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Bari. All’auditorium Vallisa in scena “NOVECENTO” di Alessandro Baricco

Una immagine dello spettacolo. (foto GM) ndr.

di Maria Caravella

BARI, 10 GEN. - Novecento, uno dei più grandi capolavori della letteratura contemporanea, la storia di un artista che preferisce mettere la sua meravigliosa arte al servizio di un gruppo ristretto di persone, piuttosto che divulgarla al mondo intero. Un testo interessante e affascinante quello di Baricco, che ha ispirato grandi artisti anche a livello cinematografico. Racconta del Virginian, un piroscafo che negli anni tra le due guerre faceva la spola tra Europa e America con a bordo miliardari, emigranti e gente comune. Si narra che sul Virginian si esibisse ogni sera un pianista eccezionale, capace di suonare una musica straordinaria. Nella messa in scena di Enzo Strippoli, il monologo si sviluppa su tre piani di recitazione che ruotano intorno alla figura del protagonista; la scena è perfezionata da tre figure femminili che volteggiano intorno alla vicenda in punta di piedi, quasi a voler sottolineare rispetto e batticuore che Novecento nutriva nei confronti delle donne. Un cast ben assortito, composto da Maurizio De Vivo, Dario Diana, Mariella Lippo, Armando Merenda, Maria Passaro, Franca Pastore con la sapiente regia di Enzo Strippoli, ha saputo rendere magica la serata. Dietro le quinte abbiamo ascoltato Enzo Strippoli e Dario Diana: 

D. - Com’è nata l’idea di questo spettacolo? 

R. – (Enzo Strippoli) Ho ricevuto in dono, diversi anni fa, da un mio ex allievo che ora vive a Milano e fa l’avvocato penalista, questo testo, il quale mi disse: “spero maestro che tu un giorno possa metterlo in scena”. Lui forse intendeva dire da attore. In realtà è un testo che mi ha sempre affascinato molto, poi ovviamente ho guardato il film e così è nata l’idea di metterlo in scena. Hai tante strade per metterlo in scena o hai lui con tutti i pupazzi intorno e tutta l’orchestra, oppure fai quello che ho fatto io. Ho preso tre attori straordinari e ho realizzato un piano recitativo a tre voci, che vanno a giocare tra di loro. Però è come se fosse una sola voce è come se fosse un carillon che gira continuamente. 

D. - E per quanto riguarda la musica, quali sono state le sue scelte? 

R. - (Enzo Strippoli) Ho seguito fedelmente quella del Pianista sull’oceano , ho solo aggiunto un pezzo, un bughi bughi, che ci riporta a quegli anni, perché i protagonisti ad un certo punto entrano nel salone delle feste sul ponte della nave e questo brano li introduce alla festa. 

D. - Questo è un Enzo Strippoli un po’ diverso dal consueto, come mai questa svolta? Si tratta di un passaggio o di un’integrazione? 

R. - (Enzo Strippoli) Non credo si tratti di un passaggio, ho un’estrazione teatrale e io amo il teatro da sempre. Spesso accade che noi attori ci “vendiamo” alla televisione o al cinema per il vile danaro, che però ci garantisce la sopravvivenza, però il mio primo amore resta il teatro. 

D. - Con questo Novecento, cosa intende dire Enzo Strippoli al suo pubblico? 

R. - (Enzo Strippoli) Intanto che a Bari si può fare del buon teatro perchè abbiamo le persone giuste per poterlo fare e che sognare fa bene, io sono un antitecnologico per eccellenza e detesto l’uso smodato dei telefonini e di quanto gli è affine. Si tratta della prima produzione di Artemisia Teatro che ha inteso investire su questo lavoro, proprio in virtù di quanto detto. Abbiamo poi ascoltato l’attore Dario Diana 

D. - Come ha vissuto l’interpretazione di questo ruolo ? 

R. - (Dario Diana) Bene solo qualche piccola difficoltà, perché c’è una grande responsabilità, Novecento di Baricco non è un testo facile, oltre a dare voce a Tim il trombettista, ho dovuto dare voce ad altri personaggi. 

D. – E’ un ruolo un po’ diverso da quelli rappresentati da lei in altre occasioni, come concilia il cambiamento? 

R. - (Dario Diana) Io ho interpretato tantissimi ruoli, passo dal teatro vernacolare ai classici, sono abituato, sto infatti lavorando su un Amleto, si “Un Amleto”, si chiama proprio così, e andrà in scena sabato e domenica prossima al Piccolo Teatro di Bari, con la regia di Roberto Petruzzelli, io interpreto il ruolo di Laerte. Siete tutti invitati.



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