“Operazione Terravecchia”, [VIDEO] scacco dei Carabinieri a una banda che spacciava droga a San Nicandro Garganico
Il tutto ha avuto origine nell’ottobre del 2017, a seguito di una rapina perpetrata ai danni di un furgone porta tabacchi, avvenuta in località Monte Delio di San Nicandro Garganico (FG), le cui indagini, nel successivo mese di febbraio, disvelavano l’esistenza un gruppo di pregiudicati dediti ai furti di autovetture nel Nord della Puglia nonché fuori regione, sino ad arrivare in Emilia Romagna, rilevando in particolare il ruolo centrale di un noto pregiudicato di San Severo, operante anche su San Nicandro Garganico.
Attraverso i vari sviluppi investigativi realizzati, si ricostruiva progressivamente l’intero ampio gruppo criminale, il cui referente veniva individuato in T. L., classe 1991, appartenente alla nota famiglia “Tarantino” di San Nicandro Garganico, coadiuvato nell’attività illecita dalla compagna, O. C., classe 1995. L’attività tecnica ed i servizi di osservazione e pedinamento posti in essere dagli investigatori dell’Arma cristallizzavano centinaia di episodi di cessioni di sostanze stupefacenti di vario tipo da parte degli indagati. Molteplici difatti i sequestri di droga effettuati complessivamente a carico degli indagati e soprattutto di dosi già cedute ai loro clienti finali: 10 kg circa di marijuana, 200 gr circa di cocaina, 300 gr circa di hashish ed un contenitore con circa un migliaio di semi di marijuana.
Le articolate indagini svolte dai Carabinieri hanno richiesto particolare attenzione e cautela in ragione del particolare tessuto urbano del Comune di San Nicandro Garganico, considerato una vera e propria roccaforte del gruppo criminale sgominato, anche per il timore indirettamente generato dalla famiglia “Tarantino”, nonché per la estrema omertà di una parte della cittadinanza.
Il difficile contesto operativo nel quale i Carabinieri hanno portato avanti l’attività di indagine in menzione ha richiesto precise e selezionate strategie investigative. Fattori di criticità come il dedalo di vie del centro storico, la realtà territoriale fortemente criminale, la scaltrezza dei giovani assoldati per lo spaccio dal “rampollo” della famiglia “Tarantino”, non hanno comunque fermato i militari che, sotto il coordinamento dell’A.G. foggiana, sono riusciti infatti a raccogliere importanti elementi di accusa e così a disarticolare il gruppo criminale attinto dalla misura cautelare.
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