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NTC 2018 e Circolare esplicativa: il perché del no dei geologi

Il manifesto (foto CNG) ndr.
di Redazione
 
ROMA, 03 AGO. (Com. St.) - Francesco Peduto, Presidente CNG: il contributo della geologia nell’ambito delle costruzioni è stato relegato a un ruolo minimale e marginale.

L’aggiornamento delle “Norme Tecniche per le Costruzioni” del 2008 (le cosiddette NTC 2018) è stato pubblicato nella G.U. del 20 febbraio 2018. Contro queste norme (è bene ricordare che sono state approvate dall’Assemblea del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici nell’adunanza del 14 novembre 2014 già con il nostro voto contrario), il Consiglio Nazionale dei Geologi insieme a 13 Ordini regionali ha promosso, il 20 aprile scorso, un ricorso al TAR Lazio – Roma per l’annullamento, in parte qua, del decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in quanto la lettura del testo aggiornato evidenziava una palese e diffusa contrazione di conoscenze geologiche, con tutto ciò che ne consegue in termini di prevenzione e tutela, anche alla luce dei recenti eventi sismici che hanno interessato (in particolare, ma non solo) l’Italia centrale.

In precedenza, prima dell’approvazione definitiva delle NTC 2018, avevo speso anche parole positive nei confronti del C.S.LL.PP., con mie dichiarazioni favorevoli in merito al percorso intrapreso per la rivisitazione della norma, ma le aspettative sono state del tutto disattese e il risultato finale pessimo. Il contributo della geologia nell’ambito delle costruzioni, difatti, è stato relegato a un ruolo minimale e marginale, con il paradosso che una norma rivista per incrementare i livelli di sicurezza delle costruzioni non raggiunge l’obiettivo. Per questo motivo siamo stati costretti a proporre il ricorso, le cui principali contestazioni, in sintesi, sono state:

    ·violazione e falsa applicazione della vigente normativa primaria e secondaria, con conseguente eccesso di potere, per carente considerazione o, comunque, inadeguato riconoscimento della figura del geologo quale “progettista specialista” e delle sue specifiche competenze professionali, nonostante l’attuale impossibilità di procedere a una eterointegrazione delle «Norme Tecniche per le Costruzioni» così come aggiornate;
    ·violazione e falsa applicazione della vigente normativa primaria e secondaria, con conseguente eccesso di potere, per carente considerazione o, comunque, inadeguato riconoscimento dell’esigenza di eseguire accurati studi ed indagini geologiche, da trasfondere nella modellazione geologica, geotecnica e sismica, quali ineludibili elaborati di ogni livello di progettazione per le commesse pubbliche, ma anche per i lavori privati, nonostante la suddetta impossibilità di procedere ad una eterointegrazione delle «Norme Tecniche per le Costruzioni» così come aggiornate anche per tali aspetti;
    ·violazione e falsa applicazione della vigente normativa primaria e secondaria, con conseguente eccesso di potere, che impone l’utilizzo dei metodi e dei procedimenti della geotecnica per i calcoli di stabilità del complesso terreno-opera di fondazione nella misura in cui le «Norme Tecniche per le Costruzioni» prevedono l’utilizzo di relazioni, di correlazioni, di metodologie o di altri sistemi similari, non meglio specificati, per le verifiche di sicurezza e stabilità aventi rilevanza geotecnica, anche ai fini sismici.

Nonostante il ricorso, le interlocuzioni con il C.S.LL.PP. e con il suo Presidente non sono mai venute meno: fino alla fine abbiamo sperato che le nostre istanze potessero essere recepite all’interno della Circolare, attraverso corrette e opportune spiegazioni di quello che le NTC in fondo non chiariscono del tutto, ma così non è stato. Il voto contrario del Consiglio Nazionale dei Geologi alla Circolare ne è venuto di conseguenza, non avendo questa assolutamente risolto le problematiche relative alla geologia insite in tanti capitoli della norma e che, in qualche caso, le esplicitazioni della circolare hanno addirittura peggiorato.

 Quello che i geologi contestano è l'impostazione "di fondo" di norma e circolare, prive di cultura geologica del territorio e del costruito, che non contribuiscono affatto ad aumentare le condizioni di sicurezza delle costruzioni e del territorio. Inoltre i geologi disapprovano la struttura del C.S.LL.PP., dove i saperi geologici non contano, dove “altri”, in spregio a norme sovraordinate, si arrogano il diritto di decidere cosa deve fare il geologo e cosa deve contenere la relazione geologica, prendendo anche colossali cantonate. Non potevamo assumerci la responsabilità di condividere tutto questo.

Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi



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