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“Monte papers”, Cotungo Vs Vergura. La verità dov’è? Vediamo di raccontarla

Lo stralcio del documento ricevuto e oscurato da Cotugno (foto fornita da R. Cotugno) ndr.
di Nico Baratta

MONTE SANT'ANGELO (FG), 22 LUG. - Sembra un giallo da WikiLeaks, dove oggigiorno i cittadini di Monte Sant’Angelo, montanari come amano e vogliono essere chiamati, si stanno chiedendo dove sia riposta la verità. Il botta e risposta, dove il social facebook fa da lavagna a più soggetti interessati al caso, da semplice querelle tra due persone sta crescendo e interessando le parti politiche e la comunità che chiede franchezza. Un “Monte papers”, ardiamo definire, che il 18 luglio 2018, alle ore 22:09, sul profilo facebook di Raffele Cotugno è comparso con un messaggio, e tanto di foto, destando molta attenzione nei confronti di Giovanni Vergura. Il compito assunto da noi della stampa è puramente informativo, fornendo spazio alle due persone interessate e soggetti vari che hanno corroborato la vicenda. Una precisazione dovuta per i vari aspetti politici generati nel dibattito, cui siamo neutrali non entrando nei meriti. Veniamo ai fatti.

Nello specifico il “Monte papers” da Cotugno era una richiesta di spiegazione all’attuale Presidente del Consiglio comunale di Monte Sant'Angelo Giovanni Vergura sulla correttezza e legalità in materia di privacy dei documenti protocollati dall’Ente Comune. 
Ecco il testo: «A PROPOSITO DI CORRETTEZZA E LEGALITÀ A MONTE SANT'ANGELO. Mi domando se, in un paese civile quale è Monte Sant'Angelo, è normale che il Presidente del Consiglio Comunale si arroghi il diritto di condividere, a suo piacimento, atti PRIVATI di un cittadino. Ricordo che gli atti prodotti dagli uffici comunali sono tutelati dalla Legge sulla privacy e non possono essere condivisi con parti terze. Mi domando, altresì, con queste personalità a ricoprire ruoli istituzionali, fino a che livello di tutela possiamo ritenere al sicuro i nostri dati sensibili? Giovanni Vergura è questa la correttezza etica e istituzionale tanto decantata? Questa è legalità?».

Un post che, come detto, ha attirato l’attenzione dei montanari e delle parti politiche del centro garganico. Su facebook subito son state scritte le prime considerazioni: chi a favore, chi contro, chi chiedeva spiegazioni in merito. Per chiarezza dei fatti e per i risvolti politici generati da questo che potrebbe diventare lo scandalo del  momento, è giusto affermare che Raffaele Cotugno era un ex Consigliere comunale, dapprima militante nel centrodestra, oggi come cittadino privato. Perché quest’ultima precisazione? Dalla risposta avuta dalla controparte, nella persona di Vergura, si rimarca la militanza politica del Cotugno. Ma c’è anche dell’altro, che considereremo dopo.

Raggiunto telefonicamente per conoscere nell’essenza i fatti Raffaele Cotungo ha voluto rilasciarci una dichiarazione: «Il tutto è iniziato durante una serenissima discussione su Facebook dove ognuno era alle difese delle proprie idee. A un certo punto senza che io avessi chiesto qualcosa mi sono arrivati attraverso la chat Messenger alcuni messaggi e le immagini di un documento amministrativo, probabilmente fotografata con un dispositivo elettronico. Il documento era l'esito di un'istanza presentata da un privato cittadino, dove, in quell'immagine, si potevano leggere in chiaro il numero di protocollo dell'atto amministrativo e tutti i riferimenti utili a far capire che si trattava esattamente e con estrema perfezione dell'istanza cui stavamo parlando su facebook. Ora, poniamo l'esempio che si tratti di un'iniziativa commerciale: se io fossi stato un concorrente societario rispetto all'entità nell'istanza, grazie a questa informazione avrei potuto usufruire di una informazione a vantaggio della mia strategia di business. Con ciò mi chiedo e chiedo ai cittadini, perché è un'azione che interessa tutti nel rispetto dei dati personali, se qualora andassimo a depositare degli atti presso gli uffici del Comune di Monte Sant'Angelo, questi atti sono tutelati dalla legge sulla privacy? Con questa azione messa in pratica, nello specifico, dal Presidente del Consiglio comunale di Monte Sant'Angelo Giovanni Vergura, col suo atteggiamento da persona che è un'istituzione pubblica e amministrativa, chi ci assicura che i nostri documenti non vengano utilizzati a propria discrezione, in modo personale? Comprendo che l'azione sia stata fatta in modo indiretta, forse ingenuamente per darmi una risposta, è con ciò non accuso nessuno perché non ho nulla contro Vergura, ma io ho manifestato dissenso sull'operato dell'istituzione che rappresenta. Ci tengo a precisarlo per la bontà dell'azione fatta nei confronti di una comunità che ora deve interrogarsi sul fatto accaduto. Ma l'azione si è consumata e non può essere reiterata, né tantomeno sottaciuta quando commessa da un'istituzione».

Di seguito proponiamo la risposta del Presidente Giovanni Vergura pubblicata sulla sua pagina facebook.

CHIARIMENTO SU ALCUNE POLEMICHE SORTE NEI GIORNI SCORSI
«Pubblicare un messaggio privato per fini politici è un atto vile. Nel mese di Novembre 2017 un ex Consigliere comunale ha pubblicato sulla mia bacheca di Facebook una notizia falsa in riferimento all'apertura di una sala per GIOCO D’AZZARDO. Risposi allo stesso che quanto affermato non corrispondeva al vero, atteso che il Comune di Monte Sant'Angelo non aveva rilasciato alcuna autorizzazione. Nonostante ciò l'ex consigliere comunale continuava ad insistere e ad insinuare circa l'apertura di una sala per gioco d'azzardo. In seguito ho inviato allo stesso, in via del tutto privata con l’applicazione Messanger, lo stralcio del provvedimento di rigetto, avendo cura di eliminare i dati sensibili; il documento in oggetto può essere preso in visione e/o richiesto in copia da chiunque, secondo l’attuale normativa. L'ex consigliere comunale, chissà per quale ragione e a distanza di 9 mesi circa, ha pubblicato su Facebook la conversazione privata avuta con il sottoscritto. E’ evidente la strumentalizzazione politica posta in essere dall’ex consigliere. Una conversazione privata tra due persone deve rimanere tale, non può essere pubblicata e resa leggibile a tutti. Al di là dell’aspetto legale, si tratta di slealtà e scorrettezza. Ringrazio tutti i gruppi politici e i cittadini che hanno voluto manifestarmi la loro vicinanza, non sarà la meschinità di qualche ex amministratore a fermarci».

Se questo, fin dalle prime botte e risposte, non sono dei “Monte papers” ci piacerebbe sapere cosa sono? Certo è che ha tutto il sapore agrodolce di uno scandalo politico. Tuttavia, ritornando su quel “c’è anche dell’altro”, è giusto che la stampa dica le cose come le ha lette e sapute da entrambe le parti. Innanzitutto precisiamo che con il Cotugno le informazioni le abbiamo avute sia scritte, sia con una telefonata gentilmente concessa, mentre con il Vergura solo tramite comunicato adotto da facebook, pur avendolo cercato telefonicamente ma senza riscontro, solo un messaggio su whatsapp che diceva «Invierò chiarimenti alla stampa nelle prossime ore. Sono in auto adesso». Cotugno precisa che le immagini sono state oscurate dal sottoscritto, proprio per rispetto della privacy del cittadino titolare dell'istanza e non dal Vergura. Inoltre Cotugno non ha mai dichiarato l’oggetto dell’istanza, cosa fatta dal Vergura nel dichiarare che riguardava l’apertura di una sala gioco d’azzardo. Precisazioni che vanno fatte, per inquadrare ciò che i due soggetti affermano nell’accusarsi come falsi. Le dichiarazioni le abbiamo scritte così come le hanno prodotte loro: spetta al lettore comprendere.

Nelle prossime ore pubblicheremo anche ciò che la politica locale ha comunicato, a favore e contro, in merito al “Monte papers”. Resta da dire, ciononostante, che la vicenda potrebbe assumere sviluppi legali da entrambe le parti, anche se, sommessamente, suggeriamo ai due attori un franco e aperto confronto con i cittadini che al momento s’interrogano dove risieda la vera verità. #LaCittàdeidueSitiUNESCO, a nostro avviso, non può essere soggiogata da querelle che invadono a gamba tesa una già labile credibilità costruita ad hoc da alcuni media a favore esclusivamente della cronaca per qualche click in più.



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