Inizio anno di fuoco e sangue a Foggia. Freddato venditore d’auto
Il luogo dell'omicidio (foto copyright ©NOCPress All rights reserved) ndr. |
FOGGIA, 02 GEN. - (fonte NOC Press) - Non solo bombe carta, liquidi infiammabili, per bar e negozi presumibilmente attenzionati dalla criminalità organizzata foggiana. L’inizio del 2020 si macchia di sangue. Il primo omicidio lo registra il capoluogo dauno, Foggia, centro apicale della cosiddetta “quarta mafia”, dove la “società” fa e disfa, organizza e comanda, regola le altre della provincia.
Ore 21:30 circa, una moto con due persona in sella affianca una Fiat
500L di color bianco. Si odono colpi d’arma da fuoco, precisamente due.
Dopo il silenzio.
È stata la dinamica, ricostruita dagli inquirenti dopo aver ascoltato
alcuni testimoni, dell’agguato mortale che ha ucciso Roberto D’Angelo,
53enne, di Foggia, venditore di auto. Il nome del morto ammazzato non è
tra quelli conosciuti come mafiosi dalle Forze dell’ordine. D’Angelo,
tuttavia, era censurato per reati minori di oltraggio e contro il
patrimonio. La scena è subito parsa raccapricciante. Il volto dell’uomo,
classe 1966, era sfigurato dai due proiettili. L’omicidio è avvenuto
mentre c’era il solito traffico urbano, all’incrocio tra viale
Candelaro, via Nenni e via Vittime Civili, direzione centro città,
pertanto gli esecutori non hanno avuto timore di esporsi, né tantomeno
badare agli effetti collaterali con altre persone. Un modus operandi che
ha una firma ben precisa, presumibilmente mafiosa, ma che è al vaglio
degli inquirenti.
La Squadra Mobile della Questura di Foggia è subito accorsa, costatando
il decesso di Roberto D’Angelo. Sul luogo anche pattuglie di Carabinieri
e, poi, la Polizia Scientifica per i rilievi del caso e l’acquisizione
di eventuali filmati dagli impianti di videosorveglianza presenti
nell’intera area.
E così si è dato inizio a un altro anno di violenza, di crimini, di
sangue, di paura per i cittadini e commercianti, che da tempo, molto,
chiedono interventi più determinanti, anche verso le giovani gang che
tra botte ai pedoni e vandalismi vari al bene pubblico e privato stanno
attanagliando una città e una provincia che ormai è quotidianamente
sulle cronache nere nazionali.
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