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Bankitalia: persi 600mila posti di lavoro. Squinzi: quadro politico e' "film dell'orrore"

La Bnca d'Italia. (foto)

di Redazione

ROMA, 23 Mar. (AGI) - "Dall'avvio della crisi, il Pil e' sceso di 7 punti percentuali, il numero di occupati di 600.000 unita'". E' quanto ha sottolineato il vice direttore generale della Banca d'Italia, Fabio Panetta, nel corso del suo intervento al Seminario dell'Associazione per lo sviluppo degli studi di Banca e Borsa in corso oggi a Perugia. "L'economia italiana - ha proseguito - sta attraversando una fase di profonda difficolta', in cui le debolezze strutturali sono acuite dallo sfavorevole momento congiunturale. Nell'arco di un quinquennio essa ha dovuto far fronte alla crisi finanziaria, all'instabilita' del mercato del debito sovrano, a due profonde recessioni". La ripresa prevista per la seconda meta' dell'anno "e' minacciata dalla imprevedibilita' del quadro politico interno e dal riemergere di turbolenze finanziarie nell'area dell'euro". E' quanto ha evidenziato il vice direttore generale della Banca d'Italia, Fabio Panetta, nel corso del suo intervento al Seminario dell'Associazione per lo sviluppo degli studi di Banca e Borsa in corso oggi a Perugia "Nelle ultime settimane - ha proseguito - sono riaffiorate incertezze circa l'evoluzione dell'economia italiana. La ripresa, pur moderata, prevista per la parte finale dell'anno, e' minacciata dalla imprevedibilita' del quadro politico interno e dal riemergere di turbolenze finanziarie nell'area dell'euro, che potrebbero incidere sulla fiducia degli operatori e sull'attivita' di investimento". Pur muovendo da condizioni di partenza stabili il sistema bancario italiano non ha potuto evitare i contraccolpi indiretti della crisi che hanno portato a una contrazione degli impieghi alle imprese di circa il 3% sui dodici mesi. E' quanto ha dichiarato il vice direttore generale della Banca d'Italia, Fabio Panetta, nel corso del suo intervento al Seminario dell'Associazione per lo sviluppo degli studi di Banca e Borsa in corso oggi a Perugia. "Muovendo da condizioni di partenza solide, il sistema bancario italiano ha resistito al susseguirsi degli shock reali e finanziari, beneficiando di un assetto di vigilanza prudente, che ha rassicurato gli investitori internazionali circa la qualita' dei bilanci degli intermediari ed evitato l'ondata destabilizzante che ha colpito altri sistemi europei", ha spiegato. "Ciononostante - ha aggiunto Panetta - le banche italiane non hanno potuto evitare i contraccolpi indiretti della crisi: la recessione si e' ripercossa sulla qualita' degli impieghi; il deterioramento del merito di credito sovrano ha inaridito le fonti di provvista e innalzato il costo della raccolta; e' drasticamente scesa la redditivita'. Questi andamenti hanno pesato sull'offerta di credito, che negli ultimi mesi ha assunto un tono restrittivo. I dati piu' recenti, relativi a gennaio, indicano una contrazione degli impieghi alle imprese di circa il 3% sui dodici mesi".



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