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Cronaca, Capitanata, varie operazioni delle FF.OO. della Capitanata e dei "Cacciatori Carabinieri"

Tubo occultamento armi (foto CC) ndr.
di Redazione

FOGGIA, 16 GIU. (Com. St.) - Di seguito alcune operazioni delle FF.OO. della Capitanata e dei "Cacciatori Carabinieri".

Gargano, i “Cacciatori Carabinieri” ritrovano armi occultate in tubo interrato. Un arresto a Monte Sant’Angelo.

Lunedi scorso, a Monte Sant’Angelo, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Giovanni Rotondo, con l'ausilio di personale degli Squadroni Carabinieri Eliportati Sardegna e Calabria e delle unità cinofile dei nuclei di Modugno e Chieti, hanno tratto in arresto RIGNANESE Raffaele, cl. '82, allevatore del posto, già segnalato nella Banca Dati delle Forze di Polizia, soggetto ritenuto vicino ad alcune famiglie appartenenti alla criminalità garganica, resosi responsabile di detenzione illegale di un'arma comune da sparo modificata, del relativo munizionamento e della loro ricettazione.
I militari, che avevano effettuato numerosi servizi di osservazione nella zona, nel corso di un servizio di controllo straordinario del territorio garganico hanno effettuato una perquisizione presso le masserie della famiglia Rignanese, rinvenendo ben occultato all’interno di un tubo di plastica interrato, un fucile calibro 12, perfettamente efficiente, con matricola abrasa, e 30 cartucce dello stesso calibro.
L’arma è stata scoperta grazie alla caparbietà dei Carabinieri, che hanno setacciato le aree boschive comprese nelle due masserie.
Il Rignanese è quindi stato condotto presso la Casa Circondariale di Foggia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre il fucile sarà inviato al R.I.S. per i relativi rilievi tecnici.


Il fucile rinvenuto dai "Cacciatori Carabinieri" nel tubo interrato (foto CC) ndr.

Foggia, arrestato rumeno per omicidio volontario del padre

La settimana scorsa i Carabinieri del N.O.R.M. della Compagnia cittadina hanno dato esecuzione a un'Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere a carico di PRUTEANU Florin, cl. '93, cittadino rumeno domiciliato presso il campo nomadi di via San Severo, già ristretto presso la Casa Circondariale di Foggia per omicidio stradale colposo e ricettazione del mezzo con il quale aveva provocato l'incidente.
I fatti risalgono al tardo pomeriggio del 22 dicembre dello scorso anno, allorquando la Polizia Municipale di Foggia era intervenuta in via Sprecacenere per i rilievi a seguito di un sinistro stradale autonomo nel quale aveva perso la vita PETRE Faramita, cittadino rumeno del 1970, ritrovato cadavere a poca distanza dall'auto cappottata fuori dalla sede stradale. Gli Agenti non avevano trovato sul posto il conducente della Citroen Saxo, che era poi risultata essere stata rubata a Lucera il mese prima. Era infatti risultato subito certo che alla guida del mezzo non poteva esserci stata la vittima stessa, in quanto le tracce sul terreno avevano evidenziato che chi era al volante si era allontanato uscendo dal lunotto posteriore.
I militari del NORM della Compagnia Carabinieri di Foggia, interessatisi comunque delle ricerche di quello che al momento poteva apparire come un "pirata della strada", da attività info-investigativa avevano scoperto che alla guida dell’autovettura vi era stato PRUTEANU Florin, figlio del deceduto, e dopo serrate ricerche erano riusciti a individuarlo presso il campo nomadi di via San Severo.
L’attività di indagine aveva poi permesso di raccogliere elementi utili al fermo di indiziato di delitto a carico del PRUTEANU per omicidio stradale colposo, stante la versione fornita agli investigatori dall’indagato nell’immediatezza.
Dopo il fermo di P.G. dell'indiziato, i Carabinieri del NORM, non essendo rimasti però pienamente convinti dal racconto fornito e volendo vederci chiaro, avevano fatto analizzare l'auto anche dai colleghi della Sezione Investigazioni Scientifiche,  trasmettendo alla Procura della Repubblica di Foggia tutta una serie di significativi elementi tesi a sospettare che il “pirata della strada” potesse in realtà essere un omicida. Sotto la direzione del Magistrato inquirente gli investigatori hanno quindi effettuato numerose attività di ricerca delle prove, che si sono rivelate particolarmente difficoltose, soprattutto per l’assoluta omertà che regna tra gli occupanti del campo dove l'indagato viveva. La costanza e la perseveranza degli investigatori, unitamente alle inconfutabili risultanze degli accertamenti compiuti dal R.I.S. di Roma sui materiali repertati dalla S.I.S., hanno poi permesso di raccogliere fonti di prova tali da poter richiedere alla Procura della Repubblica di Foggia l’emissione della Misura Cautelare in Carcere per omicidio volontario aggravato a carico del PRUTEANU Florin. La Procura della Repubblica di Foggia, nel concordare sulla richiesta dei Carabinieri, ha quindi richiesto e ottenuto la misura cautelare personale dal G.I.P. del Tribunale. Carabinieri e Magistrati si sono infatti trovati pienamente d'accordo sul fatto che le risultanze emerse permettessero di vedere come l'incidente fosse una messinscena, e che la vittima non fosse stata sbalzata all'esterno dell'abitacolo durante le fasi del cappottamento, ma che era stata volontariamente investita dal proprio figlio.
Ancora sconosciuto rimane il movente del delitto, che evidentemente era già stato pianificato dall’autore nei minimi dettagli che, comunque, non sono bastati ad evitargli la permanenza presso la Casa Circondariale di Foggia con la più grave accusa di omicidio volontario del genitore.

Manfredonia, notificato nuovo arresto a un affiliato della mafia garganica appartenente al “clan dei montanari”.

I Carabinieri della Stazione di Monte Sant’Angelo hanno tratto in arresto il pluripregiudicato 28enne GUERRA Giulio, ritenuto "vicino" ad esponenti del clan mafioso “li Bergolis” di Monte Sant’Angelo.
L’uomo, già rinchiuso nel carcere di Foggia per mano degli uomini dell’Arma della Compagnia di Manfredonia il 28 aprile scorso in esecuzione di un provvedimento della Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Milano per l’espiazione di una pena definitiva pari a due anni, tre mesi e cinque giorni di reclusione, oltre al recupero di una multa pari a 3.300 euro, per concorso in rapina a mano armata e reati in materia di armi commessi nel 2008 in provincia di Pavia, ha ricevuto nuovamente la “visita” dei Carabinieri di Monte Sant’Angelo i quali, questa volta direttamente tra le mura carcerarie foggiane, lo hanno nuovamente dichiarato in stato di arresto per un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso nei suoi confronti dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Bari. Da scontare sono altri due anni e sei mesi di reclusione, oltre ad una multa di 600 euro, per un concorso in detenzione e porto di armi da sparo clandestine.
I fatti in questione risalgono al 2009. Il 3 giugno 2009, infatti, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia, presso il casello autostradale di San Severo, sottoposero a controllo un’autovettura su cui vi erano i pregiudicati PETTINICCHIO Matteo e LAURIOLA Michele, arrestando in flagranza di reato i due per detenzione e porto di armi comuni da sparo poiché, a seguito di perquisizione veicolare, venne rinvenuta una pistola cal. 45 e 59 cartucce dello stesso calibro illegalmente detenute. Le indagini, svolte nel corso della latitanza di Franco li Bergolis dal Nucleo Investigativo di Foggia unitamente al ROS di Bari, erano terminate con il deferimento di 18 persone, tutte appartenenti o sodali di alcuni clan mafiosi della provincia, nello specifico dei Francavilla e del clan dei Montanari, ritenuti responsabili di ricettazione in concorso, detenzioni di armi, tentata estorsione e favoreggiamento, per l’appunto, della latitanza di Franco li Bergolis. L’operazione, nota con il nome “BLAUER”, della Procura Distrettuale Antimafia di Bari, aveva portato, il 22.06.2011, gli uomini dell’Arma all’arresto di 14 soggetti, dei quali in carcere finivano tra glia altri Francavilla Emiliano, Lanza Alessandro, Lanza Mario, Grilli Angelo Gioacchino, Guerra Giulio e Bisceglia Donato. Si sottrassero alla cattura Emilio Franco, Enzo Miucci e Mario Clemente.
I Carabinieri della Stazione di Pieve Emanuele (MI) arrestarono per ultimo Emilio Franco, cl. '55, mentre Enzo Miucci e Clemente Mario erano stati già rintracciati dai Carabinieri di Foggia. Le indagini accertarono che Franco Emilio aveva ceduto la pistola oggetto di furto a Guerra Giulio, il quale a sua volta l’aveva venduta a Matteo Pettinicchio prima che questi venisse arrestato di rientro a Monte Sant’Angelo.



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