Ilva. Processo Ambiente svenduto: la testimonianza di Peacelink
![]() |
Marescotti nel quartiere Tamburi di Taranto (foto Manna) ndr. |
Il presidente dell’associazione, Marescotti in aula del Tribunale
di Luciano Manna
TARANTO, 17 MAG. – “Oggi il mio animo è felice perché dopo oltre nove anni finalmente
possiamo testimoniare e fare la nostra parte. L'esposto sulla diossina nel
formaggio con consegnai con Piero Mottolese, ex operaio Ilva ed attivista di
Peacelink, nel febbraio 2008”. Inizia così il racconto del prof. Alessandro Marescotti, presidente
dell’associazione Peacelink, che il 16 maggio 2017 ha testimoniato nel processo
penale “Ambiente svenduto” a carico del vertici Ilva; diversi i capi di accusa
tra i quali associazione a delinquere, disastro ambientale e avvelenamento di
sostanze alimentari.
“E' vero, è passato
molto tempo - prosegue Marescotti - troppo.
Ma questo dà per intero l'idea della enorme e stupenda lotta che un gruppo di
cittadini, con pochissimi mezzi, ha svolto contro poteri giganteschi e ben
protetti. E' stata una lotta "da manuale" che resterà nella storia
della cittadinanza attiva, ed è stata portata avanti con passione e competenza
al servizio di una nobile causa. Ringrazio tutti coloro che in questi anni
hanno collaborato e non si sono dati per vinti - nonostante le difficoltà - ma
hanno continuato a lottare e chiedere giustizia. E' stata un'incredibile prova
di resistenza. E' quella che possiamo oggi definire la nuova Resistenza. Tanti
sono morti, tanti sono in chemio, alcuni hanno perso un figlio. Una lotta
contro la morte, l'indifferenza, le omissioni, il tragico scaricabarile di
responsabilità . Una lotta che abbiamo portato avanti stringendo i denti, con
giorni di paura e di sconforto. A volte abbiamo pianto, mentre altri ridevano
al telefono”.
Oltre al rappresentante di Peacelink andranno ascoltati come
testimoni anche tre allevatori e il dott. Stefano Raccanelli di Venezia che ha
studiato la diossina a Taranto e ha scritto una perizia di parte. A testimonianza conclusa il prof. Marescotti ci racconta che è
stato impegnato in aula del tribunale per più di due ore e che nel tempo a lui concesso per testimoniare ha voluto fornire ulteriori elementi di conoscenza per il processo in corso che
possano confermare, arricchire e rafforzare il quadro della Procura di Taranto. “Ho fornito alla giustizia la memoria
storica di PeaceLink, fatta di ricerche e di molti esposti alla Procura. Diversi
avvocati degli imputati si sono ovviamente opposti ma i pubblici ministeri sono
di avviso diverso. La prossima volta sapremo cosa decide la corte”.
Nessun commento