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Alla scoperta della città: il Trekking urbano a Foggia

di Alba Subrizio

FOGGIA - Sono ben trentaquattro le città italiane che hanno aderito alla IX Giornata Nazionale del "Trekking Urbano", un'iniziativa che vede come città capofila Siena e che annovera anche due città pugliesi: Bari e Foggia. Il Trekking Urbano si prospetta come una nuova proposta di turismo, che consiste fondamentalmente in una 'passeggiata' a piedi che tocca i vari monumenti d'arte della città, facendo sì che il visitatore viva in maniera partecipata l'esperienza del 'viaggio'. In virtù di ciò si è cercato di valorizzare specialmente i centri storici, così che ieri pomeriggio più di un centinaio di cittadini sono stati guidati per via Arpi a Foggia, alla riscoperta di una città medievale da pochi conosciuta e da molti addirittura ignorata; il cammino, iniziato dalla chiesa di Sant'Agostino (secc. XIII-XVII), ha toccato la chiesa di San Tommaso (la più antica della città, risalente addirittura al XI sec.), il chiostro di Santa Chiara, fino a giungere alla suggestiva Chiesa dei Morti o del Purgatorio, dal cornicione con i caratteristici teschi, e agli Ipogei urbani, punto saliente del percorso. L'ipogeo di Foggia, presenta tre ambienti situati su due livelli; i primi due risalgono al XVIII secolo ma sono retti da una parete d'età medievale che termina nell'androne sottostante. Nella parete, cava, sono incamerati tre pozzi per derrate alimentari, situati a distanza di pochissimi metri l'uno dall'altro. L'ambiente più suggestivo e di maggiore importanza storica è sicuramente quello situato al livello inferiore (ben 12 m di profondità), che si rivela, a detta di alcuni medievisti, la parte posteriore dell'antico palazzo federiciano di Foggia. Un palazzo che secondo gli storici e le carte del tempo doveva occupare proprio la zona nota come i Tre archi di Federico II, l'attuale p.zza Nigri, fino alla chiesa di San Domenico e all'attuale p.zza Federico II; tale zona della città è difatti ricca di dislivelli, segno che fu più volte ricostruita, generando vari strati. A convalida che tali ipogei potrebbero racchiudere parti dell'antica reggia del principe svevo del 1223, commissionata all'architetto Bartolomeo da Foggia, è il tipo di tufo usato, che combacia perfettamente con quello con cui è stato costruito Castel del Monte (altra tappa federiciana). Ci auguriamo che quanto apprezzato durante il Trekking Urbano non resti solo un momento di svago ma possa infondere un maggiore senso di appartenenza alla città. L'obiettivo dell'iniziativa, realizzata a Foggia da Franca Palese (responsabile didattica Ipogei) e dalla sua équipe, è stato far sì che il percorso non fosse solo un'occasione per visitare i monumenti della città, bensì si rivelasse un momento di crescita sia culturale che esperienziale.





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