di Maria Aloysi, una delle 23 vittime della sciagura ferroviaria del 12 luglio scorso. La sorella Anna: “Maria era una madre e moglie esemplare”

Anna Aloysi. (foto) ndr.

di Massimo Resta 

ANDRIA (BAT), 14 OTT. - Sono trascorsi tre mesi da quel maledetto 12 luglio, giorno della tragedia ferroviaria avvenuta sulla tratta Andria-Corato delle Ferrovie del Nordbarese. Morirono ben ventitrè persone. Una di queste era Maria Aloysi, una casalinga di 49 anni, originaria di Andria, ma residente da diversi anni a Modugno. Tornava spesso ad Andria per far visita al padre malato e purtroppo era a bordo del treno coinvolto nel tragico incidente ferroviario. Era una madre e moglie esemplare. "Una donna dolce e gentile", così la ricordano le amiche e tutti coloro che l’hanno conosciuta. Nessuno potrà mai dimenticare il suo sorriso e la sua disponibilità. Non ci sono parole di conforto per una perdita così grande. Il ricordo di Maria vivrà in eterno nei cuori di chi ha avuto il privilegio di conoscerla. Una di queste è sua sorella Anna, che vuole ricordare alcuni episodi post-tragedia. In questi giorni è riuscita a incontrare il Pontefice, durante l’udienza generale del mercoledì in Vaticano, come desiderava da tempo. A Papa Francesco ha fatto consegnare la maglietta sulla quale è stampata una foto di Maria e un biglietto. Anna, non si aspettava tanta attenzione da parte sua. Ha ricevuto da monsignor Paolo Borgia (l’assessore per gli Affari generali della Segreteria di Stato) una lettera in cui il Papa affida l’anima della sorella Maria alla “tenerezza divina”. È stato molto importante per lei. Così come importante è ricordare oggi Maria Aloysi, a pochi giorni dai suoi 50 anni. E’ importante ricordare, inoltre, che Anna Aloysi ha continuato a denunciare la mancanza di rispetto delle Ferrovie del Nordbarese, che nelle diverse stazioni in gigantografie e manifesti esaltava la sicurezza e la comodità della linea. E dopo tre mesi dalla tragedia, sono stari rimossi grazie all'insistenza di Anna Aloysi, che da indiscrezioni raccolte da alcuni anonimi dipendenti di Ferrotramviaria ha saputo che negli anni scorsi parecchie volte ci sono sempre stati rischi di scontro tra treni, ma si e’ sempre cercato di mettere a tacere queste situazioni pericolose. Anna Aloysi continua dicendo che farà di tutto per far emergere la verita’ su questi episodi oscuri, nonostante debba fare assistenza continua al padre malato dopo la morte di Maria e conclude mettendo in guardia la gente da associazioni che vogliono speculare sul dolore profondo delle famiglie e che molte volte chiedono somme di denaro in maniera non trasparente. “La mia famiglia e altre non fanno parte di nessuna associazione, sottolinea Anna Aloysi, che rivolge un appello alle istituzioni, alla presidenza del consiglio e al presidente della regione Puglia, affinche' tutte le tratte ferroviarie pugliesi vengano messe in sicurezza. Bisogna evitare che tragedie come quelle del 12 luglio non succedano mai piu', dato che ancora oggi esistono molti tratti, totalmente assenti di dispositivi di sicurezza.





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