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È ecatombe. L’Indonesia “spazzata” da uno tsunami

Indonesia tsunami 22 dicembre 2018 (foto mobile.abc.net.au) ndr.
di Redazione

GIACARTA (INDONESIA), 23 DIC.
- Ieri il terribile bilancio delle prime vittime, oggi la conferma con l’aumento dei morti. Lo tsunami, innescato dall’attività sismica di un vulcano, che ha colpito l’isola dell’arcipelago orientale, e precisamente lo Stretto di Sunda, tra Giava e Sumatra, sta mietendo vittime. Dai 43 morti e 600 feriti del primo bilancio, questa mattina le vittime sono purtroppo diventate 168, ultima conferma dall'agenzia indonesiana per la gestione dei disastri (BNPB). Dispersi e feriti sono centinaia e per il numero delle vittime pare che possano aumentare.

Da fonti dei media locali sembrerebbe che il muro d'acqua avrebbe raggiunto l’altezza di 20 metri, danneggiando centinaia di costruzioni tra cui diversi alberghi.

Secondo quanto affermato dall'Agenzia di meteorologia e geofisica indonesiana le onde anomale potrebbero essere state provocate dall’attività sismica del vulcano dell’isola di Anak Krakatau, formatasi nel corso degli anni dal vicino vulcano Krakatoa, che avrebbe causato frane sottomarine.

La situazione è tragica nell’isola indonesiana. Al momento non si conoscono quanti italiani nell’isola sono rimasti coinvolti dallo tsunami. "L'unità di crisi della Farnesina e l'Ambasciata d'Italia a Jakarta sono attive per prestare ogni assistenza necessaria ai connazionali sul posto". Lo comunica il ministero degli Esteri su Twitter dopo lo tsunami che si è abbattuto sulle coste dell'Indonesia, comunicando che il servizio per le informazioni è attivo 24 ore su 24.

Purtroppo l’Indonesia è la seconda volta durante quest’anno che si trova ad affrontare una tragedia mortale. A settembre 2018, circa tre mesi fa, vi fu quel tragico terremoto e successivo tsunami che devastarono l'isola di Sulawewsi causando una vera e propria ecatombe.




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