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In Puglia si investe sui giovani ricercatori dei beni culturali. Nuovo dottorato per il patrimonio culturale

Il sito archeologico di Herdonia (foto N. B.)
di Redazione

BARI, 26 LUG. (Com. St.) - Nasce un nuovo dottorato di ricerca nel campo del patrimonio culturale. Il titolo indica chiaramente il programma: “Patrimonio archeologici, storici, architettonici e paesaggistici mediterranei: sistemi integrati di conoscenza, progettazione, tutela e valorizzazione” (PASAP_Med).
Il Corso è promosso dall’Università di Bari, dal Politecnico di Bari e dal CNR-Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale, è coordinato da Giuliano Volpe, ordinario di archeologia presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Bari, che svolge anche la funzione di sede amministrativa, ed è stato fortemente voluto dai rettori dell’Università Stefano Bronzini e del Politecnico Francesco Cupertino e dal presidente del CNR Massimo Inguscio, anche come forte segnale di collaborazione tra istituzioni dell’alta formazione e della ricerca in un settore considerato strategico del nostro Paese e in particolare per il Mezzogiorno.
Il Dottorato prende avvio con il XXXVI ciclo e parte con ben 11 posti, di cui 9 con borsa (messe a disposizione dai tre soggetti proponenti) e 2 senza, che però si conta di dotare di borse grazie al contributo della Regione Puglia che ha recentemente emanato un bando. 1 un posto con borsa e 1 posto senza borsa riservati a laureati in università straniere, a dimostrazione del carattere volutamente internazionale che si vuole dare al dottorato.
Il Corso punta alla formazione di esperti di elevato profilo scientifico, in grado di operare nella ricerca, tutela, valorizzazione, comunicazione e gestione del patrimonio culturale, che sarà garantita affiancando alla tradizionale formazione in ambito archeologico e architettonico una preparazione multi e interdisciplinare che consenta di acquisire una reale capacità nell’uso di diversi sistemi di fonti, approcci, metodi e tecniche con una forte interazione tra aspetti scientifici, storici, storico-artistici, culturali e ambientali, strutturali, tecnologici, economici, sociali ed etici.
L’approccio è stratigrafico, contestuale e fortemente diacronico, aperto all’integrazione tra fonti, metodi e tecnologie d’indagine e consolidati filoni di ricerca settoriale (archeologia dei paesaggi urbani, rurali e subacquei; archeologia urbana e dell’architettura; storia dell'arte, archeologia pubblica; archeologia digitale; bioarcheologie; archeometrie; storia dell’architettura e analisi dei monumenti, progettazione architettonica e paesaggistica per il patrimonio, restauro anche strutturale; open science e open data).
Il paesaggio, sistema complesso di relazioni, espressione della dialettica tra uomo e ambiente, costituirà il laboratorio nel quale favorire la convergenza multidisciplinare di specializzazioni, metodi, strumenti diversi. Il corso cerca di rispondere a un bisogno molto sentito: offrire ‘formazione archeologica’ agli architetti e una ‘educazione alla cultura della progettazione’ agli archeologi.
Ambiti di ricerca privilegiati: archeologia dei paesaggi; archeologia urbana; archeologia digitale; archeologia pubblica; archeologia dell’architettura; storia dell'arte; bioarcheologie; archeometrie; storia dell’architettura e analisi dei monumenti; progettazione architettonica e paesaggistica; restauro; open science e open data.
Il Collegio dei docenti, assai ampio e articolato, è composto non solo da docenti delle Università di Bari (G. Gadaleta, C. Laganara, G. Mastrocinque, C. Roscino, G. Volpe), del Politecnico di Bari (R. Belli, A. Fraddosio, M. Mannino, M. Montemurro, G. Rocco) e del CNR (M. Bettelli, T. Ismaelli, P. Moscati, G. Scardozzi), ma anche delle Università di Foggia (G. De Felice, D. Leone), del Salento (P. Arthur, C. Mannino, G. Semeraro) e della Basilicata (M. Mininni), perché in Dottorato ambisce a caratterizzarsi come espressione dell’intero sistema universitario regionale e interregionale. Forte è anche la dimensione internazionale, come dimostra la presenza fin dall’avvio di numerosi docenti di università straniere: Amsterdam (G. Burgers), Bordeaux (L. Cavalier), Cordoba (D. Vaquerizo), Montréal-McGill (D. Totten), Paris-Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales (M.C. D’Ercole), Sevilla (R. Hidalgo), Strasbourg (D. Lefevre-Novaro).
Si prevede di tenere le attività didattiche e scientifiche, oltre che nelle strutture dell’Università e del Politecnico di Bari e del CNR, a Taranto, dove si conta di poter disporre di una sede adeguata, possibilmente anche di tipo residenziale per gli allievi e i docenti, e anche forme di sostegno per garantire un adeguato funzionamento a un progetto così complesso.

Il bando è stato pubblicato sulla GURI n. 56 del 21 luglio 2020 - 4° Serie Speciale – Concorsi ed Esami, ed è disponibile, in italiano e in inglese, sul sito web di Uniba: https://www.uniba.it/ricerca/dottorati/dottorato-di-ricerca-36-ciclo-a.a.-2020-2021/bando-di-concorso-36-ciclo-a.a.-2020-2021.
 
Le domande dovranno pervenire entro le ore 12:00 del 31 agosto 2020.



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