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Bari. - "Curare con l'arte", all'oncologico continuano le conversazioni d'arte di Clara Gelao

La locandina . (foto com.) ndr.

di Maria Caravella

BARI, 27 NOV. - "Se la mission dell' oncologico è curare il cancro dice Agnese Maria Fioretti cardiologa, che si è fatta promotrice di queste conversazioni d'arte, la bellezza nelle sue molteplici forme e sfaccettature aiuta a vivere." La dottoressa Fioretti, in questo progetto ci ho creduto con tenacia, interpretando l'idea del Direttore Generale Antonio Delvino, il quale mira a rendere l'Istituto "Giovanni Paolo II", anche un luogo di incontro per il tessuto sociale della città di Bari; infatti in occasione del primo appuntamento di ottobre era presente anche un pubblico esterno, ma ci hanno creduto soprattutto le associazioni di volontariato coinvolte consapevoli del fatto che insieme si può vincere anche il cancro. Le conversazioni d'arte non sarebbero state possibili senza la preziosa disponibilità della professoressa Clara Gelao già direttrice della Pinacoteca metropolitana di Bari, a cui vanno i ringraziamenti per la sensibilità dimostrata. Il primo evento, è stato dedicato al paesaggio pugliese a cavallo tra Otto e Novecento e ha visto la sala conferenze gremita di personale sanitario amministrativo e di familiari di pazienti. Il secondo appuntamento in programma il 27 novembre è riservato ai soggetti femminili nelle collezioni della pinacoteca, si tratta di un affascinante percorso nell'universo della donna rappresentato nelle sue molteplici declinazioni. 
Il terzo appuntamento, il 18 dicembre riguarderà i presepi monumentali pugliesi in pietra dipinta, una intensa attività le cui più antiche testimonianze risalgono alla seconda metà del Quattrocento. Se in Puglia, la pietra è l'elemento caratterizzante delle grandi cattedrali , medievali, e dei castelli Normanni e federiciani, lo è anche per quanto riguarda statue, altari, arredi sacri, monumenti sepolcrali e i presepi monumentali. A seguire il 29 gennaio la conversazione della prof.ssa Gelao verterà su Stefano da Putignano e altri scultori del Rinascimento pugliese. Il tema riservato alle opere Venete del 500 in Puglia, una delle raccolte storicamente e artisticamente più importanti della pinacoteca proprio quella dei dipinti veneti dei secoli XV e XVI provenienti tutte le chiese, conventi di terra di Bari, riflesso degli intensi rapporti economici e commerciali che legarono Venezia alla Puglia sin dal Medioevo saranno il tema del 26 febbraio penultimo appuntamento della rassegna che si concluderà il 26 marzo con un colloquio guidato, sui dipinti pugliesi di un grande artista del 700 Corrado Giaquinto, a cui è intitolata la Pinacoteca della città metropolitana. Quello che si intende veicolare con questa rassegna è, che rapporto tra medico - paziente non è soltanto di natura scientifica, è anche importante supportare gli ammalati, i familiari con attività alternative e complementari, capaci di arricchire un percorso, quasi sempre doloroso. 
E' cominciato tutto con un convegno scientifico sui tumori, in particolare quello della mammella, in quell'occasione si è avuto un grande riscontro da parte delle pazienti e si è notato un particolare interesse verso qualcosa che non è strettamente scientifico e che poteva creare momenti di grande suggestione. Durante il percorso di queste conferenze, tutti potranno essere coinvolti, perché gli incontri si terranno nella sala conferenze, ma i pazienti potranno partecipare e seguirli, grazie agli schermi televisivi presenti nelle stanze di degenza, che trasmetteranno le conversazioni e questa manifestazione. E' bene ricordare che questa iniziativa non è rivolta soltanto agli ammalati ma anche ai loro familiari e a tutti i cittadini che vorranno partecipare. Per questo vanno ringraziate le associazioni vicine agli ammalati che hanno sostenuto l'iniziativa, oltre al Comune di Bari che ne ha curato il patrocinio. Favo, Gabriel per l'umanizzazione delle cure oncologiche, la Ph 8, la Ui TOgether e la Walce Puglia; consapevoli che l'arte è bellezza, intensità ed emozione e che pertanto può diventare un supporto positivo per un percorso di cura e guarigione inteso soprattutto come benessere psicofisico.



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