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Teatro. Al Petruzzelli Mascagni e Poulenc per parlare del mal d'amore

La locandina dell'evento. (foto com.) ndr.

di Maria Caravella

BARI, 20 OTT. - L'opera di diffusione della lirica, realizzata in questi ultimi anni dalla Fondazione Petruzzelli, sta continuando con delle simpatiche e accattivanti serate nel foyer del Politeama barese per la presentazione e discussione delle opere in programma; molto interessante la conversazione tenuta dalla giornalista del sole 24 ore Carla Moreni, la quale ha instaurato con il numeroso pubblico in sala, composto non solo da addetti ai lavori, ma prevalentemente dalla gente comune che ama la lirica e che negli ultimi tempi si sta avvicinando a questa forma di arte attraverso le promozioni e la diffusione che ne sta facendo in terra di Bari la Fondazione Petruzzelli. La serata comincia con una domanda a cui tutti possono e devono tentare di rispondere perché Mascagni e Poulenc vengono assimilati in una serata all'opera? Parliamo un po' de La voix humaine di Francis Poulenc Tragedia lirica in un atto, libretto di Jean Cocteau Allestimento scenico Teatro Comunale di Bologna Direttore Renato Palumbo Regia Emma Dante Scene Carmine Maringola Costumi Vanessa Sannino Disegno Luci Cristian Zucaro 

PERSONAGGI 
Elle Anna Caterina Antonacci (19, 23, 25, 27 ottobre) 
Alessandra Volpe (20, 22, 24, 26 ottobre) 
Orchestra del Teatro Petruzzelli 
La voce umana (titolo originale: La voix humaine) è una tragédie lyrique in atto unico del compositore francese Francis Poulenc, derivata dalla piéce omonima di Jean Cocteau, che firma il libretto. L'opera fu scritta nel 1958 e fu messa in scena per la prima volta il 6 febbraio 1959 dal soprano Denise Duval diretta da Georges Prêtre alla salle Favart del Théâtre national de l'Opéra-Comique di Parigi. In scena è presente solamente una donna al telefono. L'opera rappresenta una complicata rottura di un rapporto d'amore. La donna, dopo essere stata lasciata, telefona al suo amante (del quale non si sente mai la voce all'altro capo del telefono) che ama ancora. La protagonista tenta anche il suicidio. A causa del servizio telefonico di Parigi, che allora non prevedeva la linea diretta ma il passaggio dal centralino, la conversazione viene interrotta più volte. Nell'opera, della durata di circa 40 minuti, la suoneria del telefono prevista dal testo di Cocteau viene resa attraverso uno xilofono e l'opera, in forma di monologo, prevede lunghi passaggi di canto senza accompagnamento musicale. A suggerire a Poulenc la possibilità di scrivere l’opera fu il direttore di casa Ricordi a Parigi, Hervé Dugardin; il compositore accettò di buon grado la proposta e cominciò ad adattare il testo alle proprie esigenze. 

Cocteau stesso ebbe a dire che il suo dramma stava trovando la definitiva fisionomia a opera di Poulenc. La sfida rappresentata dalla Voix humaine è quella di una perfetta integrazione di scena, tra parola e musica. Il compositore tenta di definire una tappa essenziale della sua indagine sulla psicologia femminile. La partitura infatti doveva cimentarsi con una vasta gamma di stati d’animo che nel testo si presentano spesso in forme ambigue, tanto che il loro senso non traspare univoco dal linguaggio, ma si arricchisce in base al contesto. I silenzi, i gesti e il tono della voce della protagonista, le ‘aperture’ di significato nel discorso si dovevano integrare, nelle intenzioni di Poulenc, con l’elemento musicale, che a sua volta avrebbe potuto produrre corrispondenze nuove e sospendere ancor più il dramma in un’atmosfera di indugio e di mistero. Poulenc ha sempre cercato di sviluppare una musica che sapesse mettere in discussione le loro corrispondenze più immediate. NellaVoix humaine si avverte il vuoto che avvolge l’incompiutezza di una comunicazione . 

La partitura d’altra parte non si sforza di colmare l’assenza delle parole che restano sottintese, ma si limita a contrappuntare gli stati d’animo della donna; e ai silenzi, che dettano la scansione della vicenda, spetta il compito di evocare quella presenza muta e invisibile. L'alto atto unico Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, Melodramma in un atto, libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, allestimento scenico Fondazione Teatro Petruzzelli Direttore Renato Palumbo, Regia Michele Mirabella, Scene Nicola Rubertelli Costumi Giuseppe Bellini Disegno Luci Franco A. Ferrari Maestro del Coro Fabrizio Cassi Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli 

PERSONAGGI 
Santuzza Carmen Topciu (19, 23, 25, 27 ottobre) 
Alessandra Volpe (20, 22, 24, 26 ottobre) 
Turiddu Walter Fraccaro (19, 23, 25, 27 ottobre) 
Dario Di Vietri (20, 22, 24, 26 ottobre) 
Lucia Maria Luisa de Freitas Alfio Alberto Gazale (19, 23, 25, 27 ottobre) 
Badral Chuulunbaatar (20, 22, 24, 26 ottobre) 
Lola Elena Borin invece fu la prima opera composta da Mascagni ed è certamente la più nota fra le sedici composte dal compositore livornese (oltre a Cavalleria rusticana, solo Iris e L'amico Fritz sono rimaste nel repertorio stabile dei principali enti lirici). Il suo successo fu enorme già dalla prima volta in cui venne rappresentata al Teatro Costanzi di Roma, il 17 maggio 1890, e tale è rimasto fino a oggi. 

Nel 1888 l'editore milanese Edoardo Sonzogno annunciò un concorso aperto a tutti i giovani compositori italiani che non avevano ancora fatto rappresentare una loro opera. I partecipanti dovevano scrivere un'opera in un unico atto, e le tre migliori produzioni (selezionate da una giuria composta da cinque importanti musicisti e critici italiani) sarebbero state rappresentate a Roma a spese dello stesso Sonzogno. Mascagni, che all'epoca risiedeva a Cerignola, in provincia di Foggia, dove dirigeva la locale banda musicale, venne a conoscenza di questo concorso solo due mesi prima della chiusura delle iscrizioni e chiese al suo amico Giovanni Targioni-Tozzetti, poeta e professore di letteratura all'Accademia Navale di Livorno, di scrivere un libretto. Targioni-Tozzetti scelse Cavalleria rusticana, una novella popolare di Giovanni Verga come base per l'opera. Egli e il suo collega Guido Menasci lavoravano per corrispondenza con Mascagni, mandandogli i versi su delle cartoline. L'opera fu completata l'ultimo giorno valido per l'iscrizione al concorso. Il 5 marzo 1890 la giuria selezionò le tre opere da rappresentare a Roma tra cui Cavalleria rusticana di Mascagni. Lopera è ambientata in Sicilia a Vizzini, dove un mattino di Pasqua, il giovane Turiddu, prima di partire per il servizio militare, giura il suo amore a Lola, che dopo un anno si sposa con Alfio, il carrettiere del paese. Così egli, ritornato dalla leva, corteggia Santuzza, che poi trascura per sorvegliare l'abitazione di Alfio, che è andato al lavoro, nella speranza d'incontrare Lola. 

Però Santuzza, preoccupata da ciò, cerca Lucia, la madre di Turiddu, e le racconta tutto. All'arrivo di Turiddu tra i due giovani scoppia una lite, che al passare di Lola finisce,v perché Turiddu la segue, mentre si avvia in chiesa. Santuzza, offesa, decide di vendicarsi dicendo ad Alfio, di ritorno dal lavoro, che Lola l'ha tradito. Finita la messa, Turiddu offre da bere agli amici all'osteria della madre. Offre un bicchiere anche ad Alfio, il quale lo rifiuta, sfidandolo a duello. Prima di recarsi alla sfida mortale, Turiddu saluta la madre Lucia e le chiede di avere cura di Santuzza. Il duello finisce con le grida di una popolana che annuncia la morte di Turiddu. Due opere liriche progettate e portate in scena in due secoli differenti lontani da quelli che sono i prototipi del successo del melodramma, che hanno reso famosa l'opera italiana nel mondo, ma che riescono a commuovere e a coinvolgere il pubblico con due storie tratte da due opere importanti che veicolano quelle che possono essere e diventare le patologie del mal d'amore. Numerose le prenotazioni e le serate sold out che allieteranno il pubblico del Teatro Petruzzelli qui di seguito orari e giornate delle repliche 

Sabato 19 ottobre ore 18.00 [turno A] 
Domenica 20 ottobre ore 18.00 fuori abbonamento 
Martedì 22 ottobre ore 20.30 fuori abbonamento 
Mercoledì 23 ottobre ore 18.00 [turno D] 
Giovedì 24 ottobre ore 20.30 fuori abbonamento 
Venerdì 25 ottobre ore 20.30 [turno B] 
Sabato 26 ottobre ore 18.00 fuori abbonamento 
Domenica 27 ottobre ore 18.00 [turno C]



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