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Cronaca. Foggia, Arrivano i Carabinieri del ROS [VIDEO]

Durante la presentazione (foto N. Baratta) ndr.
di Nico Baratta

FOGGIA, 5 APR. - Ebbene si, a Foggia e provincia arriveranno i ROS. Gli annali storici della nostra Capitanata non hanno mai avuto tanto clamore a livello nazionale per la lotta contro il crimine. Per il bene contro il male lo Stato ha deciso di istituire a Bari, come comando centrale ma con dislocazione in provincia di Foggia, il Raggruppamento Operativo Speciale dell'Arma, meglio conosciuto come ROS. Per chi si sta chiedendo se è la stessa unità operativa che arrestò non solo Totò Riina, con a capo il suo indimenticabile capo “Capitano Ultimo”, ora Colonnello e operativo da pochi mesi presso l’Aise – Agenzia informazioni e sicurezza esterna, i Servizi Segreti per l’estero della Repubblica Italiana, la risposta è SI. 
Foggia e la sua provincia ormai è diventata, oltre che terra fertile per la mala, quella organizzata, quella passata alla storia per la “Società Foggiana” e i clan delle Faide garganiche, presidio stabile per traffici di droga, armi, estorsioni, usura, rapimenti, omicidi e soprattutto per la mafia, quella cruenta, che ammazza, che è infiltrata nelle istituzioni locali e che con essa fa affari.
Ieri mattina, 04 aprile 2017, alle ore 11, presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Foggia, è stato presentato ufficialmente l’istituzione del comando del ROS. Alla presentazione hanno preso parte, con interventi significativi, il Dott. Franco Roberti, Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, il Gen. B. Giuseppe Governale, Comandante del Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri – del ROS-, il Gen. B. Giovanni Cataldo, Comandante della Legione Carabinieri Puglia, la Dott.ssa Maria Tirone, Prefetto di Foggia, il Dott. Giuseppe Volpe, Procuratore Capo di Bari. 

Durante la presentazione (foto N. Baratta) ndr.
Tra le istituzioni presenti ad ascoltare le autorità sopradette c’erano il Questore di Foggia, il Dott. Piernicola Silvis, Il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Foggia, Colonnello Francesco Gazzani, autorità varie. Assenze di rilievo, ed è giusto porlo in evidenza, il Sindaco di Foggia, Franco Landella, che doveva far gli onori di casa per l’importante momento che la città capoluogo vivrà, e Francesco Miglio, Presidente dell’Ente Provincia e soprattutto Sindaco di San Severo, città attanagliata dalla mala organizzata locale; ricordiamo che Miglio in questo periodo è balzato alle cronache per la sua continua richiesta di uomini in divisa e nel giorno che son stati ufficializzati, ha lesinato la presenza. Scelte degli ultimi due, dei Sindaci, non passate inosservate.
«Sappiamo che la provincia di Foggia è un territorio in cui le estorsioni sono un fenomeno endemico, dove purtroppo non c'è tanta gente che denuncia –ha affermato il Gen. Governale Comandante del ROS-. Cercherò con la nostra spinta di cercare di modificare questa tendenza perché la gente ha bisogno di fiducia per denunciare. E purtroppo le organizzazioni criminali presenti nel territorio hanno intimorito per tanti anni questa gente. Noi dobbiamo cercare di modificare questo assetto che finora ha contraddistinto questo territorio». Parole forti, dure ma di sostegno, che fanno ben presagire al lavoro che gli agenti speciali dell’Arma sapranno fare. 
La richiesta del ROS non è nuova. Difatti già anni addietro vi furono richieste simili, specie nella ascesa criminale della mafia locale, la “Società Foggiana”, che insanguinò il capoluogo dauno e la sua provincia, con affiliazioni e alleanze con la mafia garganica, cui ancora oggi detiene il comando.
Dall’ultima richiesta, proprio perché lo Stato ha prove di un ritorno recrudescente della mafia locale per le pressioni di quella albanese che ha esigenza di trafficare in armi e droga, è trascorso poco più di un anno: la proposta, difatti, risale al febbraio del 2016, avanzata a Bari, durante una conferenza dove era presente l’allora Ministro dell’Interno, Angelino Alfano. «Questa provincia (di Foggia, ndr.) è funestata dalla criminalità –ha esordito il dot. Franco Roberti, Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo-. Ma la prima forma di legalità è non far mai mancare sostegno e risorse al lavoro delle Forze di Polizia. Quest’oggi è un giorno da ricordare». 


Durante la presentazione (foto N. Baratta) ndr.
Il nucleo del ROS sarà costituito da 15 unità, il doppio della solita “batteria” impiegata in altre località, due stazioni territoriali medie, tanto per intenderci. E questo fa pensare all’entità pericolosa della mala locale. Il 27 aprile il ROS sarà al completo e così potrà agire secondo protocolli e addestramenti specifici per la lotta al crimine, ai traffici di droga e delle armi, ai sequestri di persona e contro il terrorismo, per combattere l’estorsione e mettere fine, speriamo, alla guerra tra clan mafiosi che a quanto pare ha ripreso a spargere sangue per nuove ascese e nuovi sodalizi. Difatti, tra le attività che sono in cima all’agenda del ROS c’è il Gargano, in particolare la località di Vieste, da sempre terra di sbarchi per la criminalità albanese. «A Vieste vi è una situazione incandescente – ha replicato il Procuratore di Bari, Dott. Giuseppe Volpe -. È stato un grave errore dei giudici non riconoscerne tale aggravante, ma confidiamo nell’appello –riferendosi alla sentenza del processo “Medioevo” dove non è stata riconosciuta, e perciò fatta cadere, l’aggravante mafiosa, in particolare per il fu Angelo Notarangelo poiché ucciso il 26 gennaio del 2016, dopo la scarcerazione.
«Il potenziamento delle indagini porterà supporto alla lotta alla mala, specie per quella imprenditoriale dove le infiltrazioni sono nella società civile che lavora e produce –ha affermato sommariamente la Dott.ssa Maria Tirone, Prefetto di Foggia».
Come detto e come si presupponeva tempo addietro, l’asse Albania-Italia è ancora in piedi. La marijuana giunge dalla coste garganiche, le armi pure. E ciò incentiva la mala locale a rapinare, estorcere e si presuppone anche a rapire pur di avere i proventi per acquistarla e poi smerciarla nel territorio. “Attenzionata”, nello specifico, Baia San Felice, sul Gargano, dove a breve sarà operativa un’unità di Polizia Giudiziaria coordinata dalla DDA di Bari per reprimere il fenomeno del traffico di droga e soprattutto per intercettare quei carichi provenienti dall’Albania e zone balcaniche limitrofe alla volta delle coste garganiche.
Insomma, lo Stato c’è e si vedrà, non per il ROS che opererà sotto copertura, nell’ombra, ma per i risultati che otterranno giacché ovunque questa unità ha operato ha centrato l’obiettivo.








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