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Pakistan: gli attentati non frenano alta partecipazione a storico voto

I cittadini pakistani al voto. (foto) ndr.

di Redazione 

ISLAMABAD, 11 MAG. (ASCA) - Nonostante l'allarme rosso per la sicurezza, procedono all'insegna di un'alta partecipazione le elezioni in Pakistan dove 86 milioni di elettori sono oggi chiamati alle urne per il rinnovo dell'assemblea nazionale che conta 342 membri e delle assemblee di 4 province (Khyber Pakhtunkhwa, Punjab, Sindh e Baluchistan). E' la prima volta nel paese che si chiude una legislatura senza l'inframezzo di colpi di Stato militari, ma su questa giornata elettorale, tanto importante per la transizione democratica pakistana, si e' abbattuta la scure degli attentati talebani che, alla vigilia del voto, avevano esortato a non recarsi ai seggi ''per non rischiare la vita''. Minaccia che ha gia' portato alla morte accertata di 21 persone in quattro differenti attentati, il piu' grave dei quali a Karachi, centro finanziario del paese, dove una bomba - avente per obiettivo un candidato dello storico partito nazionale Awami (Anp), rimasto illeso - ha ucciso 12 persone tra le quali almeno un bambino secondo testimoni oculari, mentre sono circa 40 i feriti. E', invece, di un morto e 23 feriti, il bilancio di una bomba esplosa nei pressi di un seggio a Peshawar, nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa. Sempre qui due esponenti dell'Anp sono stati uccisi in un terzo attentato. Un altro attentato e' stato registrato a Soorab nel distretto di Kalat dove un uomo ha aperto il fuoco sulle forze dell'ordine che presidiavano un seggio, uccidendo sei persone, inclusi due paramilitari. Nonostante questo clima di terrore, oltre alle code fuori ai seggi, anche i primi dati dell'affluenza dimostrano la determinazione dei pakistani a non boicottare i circa 70mila seggi allestiti, sorvegliati da oltre 600mila uomini della sicurezza: le prime stime di meta' giornata parlano di un'affluenza al 30% che si aspetta in ulteriore crescita. Tanto e' vero che la commissione elettorale ha deciso di prorogare di un'ora la chiusura dei seggi. ''L'affluenza e' molto incoraggiante. Adesso siamo al 30% e ci aspettiamo di chiudere la giornata almeno al 60%'', ha indicato un portavoce della Commissione elettorale, Khurshid Alam. Alle precedenti elezioni del 2008 l'affluenza definitiva fu del 44%. ''Le persone sono state sveglie tutta la notte, anche io non ho dormito, cosi' come molti miei amici. Le persone vogliono uscire fuori e votare per non abbiamo mai avuto prima questa possibilita''', e' la testimonianza di un elettore di Islamabad. Sul fronte delle operazioni di voto - oltre al boicottaggio da parte del partito religioso, Jamaat Islami - si registrano diverse denunce di brogli e rallentamenti dovuti a ragioni tecniche. In assenza di sondaggi affidabili, favorito viene dato l'ex premier (1990-93 e, poi, 1997-99) Nawaz Shariv, leader della Lega musulmana pakistana (Pml-N), di centrodestra. Lo storico oppositore, il Partito popolare pakistano, facente capo all'altra potente famiglia dei Bhutto, sarebbe penalizzato, a detta degli osservatori, dal suo leader Bilawao' Bhutto Zardari, troppo giovane ed esposto alle minacce di morte dei talebani che ne hanno molto intaccato la visibilita' in campagna elettorale. Ma la vera sorpresa potrebbe arrivare dall'outsider dello scenario politico pakistano: l'amatissimo campione di cricket, Imran Khan, che promette di riuscire a riformare il paese e, soprattutto, di porre fine alla corruzione dilagante.





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