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Alfredo Fabbrocini dallo SCO di Roma alla Mobile di Napoli

Il dott. Alfredo Fabbrocini (foto La Gazzetta di Parma) ndr.
di Redazione

NAPOLI, 02 APR. (Fonte NOC Press) - È ufficiale e, negli ambienti interni della Questura di Napoli e in quelli mediatici, ha destato non poche perplessità sul cambio di guardia. Il dott. Alfredo Fabbrocini è il nuovo Capo della Squadra Mobile di Napoli. L’ufficialità è giunta in queste ore. Fabbrocini già capo (direttore) della seconda sezione dello SCO, il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, di Roma, succede al dott. Antonio Salvago. Il cambio, come detto, è stato chiacchierato per l’avvicendamento repentino, poiché il dirigente Salvago ha lasciato il suo ufficio al terzo piano di via Medina, con scatoloni pieni al seguito, dopo solo undici mesi alla guida della Mobile del capoluogo partenopeo. E ora è ufficialmente in ferie. Un cambio improvviso, forse avvalorato da voci interne che lo vorrebbero promosso come vicario della Questura di Siracusa, in Sicilia sua terra natia.

Alfredo Fabbrocini, napoletano, alle sue spalle ha una carriera ricca di esperienza e molte operazioni importanti in ambito della criminalità organizzata e mafiosa. Questo nuovo compito (comando) è un altro tassello a una carriera meritatamente costruita passo dopo passo, con dedizione e sacrifici, con passione e fiuto da grande e attento investigatore, ma soprattutto per l'umanità di una persona sempre tra i cittadini. Lo SCO perde un grande poliziotto ma Napoli e la comunità acquista un punto di riferimento preparato, attento e pronto a ridar legalità laddove manca. In Polizia a Parma e poi a Capo della Squadra Mobile di Foggia a quella di Cagliari, per poi dedicarsi allo SCO, Fabbrocini vanta numerose operazioni delicatissime contro la criminalità organizzata, ricercati, e varie contro la lotta allo spaccio di armi e stupefacenti.

Carattere forte, il “Serpico” della Capitanata, come fu soprannominato durante la sua permanenza a Foggia, Alfredo Fabboricini fu quello che materialmente, oltre a svolgere le indagini, mise le manette ai polsi al super boss del “clan dei montanari”, di Monte Sant’Angelo, Giuseppe Pacilli (detto Peppe u’ montanar). Inoltre condusse le indagini per la cattura di Johnny lo Zingaro, al secolo Giuseppe Mastini, ergastolano 57enne, entrato d’impeto per la sua efferatezza nella cronaca nera nazionale.

Il trasferimento del dott. Antonio Salvago pare che non sarà l’unica partenza da Napoli. Voci interne negli ambiti della Polizia parlano anche di Gianluca Boiano, ufficiale di Polizia della Mobile partenopea e esperto di criminalità organizzata, che dovrebbe prender servizio allo SCO di Roma. Insomma, il Viminale in questo delicato momento di emergenza sanitaria contro il Coronavirus CoVid-19, rimescola le carte per garantire i migliori poliziotti nelle sedi più delicate.

La città di Foggia e tutta Capitanata, dopo aver ascoltato diverse figure cardine delle istituzioni locali, fa sapere a Fabbrocini che lo portano sempre nel cuore e lo ricordano come un uomo umile, efficace e deciso, sempre tra i cittadini, pronto a prodigarsi per i più deboli e verso chi chiedeva aiuto, ma soprattutto quel super poliziotto che nel suo periodo di lavoro ha saputo ridare legalità a una Terra che ha “partorito” la quarta mafia, attendendo un suo ritorno ai massimi vertici della Questura. A lui sono rivolti con stima, riconoscenza e di cuore i migliori auguri di buon lavoro, sapendo che avrà sempre un occhio aperto e attento per la Capitanata e Foggia.


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