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Teatro. Sul palcoscenico del Duse tutto il fascino di “INTERNO A NEW ORLEANS”, regia di Ebe Guerra

Una immagine dello spetacolo. (foto M.C.) ndr.

di Maria Caravella

BARI, 22 GEN. - Il fascino della messa in scena, l’efficace ambientazione storica e la veemenza dei protagonisti, da’ allo spettacolo quel valore aggiunto che solo la passione e l’intensità di interpretare riescono a rendere. Tutto questo è riuscito a realizzarlo con successo al Teatro Duse di Bari la COMPAGNIA DEL DADOTRATTO che ha proposto “INTERNO A NEW ORLEANS”, con la regia della talentuosa Ebe Guerra che ha scelto per l’occasione un cast affiatato e di notevole pregio artistico: Paola Arnesano, Germana Genchi, Michele Grossi, Valeria Iannone, Lucy Mariani, Paola Morrone, Paolo Spezzati e Alessandro Volpe. Si tratta di uno dei testi più rappresentati della seconda metà del Novecento, “Un tram chiamato desiderio” reso celebre dalla trasposizione cinematografica con Marlon Brando e Vivien Leigh. In alternativa “INTERNO A NEW ORLEANS”, sostituisce spazio e tempo e dona al pubblico similitudini e differenze rispetto al testo originario in una simpatica ed originale trasposizione. Sul palcoscenico è rappresentato uno dei ghetti di Varsavia, creatosi a seguito dell’invasione della Polonia da parte dei Tedeschi. Vivere all’interno di Neworlens, pertanto, significa metafora di fuga dalla realtà e dalle brutture della guerra. Qui i nostri personaggi vivono al di fuori dagli schemi fino a giungere all’epilogo della suggestiva vicenda. La storia avvincente e coinvolgente, ha appassionato per circa due ore gli spettatori, che si sono calati nella realtà e nelle problematiche dell’epoca, immedesimandosi nei sentimenti e negli stati d’animo più profondi capaci di appassionare in ogni tempo.



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