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Bari. La Polizia notifica la misura della sorveglianza speciale a cittadino originario dell'Albania [VIDEO]

Sorveglianza speciale per cittadino BArese. (foto P.S.) ndr.

di Redazione

BARI, 9 FEB. (Comunicato St.) - Nei giorni scorsi, a Bari, la Polizia di Stato ha notificato la misura della sorveglianza speciale nei confronti di un cittadino italiano originario dell’Albania residente in Provincia di Bari: la misura nasce da articolate attività di indagine - supportate anche da operazioni di natura tecnica - della DIGOS della Questura di Bari che hanno evidenziato in capo all’uomo elementi ritenuti significativi sotto il profilo della configurabilità di sintomatologie di elevata pericolosità sociale in termini di commissione di atti di terrorismo. A supportare il provvedimento, emesso ai sensi dell’art. 4 comma 1 lett. a) del D.L. 18 febbraio 2015 nr.7, convertito con modificazioni della legge 17 aprile 2015, nr. 43, il ritrovamento su pc e smartphone dell’uomo di: 
• post che esaltano gli attentati di Parigi; 
• foto che lo ritraggono mentre imbraccia un fucile mitragliatore; 
• condivisione in internet di immagini e video di azioni terroristiche del DAESH e scene di esecuzione di prigionieri, con commenti nei quali si afferma che il vero terrorismo è quello dei governi occidentali; 
• visualizzazione di un noto videogioco (Assassin’s Creed) nel quale le voci originali sono sostituite da altre che esaltano il Daesh ed accusano la Gran Bretagna di aver distrutto il primo Califfato dell’Impero Ottomano; 
• condivisione in rete di un video inneggiante alla conquista islamica dello Stato italiano; 
• condivisione on line dell’intervista del fondamentalista islamico inglese Anjem Choudary, in cui quest’ultimo minaccia lo Stato Italiano annunciando che i combattenti del Daesh conquisteranno Roma per affermarvi la Sharia. 
Il Presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Bari, dott.ssa Francesca La Malfa, considerata la pericolosità del soggetto, ha accolto la proposta della Procura della Repubblica di Bari, che aveva condiviso gli elementi di pericolosità evidenziati dalla Digos, ed applicato il provvedimento d’urgenza dell’obbligo di soggiorno nel Comune di residenza e del ritiro del passaporto e di ogni altro documento valido per l’espatrio, ai sensi dell’art. 9 del Decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159. Successivamente il Tribunale di Bari - Terza Sezione Penale, accogliendo la proposta dell’AG, ha disposto nei confronti del cittadino italiano la Sorveglianza Speciale per anni 2. Si evidenzia che il Tribunale, oltre ad aver previsto il divieto di accesso alla rete internet per il destinatario del provvedimento, ha ritenuto - pur non prevedendone la obbligatorietà in relazione al dettato di cui all’art. 19 della Costituzione, che “(omissis)... nell’ottica del recupero sociale del proposto al medesimo potrà essere d’ausilio - in uno all'astensione dalle attività di comunicazione telefoniche ed informatiche che possono formare oggetto di specifica inibizione - l’avvio di un percorso di studio dei valori della religione islamica che consenta di acquisire (.....) elementi di conoscenza che gli consentano di comprenderne gli insegnamenti senza confonderli con il fondamentalismo religioso e la propaganda islamista; si tratta di un processo di <> cui il proposto si è dichiarato disponibile..(omissis). Tale approccio di tipo preventivo - giudiziario ha rappresentato una assoluta novità in relazione alla lotta al terrorismo internazionale riferito a condotte apologetiche del DAESH, così come altro aspetto di assoluta novità nel presente contesto di indagine è certamente rappresentato dalla previsione da parte della Procura della Repubblica Distrettuale - in perfetta linea con le recenti strategie di contenimento del fondamentalismo islamico nel web - di una prescrizione tesa al concreto recupero sociale del soggetto, attraverso un percorso socio-spirituale di “de-radicalizzazione” con il coinvolgimento di una idonea guida religiosa da individuare con l’ausilio di referenti qualificati dell’associazionismo islamico istituzionalizzato della provincia di Bari. È in fase di elaborazione una specifica attività, d’intesa con la Procura della Repubblica, per stabilire forme di coinvolgimento della locale comunità islamica al fine di realizzare una piattaforma di incontri su tematiche religiose per dar corso all’effettivo reinserimento sociale del soggetto, ma allo stesso tempo per fortificare/cementare il rapporto con l’associazionismo islamico in un’ottica di comune condivisione della prevenzione dell’estremismo islamico.







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