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M.O. Papa in Libano in nome della pace, nonostante le ombre della Siria

Papa Benedetto XVI in Libano. (foto)
Prima volta di Benedetto XVI in Medio Oriente dalla primavera araba 



di Redazione


CITTA' DEl VATICANO (TMNews) Sarà un pellegrinaggio religioso il viaggio che il Papa compie da venerdì a domenica prossimi in Libano. Sebbene il Vaticano tenga a sottolineare il carattere pastorale di una visita il cui primo obiettivo è consegnare ai cristiani della regione l'esortazione apostolica che ha scritto a partire dal sinodo sul Medio Oriente che si è svolto nel 2010 in Vaticano, la trasferta ha però inevitabilmente implicazioni politiche e diplomatiche. Non solo perché - dopo la visita in Terra santa del 2009 e quello a Cipro del 2010 - è il primo viaggio che Benedetto XVI compie nell'area mediorientale dopo lo scoppio della "primavera araba", ma, più specificamente, perché in Siria - paese confinante e legato al Libano da molte intersecazioni - è in corso da mesi una guerra civile che coinvolge la comunità cristiana ed ha suscitato più volte l'appello personale del Papa per una soluzione pacifica. "Il Libano - ha sottolineato di recente il cardinale francese Jean-Louis Tauran, presidente del pontificio consiglio per il Dialogo interreligioso e diplomatico vaticano di lungo corso - è l'unico paese della regione nel quale i cristiani partecipano all'esecutivo. La presenza del Papa avrà una dimensione politica, ma il Papa non può fornire soluzioni. Ricorderà dei principi: la dignità della persona umana, l'esigenza del diritto internazionale e il contributo a una certa etica. Dirà che è necessario fare in modo che la forza della legge prevalga sulla legge della forza. E' una cosa molto triste vedere che, quando c'è un problema, si ricorre subito alla violenza e non alla diplomazia. La Santa Sede contribuisce a ricordare il diritto internazionale". Un altro cardinale che farà parte dell'entourage papale, l'italo-argentino Leonardo Sandri, prefetto della congregazione per le Chiese orientali, da parte sua, si è detto convinto che la visita del Papa "una spinta molto grande per questo dialogo, perché tutti potranno vedere e toccare con mano che la presenza del Papa non è una presenza di potere, di forza, ma è una presenza di amore, di dialogo, di saper ascoltare e di saper stare insieme, e che mai e poi mai, sarà la presenza del Vangelo e del cristianesimo ragione per usare la violenza, l'odio o la separazione. Il Papa darà testimonianza di questa pace, di questo amore del Vangelo. Perciò io credo che questa visita è realmente una visita profetica per la Chiesa, e per il Medio Oriente".



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