Bari. La Gdf sequestra a pregiudicato bitontino tre società edili e disponibilità finanziarie e beni per oltre 700 mila euro

Sequestro di beni e società edili a Bitonto. (foto Gdf) ndr.
dì Redazione
BARI, 17 GIU. (COMUNICATO STAMPA) - Nell’ambito della costante azione di contrasto alla criminalità organizzata, i
Finanzieri della Tenenza di Bitonto - coordinati dal I Gruppo Bari - in esecuzione di
apposito Decreto emesso dalla III Sezione Penale del Tribunale di Bari, in funzione
di Tribunale della Prevenzione, presieduta dalla Dott.ssa Giulia Romanazzi, in
accoglimento della proposta avanzata dalla Procura della Repubblica di Bari,
guidata dal Dott. Roberto Rossi, hanno sottoposto a sequestro in Bitonto, tre società
di costruzioni edili, beni immobili (un appartamento e pertinenze, un terreno), n. 3
autoveicoli e n. 20 rapporti finanziari e bancari, per un valore stimato di circa
700.000 euro, riconducibili a S.A. (classe 1981).
Il soggetto, con precedenti penali e di polizia per reati di associazione per
delinquere, estorsione, rapina, illecita concorrenza con minaccia e violenza,
connotato da pericolosità sociale di tipo “qualificata” (attribuitagli per il concorso
esterno in associazione mafiosa in quanto avvalendosi della contiguità del sodalizio
criminoso di un noto “Clan” barese) imponeva, con minaccia e violenza,
l’esecuzione di opere edili in danno di numerose imprese sane del settore.
In particolare S.A. metteva a disposizione del “Clan” la propria capacità d’impresa
aggiudicandosi con la forza intimidatrice numerosi subappalti da varie ditte
appaltatrici, riconoscendo all’associazione una percentuale sugli introiti
illecitamente ottenuti.
L’esecuzione del provvedimento rappresenta l’epilogo della complessa e articolata
attività investigativa svolta dalle Fiamme Gialle di Bitonto finalizzata alla
ricostruzione del profilo di pericolosità sociale del soggetto e all’individuazione degli
assets patrimoniali e finanziari dallo stesso acquisiti illecitamente. Nello specifico,
attraverso l’esame dei dati raccolti e di circostanziati approfondimenti, è stata
accertata un’ingiustificata discordanza tra il reddito dichiarato dal proposto e dal suo
nucleo familiare rispetto al valore dei beni e disponibilità acquisiti nel tempo.
Gli esiti dell’attività d’indagine costituiscono un’ulteriore testimonianza del costante
presidio economico-finanziario esercitato dai reparti territoriali della Guardia di
Finanza, in stretta sinergia con la l’Autorità Giudiziaria, nelle investigazioni
economico-patrimoniali finalizzate ad aggredire ogni forma di ricchezza illecita a
tutela dei cittadini e degli imprenditori rispettosi delle regole.
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