Birra Morena - Birra Winner

Ultim'Ora

Il Transatlantico ha i suoi comandanti nel marasma folle di politicanti folli

La Camera dei Deputati a Roma. (foto)

di Nico Baratta

FOGGIA, 15 Mar. - Con il 0.37% il centro-sinistra si sta avviando a governare l’Italia; una maggioranza di minoranza nazionale. È il 16 marzo 2013, anniversario del rapimento di Aldo Moro e della strage della scorta dello statista italiano. 35 anni (dal 1978) son trascorsi da allora ma la lezione morale di un uomo che voleva cambiare l’Italia, seppur nelle sue convinzioni dettate da instabilità politiche internazionali di quel tempo, non son bastate a far comprendere ai vecchi del parlamento (quasi tutti oggi ancora in carica) che l’Italia ha bisogno di rinnovamento politico e generazionale, oltre che etico, morale e legale. Una maggioranza molto, ma molto risicata che la dice lunga sulla volontà del Popolo Italiano ad essere rappresentato nell’agorà dove si decidono le sorti del Paese. Un’Italia divisa quasi equamente nelle scelte politiche: 1/3 per ogni forza politica rappresentata in Parlamento, tranne che per il centro che a malapena raccoglie la decima parte del consenso nazionale. Alla Presidenza della Camera dei Deputati c’è una donna, la terza nella storia della Repubblica Italiana. La deputata Laura Boldrini (SEL), espressione di quella sinistra che ha a capo un presidente che gioca con gli italiani e i pugliesi, la scelta fatta da una coalizione in affanno e che cerca ancora intese con il M5S. Mentre al Senato c’è il senatore Piero Grasso (PD), espressione di quel centro-sinistra che ha cercato più volte l’inciucio politico senza riuscirvi e che ora deve governare un Paese, tempo fa Belpaese, sempre più attanagliato da una politica di poltrone piuttosto che di rinnovamento e rilancio. Nel frattempo, e son note rilevanti che vanno dette, in Parlamento oggi si son visti volti antichi: chi si regge con il bastone, chi si avvicina all’urna con la carota, mentre giovani rampanti e preparati son rimasti fermi sulle loro decisioni di dare all’Italia il tanto atteso volto nuovo e decorso della politica italiana. Berlusconi era li a votare, con un paio di occhiali da sole e imbottito di cortisone, contribuendo alla continuità del vecchiume politico; ora e giacché era in piedi nelle aule montecitorine, potrà presentarsi anche nelle aule della legge italiana, in quella del Tribunale di Milano per farsi interrogare e decidere. Vendola era li a sostenere una coalizione e la sua “delfina” alla Camera pur essendo ancora in carica come Presidente della Regione Puglia pur avendo detto che il “Transatlantico” non gli interessava: Vendola ci deve spiegare cosa vorrà fare da grande e maggiormente cosa per la Regione Puglia dopo le sua cocciuta e solitaria scelta del rimpastone dell’esecutivo pugliese. I montiani, come era prevedibile, si sono astenuti consegnando alle urne schede bianche. Un gesto vile, come la loro posizione politica, che ha contribuito all’empasse politico e dicendo che il loro gesto è di responsabilità nazionale verso chi ha preferito consegnare il Paese nelle mani di vecchi politicanti e giovani distruttori della democrazia. Schede bianche, scelta vile e in linea con ciò che fino a ora Monti ha fatto per l’Italia: la crisi. L’unica continuità valoriale politica è stata quella del MoVimento 5 Stelle che ha scelto di sostenere i suoi candidati alla presidenza delle due aule cedendo qualcosina, ma per responsabilità nazionale, all’elezione di Grasso al Senato. Scelta responsabile per dare un Governo all’Italia che non dev’essere mistificata con prossime scelte di alleanze; meglio intese su ogni votazione come da sempre il M5S ha ribadito. Ora che il PD e la coalizione che lo sostiene hanno le presidenze delle due camere, è giunta l’ora di formare un Governo. Bersani si dia da fare che, pur avendo ottenuto una vittoria di Pirro, ha la responsabilità di dar corso alla legislatura. I suoi numeri sono risicatissimi, instabili come lui e chi lo ssotiene; continuando a dire che il M5S ha la responsabilità di governare è una sua veduta molto labile giacché è lui che con i numeri ha vinto le elezioni, non con le volontà degli italiani. Il M5S ha fatto delle scelte precise, condivisibili; si colloca all’opposizione: Bersani se ne faccia una ragione e non tenti più di accusarli di voltagabbana e irresponsabilità altrimenti la via del tramonto è vicina e con essa la presenza del PD nello scenario politico italiano. Lo stesso dicasi per il PDL e la sua coalizione che non ha perso tempo per offendere il M5S a fronte della scelta su Grasso. Il PDL ha un capo che deve ancora spiegarci cosa ha fatto di buono in 20 anni di politica ad personam e che continua a sfuggire alle aule legali con infantili espedienti. Declinare verbi offensivi verso il M5S fa di lui un uomo senza attributi: scientology e setta sono termini che il M5S non accetta, ma dette da lui, Berlusconi, sono il nulla, l’ennesima prova della follia di un uomo in preda all’avanzare dell’età.





Nessun commento