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Cronaca di Foggia. Alcune operazioni delle Forze dell'Ordine della Capitanata.

Alcuni pezzi delle auto ritrovate a Cerignola (foto CC) ndr.
di Redazione

FOGGIA, 11 AGO.  (Com. St.). Alcune operazioni delle Forze dell'Ordine della Capitanata.

CERIGNOLA: ANCORA UNA CENTRALE DEL RICICLAGGIO DI AUTO RUBATE SCOPERTA A CERIGNOLA. I CARABINIERI ARRESTANO ALTRI DUE RICETTATORI.
Dopo gli ultimi tre arresti, di appena qualche giorno fa, ed il contestuale recupero di un’auto rubata e di autoricambi di provenienza delittuosa per un valore di oltre 100.000 euro, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cerignola hanno sequestrato un’altra centrale del riciclaggio di auto rubate, traendo in arresto due ricettatori. Si tratta di CAROTA MICHELE, cl. '72, e RUBBIO GIUSEPPE, cl. '74, entrambi pregiudicati cerignolani, il secondo fratello di Rubbio Domenico, arrestato proprio durante l’ultimo blitz dei Carabinieri. E in effetti, simile era anche lo stoccaggio di tutti gli autoricambi, per lo più, come anche nell’altro caso, relativi a Wolkswagen Golf.
Era il tardo pomeriggio dello scorso mercoledì quando i militari hanno proceduto al controllo di una proprietà lungo la via Ofantina adibita, di fatto, a compravendita di autoricambi. Nel perquisire il sito, i militari hanno rinvenuto all’interno del cassone di un camion un motore Wolkswagen che, dagli accertamenti eseguiti, è risultato fabbricato lo scorso gennaio e montato su di una Golf immatricolata nel marzo successivo, di proprietà di una donna di Este, in provincia di Padova. Pur non essendo l'auto risultata da ricercare a seguito di furto, i Carabinieri hanno intuito che potesse essere stata rubata da pochissimo, e che quindi potesse non esserne ancora stata formalizzata la denuncia, e si sono quindi messi in contatto con la proprietaria, che si trovava in vacanza a Grottammare (AP), la quale ancora non si era accorta che l’auto le era stata rubata, confermando poi che non era più dove l’aveva lasciata parcheggiata.
I militari sono riusciti a ritrovare tutti i pezzi dell’auto, smontata pochissime ore prima. Oltre al motore, i sedili, le portiere, il portellone posteriore, il cofano motore, il cruscotto, gli pneumatici, insomma, tutto tranne la scocca, di certo abbandonata in qualche campagna. Addirittura, nel cruscotto, anch’esso smontato, è stato anche ritrovato lo scontrino di un supermarket proprio di Este, a conferma della genuinità dell’intuizione dei Carabinieri.
A questo punto, i militari hanno proceduto al sequestro di tutto il materiale trovato nel deposito, per il quale non si è potuto trovare alcun documento che ne legittimasse il possesso, e all'arresto dei due che, su disposizione del P.M. di turno, sono quindi stati rinchiusi nel carcere di Foggia.
Tutto quanto sequestrato, del valore di circa 50.000 euro, è stato trattenuto per i successivi accertamenti finalizzati a risalire ai legittimi proprietari.

POLIZIA DI STATO ARRESTO IN FLAGRANZA PER ATTI PERSECUTORI, MINACCE AGGRAVATE E PORTO ABUSIVO DI ARMI.
Nella giornata del 10/8/2018, personale del Commissariato Sicurezza della Polizia di Stato di San Severo ha tratto in arresto una persona classe 1967, pregiudicato, disoccupato.
L’attività di p.g. è scaturita a seguito della denuncia della ex moglie, che accusava l’ex coniuge, già da tempo, di atti persecutori, maltrattamenti e minacce nei suoi confronti, maggiormente accentuati negli ultimi tempi sino al punto da temere per la propria incolumità.
Successivamente alla denuncia perveniva ulteriore segnalazione da parte della denunciante circa la presenza del proprio ex marito nei pressi dell’abitazione del datore di lavoro della stessa. Gli agenti operanti, che non avevano mai smesso di monitorare la situazione, assicurando sempre e costantemente un’attività di controllo e prevenzione, di ascolto e sostegno della vittima, intervenivano prontamente rintracciando sul luogo segnalato lo stalker mentre si accingeva a salire in bici per andare via. Atteso che le reiterate condotte incidevano in modo determinante sul perdurante e grave stato di paura ingenerato dall’uomo nei confronti della ex moglie, tanto da far ritenere fondato il timore che fosse messa a repentaglio l’incolumità della stessa e quella di qualunque persona fosse a lei legata sentimentalmente, procedevano ad un accurato controllo della persona, notando un cartone, posto sul porta pacchi posteriore della bici bloccato da una molla, del tipo piccolo di quelli utilizzati per l’imballaggio di tablet o ipad. A specifica richiesta degli operanti di cosa contenesse quel cartone, l’indagato rispondeva che all’interno vi era il tablet che doveva restituire alla ex moglie. Il rigore operativo, la cura, la pazienza e la meticolosità nell’identificare e ponderare ogni singolo dettaglio e ogni singola possibile connessione fra eventi ed osservazioni, permetteva al personale operativo di rinvenire e sequestrare all’interno del cartone un coltello con lama lunga cm. 14. Pertanto, l’uomo veniva dichiarato in arresto e tradotto presso la Casa Circondariale di Foggia a disposizione dell’A.G. procedente.



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