(ANSA) Conte firma il nuovo DPCM. Governo: "Ristori tempestivi"
ROMA, 04 NOV. (ANSA) - In mattinata la pubblicazione su La Gazzetta Ufficiale.
Il premier Giuseppe Conte resiste all'ultimo pressing delle Regioni e, a
tarda notte, firma il Dpcm che istituisce un regime di chiusure
differenziate a seconda della fascia di rischio contagio alla quale
appartiene una Regione. Una riunione finale tra il capo del governo, i
capi delegazione, i ministri Francesco Boccia, Roberto Gualtieri e
Stefano Patuanelli e il sottosegretario Riccardo Fraccaro mette un punto
a "singolar tenzone" tra l'esecutivo e le Regioni.
Poche le concessioni
del primo alle seconde, con un appendice: il capitolo ristori che, su
pressing dei governatori, Conte sarà costretto ad allargare rispetto
alle previsioni di qualche ora fa. In una lettera inviata da Boccia e
dal titolare della Salute Roberto Speranza alle Regioni i due ministri
rispondono ai rilievi inviati sul Dpcm. Sull'elaborazione dei dati -
decisiva per stabilire in quale fascia di rischio collocare una Regione -
il decreto "garantisce il coinvolgimento" delle Regioni stesse, spiega
il governo.
Non solo, infatti, i governatori partecipano alla cabina di
regia sull'emergenza sanitaria ma nel Dpcm si precisa che il ministero
della Salute emetterà le ordinanze di chiusura "sentiti" i presidenti
delle Regioni, si sottolinea nella lettera. La missiva, sulla richiesta
di ristori, assicura: il decreto sarà varato in settimana, le erogazioni
saranno "tempestive".
Ma ora, a Conte, Gualtieri e Patuanelli spetterÃ
trovare nelle prossime ore i soldi necessari a mitigare la rabbia di
commercianti, ristoratori, gestori di bar delle zone rosse: tutti
destinati a chiudere per almeno due settimane. "Non vanifichiamo lo
sforzo di tutte quelle categorie che in questo momento hanno ridotto la
propria attività ", avverte il titolare degli Esteri Luigi Di Maio. La
cifra di 1,5 miliardi probabilmente non basterà . E il rebus si complica
perché, anche volendo, i tempi per chiedere un nuovo scostamento di
bilancio sono strettissimi mentre, solo erogando risorse dopo il 10
dicembre queste potranno essere inserite nelle spese del 2021. E il 10
dicembre, per le Regioni, è troppo tardi. Non solo. Al Mef e al Mise
spetterà la complessa modulazione della platea dei destinatari ai
ristori in un decreto che mette in campo chiusure "a fisarmonica". E c'è
da riaffrontare anche il tema dei congedi parentali, destinati ad
allargarsi con la Dad dalla seconda media in poi prevista per le Regioni
nello scenario 4. Pochissime, invece, le limature al testo.
I 21
parametri per classificare il livello di rischio di una Regione non
cambiano, così come l'impianto delle chiusure. Rispetto alla bozza del
pomeriggio c'è però una novità : barbieri e parrucchieri potranno restare
aperti anche nelle Regioni "rosse". (ANSA)
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