Cronaca. Con “Ampio Spettro” la Guardia di Finanza di Bari arresta 11 persone per associazione di stampo mafioso
Guardia di Finanza (foto web) ndr. |
di Redazione
BARI, 04 NOV. (COMUNICATO STAMPA) - Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria - G.I.C.O. Bari e del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) di Roma hanno eseguito 12 “ordini di carcerazione” emessi dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Bari - Ufficio Esecuzioni Penali nei confronti di 11 soggetti condannati, a vario titolo, per associazione per delinquere di tipo mafioso, usura, estorsione, rapina e traffico di sostanze stupefacenti. Trattasi, in particolare, di:
1. M.G., alias “il fantasma” classe 1964, in qualità di capo, promotore e organizzatore del sodalizio mafioso, destinatario di 2 distinti ordini di carcerazione e condannato - in relazione al contesto in oggetto - a scontare la pena residua di anni 14 e mesi 2 di reclusione;
2. T.A., alias “Angioletto” classe 1992, in qualità di partecipe del sodalizio mafioso, condannato a scontare la pena residua di anni 7, mesi 11 e giorni 10 di reclusione;
3. P.F., classe 1984, in qualità di promotore e organizzatore del sodalizio mafioso, condannato a scontare la pena residua di anni 8, mesi 10 e giorni 4 di reclusione;
4. C.B., alias “Pinguino” classe 1985, in qualità di partecipe del sodalizio mafioso, condannato a scontare la pena residua di anni 6 e mesi 2 di reclusione;
5. G.E., alias “Lillino” classe 1969, in qualità di partecipe del sodalizio mafioso, condannato a scontare la pena residua di anni 7, mesi 7 e giorni 28 di reclusione;
6. A.H., classe 1984, in qualità di spacciatore di sostanza stupefacente, condannato a scontare la pena residua di mesi 7 e giorni 28 di reclusione;
7. F.M., alias “Qua uan” classe 1986, in qualità di partecipe del sodalizio mafioso, condannato a scontare la pena residua di anni 1 e giorni 14 di reclusione;
8. B.F.M., alias “Mbare” classe 1977, in qualità di spacciatore di sostanza stupefacente, condannato a scontare la pena residua di anni 4, mesi 6 e giorni 13 di reclusione;
9. M.M., alias “Nasone” classe 1974, in qualità di partecipe del sodalizio mafioso, condannato a scontare la pena residua di mesi 7 e giorni 7 di reclusione;
10. P.P., alias “Gelato” classe 1982, in qualità di partecipe di un’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, condannato a scontare la pena residua di anni 5 di reclusione;
11. V.D., classe 1992, in qualità di partecipe di un’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, condannato a scontare la pena residua di mesi 10 di reclusione.
La presente attività costituisce l’epilogo di una complessa indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari (“Operazione Ampio Spettro”), in esito alla quale lo S.C.I.C.O. e il G.I.C.O. Bari, in data 22.06.2016, avevano dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari nei confronti di 41 soggetti.
Contestualmente veniva, altresì, operato il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per sproporzione, di beni immobili e mobili nella disponibilità degli indagati per un valore complessivo stimato di oltre 3 milioni di euro.
Le articolate investigazioni - svolte nel periodo 2014-2015 attraverso, tra l’altro, intercettazioni telefoniche e ambientali, videoriprese e attività di osservazione, controllo e pedinamento - consentivano di disvelare un’associazione per delinquere di tipo mafioso composta da soggetti intranei/contigui al clan MISCEO/TELEGRAFO, sodalizio criminale egemone nel quartiere San Paolo di Bari, con ramificazioni in alcuni paesi dell’hinterland di Bari.
Nello specifico, il sodalizio criminale - che non disdegnava l’uso di armi per imporre la propria forza intimidatrice - era dedito al traffico illecito di sostanze stupefacenti, alle estorsioni, alle rapine, alla ricettazione e all’usura.
Contestualmente veniva, altresì, operato il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per sproporzione, di beni immobili e mobili nella disponibilità degli indagati per un valore complessivo stimato di oltre 3 milioni di euro.
Le articolate investigazioni - svolte nel periodo 2014-2015 attraverso, tra l’altro, intercettazioni telefoniche e ambientali, videoriprese e attività di osservazione, controllo e pedinamento - consentivano di disvelare un’associazione per delinquere di tipo mafioso composta da soggetti intranei/contigui al clan MISCEO/TELEGRAFO, sodalizio criminale egemone nel quartiere San Paolo di Bari, con ramificazioni in alcuni paesi dell’hinterland di Bari.
Nello specifico, il sodalizio criminale - che non disdegnava l’uso di armi per imporre la propria forza intimidatrice - era dedito al traffico illecito di sostanze stupefacenti, alle estorsioni, alle rapine, alla ricettazione e all’usura.
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