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Cronaca. Foggia, le ultime dalla Polizia di Stato

La Questura di Foggia (foto PS) ndr.
di Redazione

FOGGIA, 17 SET. (Com. St.) - Di seguito si riportano due note della Questura di Foggia.

FOGGIA: POLIZIA DI STATO ARRESTA FOGGIANO SU ORDINE DI ESECUZIONE PER LA CARCERAZIONE.
In data 15 settembre u.s, Agenti della  Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura di Foggia- “Gruppo Falchi” hanno tratto in arresto su revoca di decreto di sospensione di ordine di carcerazione e ripristino dell’ordine medesimo, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, CAMPANILE Luigi classe 1976. Il provvedimento dispone l’espiazione della pena di 3 anni e 11 mesi di reclusione poiché lo stesso è stato riconosciuto colpevole dei reati di tentato omicidio in concorso con altra persona e porto abusivo di armi o oggetti atti ad offendere.
Nel 2014 il CAMPANILE fu tratto in arresto dagli Agenti della Polizia di Stato per aver accoltellato un extracomunitario per futili motivi.
Dopo le formalità di rito il suddetto è stato associato presso la  Casa Circondariale di Foggia.

CERIGNOLA: POLIZIA DI STATO ARRESTA CERIGNOLANO SU ORDINE DI APPLICAZIONE DI MISURA CAUTELARE IN REGIME DI ARRESTI DOMICILIARI.

In data 15 settembre u.s, Agenti della  Polizia di Stato del Commissariato di P. S. di Cerignola hanno tratto in arresto un uomo di 43 anni, per reati commessi ai danni della propria convivente, durante un periodo di due anni.
In particolare, l’uomo mosso da sentimenti di gelosia morbosa, si è reso responsabile di maltrattamenti in famiglia consistiti in atti vessatori, ingiurie e percosse ai danni della propria convivente.
L’uomo in più occasioni colpiva la donna con  calci e pugni su tutto il corpo, procurando alla stessa lesioni aggravate ed ecchimosi da morsi.
In un’altra occasione, la donna a causa delle percosse prodotte dal convivente, sbatteva con la testa contro il muro e veniva  costretta a tacere perché l’uomo le stringeva la gola con le mani.
Il culmine si raggiungeva quando l’uomo dopo averla percossa, privava la donna della libertà personale chiudendola a chiave nell’abitazione, impedendole di uscire.
Si configurava nella circostanza il reato di sequestro di persona. 
Al termine delle formalità di rito l’uomo veniva accompagnato presso la propria abitazione agli arresti domiciliari a disposizione dell’ Autorità Giudiziaria.



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