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Teatro. “A RIDERE”! Con Calia e Maretti al Tatì, uno spettacolo simpatico e divertente

Una immagine dello spettacolo. (foto M.C.) ndr.

di Maria Caravella

BARI, 8 APR. - "A ridere" è uno spettacolo simpatico e divertente, senza grandi pretese, proprio come riferisce lo stesso titolo, che si rifà un po’ ad un modo di dire, popolare dalle nostre parti. "A ridere" viene usato dai bambini che intendono divertirsi allegramente e dagli adulti che senza troppo impegno intendono assoggettarsi con spensieratezza ad un tempo di goliardia. Per più di un'ora Nicola Calia e Carlo Maretti hanno coinvolto, anche utilizzando strategie interattive, il numeroso pubblico del Tatì Ristoart di Bari; regalando una serata all'insegna dell'allegria e del buonumore. I due artisti dal trascorso teatrale e televisivo alla trasmissione Zelig e alle tv locali e nazionali, detti anche La STRANA COPPIA, dei due comici altamurani (di nascita il primo, di adozione il secondo) si sono divertiti con il pubblico, coinvolgendolo in un viaggio “mare-murgiano-andata-e-ritorno”, fra i classici del loro repertorio, definito da loro stessi "puro cazzeggio in coppia", anteprime dei rispettivi nuovi spettacoli e allegri sconfinamenti nell’animazione.  
Insomma un susseguirsi di risate a crepapelle, con un unico filo conduttore ed obiettivo comune: “A RIDERE”! La serata è proseguita incondizionatamente con lo Show, il duo ha intrattenuto un numeroso e variegato pubblico, composto prevalentemente da “giovani di ogni età” desideroso di trascorrere una serata all’insegna del divertimento e delle più matte risate.  Si è trattato di uno spettacolo multiforme dove per l’intera serata con le loro gag Calia e Maretti, sono riusciti a coinvolgere gli spettatori, strappando a questi ultimi anche delle piccole comparsate sul palco. Una comicità esilarante, a metà tra l’avanspettacolo e le esibizioni di Zelig, capace di divertire a più non posso. Un'accoppiata riuscita, anche se di estrazione molto diversa. I due sì compensano e Carlo Maretti molto spesso si assoggetta al ruolo di spalla, facendo emergere a tutto tondo la comicità a volte quasi infantile di "Checco Lione" al secolo Nicola Calia,  che quasi sempre nella sua "banalità esagerata" provoca nel pubblico immedesimazione e assimilazione regalando le più matte risate.



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