Nigeria. Sicurezza precaria nel nord - est, esodo anche verso il Camerun
Il logo dell' UNHCR. (foto) ndr. |
di Redazione
ROMA, 18 GIU. - A causa della crisi in corso negli stati di Adamawa, Borno e Yobe, nel nord-est della Nigeria, cominciano ad arrivare rifugiati anche in Camerun oltre che in Niger, riferisce l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR).
Venerdì scorso infatti un team di operatori dell'Agenzia ha visitato le aree della regione camerunense di Far North lungo la frontiera con la Nigeria, riscontrando la presenza di oltre 3mila rifugiati nigeriani.
Il flusso verso il Camerun è cominciato una settimana fa, quando i primi rifugiati riferivano all'UNHCR di scappare dagli scontri tra esercito nigeriano e ribelli Boko Haram a circa 10 chilometri dal confine. I rifugiati sono per la maggior parte donne e bambini, trovano accoglienza in chiese e scuole e ricevono cibo dalle chiese e dalla popolazione locale. L'UNHCR sta collaborando con le autorità al fine di trasferire queste persone in località più sicure, a distanza di sicurezza dalla frontiera.
In Niger nel frattempo l'Agenzia ha inviato aiuti dalla capitale Niamey alla regione sud-orientale di Diffa, dove nelle ultime settimane sono arrivate oltre 6mila persone dal nord della Nigeria. Questo gruppo comprende 2.692 cittadini nigeriani, 3.544 nigerini di ritorno e cittadini di altre nazionalità , soprattutto ciadiani. Aiuti come materassi, coperte, taniche per l'acqua, sapone, secchi, zanzariere e utensili da cucina sono quindi stati pre-posizionati a Diffa, Bosso, Kablewa e Menesewa e saranno distribuiti sia ai rifugiati nigeriani e sia ai nigerini rientrati nel proprio paese.
Anche in questo caso la maggior parte di coloro che sono arrivati in Niger è composta da donne e bambini, provenienti soprattutto dai villaggi rurali delle aree frontaliere e dalle città di Maiduguri e Baga.
Il flusso verso il Niger non accenna ad arrestarsi. Lo scorso 11 giugno infatti a Malam Fatouri, un villaggio vicino al confine situato sul lato nigeriano, sono stati avvertiti colpi di arma da fuoco che hanno spinto la popolazione ad attraversare la frontiera in cerca di rifugio. Hanno quindi viaggiato a piedi o su motocicli trovando accoglienza presso le famiglie locali che vivono appena oltre il confine. Secondo quanto riferito dalle autorità , inoltre, altre centinaia di nuovi arrivi sono stati registrati in un area situata 60 chilometri a nord di Diffa. Allo stesso tempo i team di operatori UNHCR hanno rilevato che alcune delle persone fuggite dalla Nigeria rientrano nel proprio paese già dopo pochi giorni, oppure fanno la spola tra i due paesi in base alle condizioni di sicurezza in Nigeria.
In Ciad, invece, oltre alle 155 persone giunte la scorsa settimana, non si registrano ulteriori arrivi. La frontiera è ufficialmente chiusa.
Lo scorso maggio il governo della Nigeria ha dichiarato lo stato di emergenza negli stati di Adamawa, Borno e Yobe, nel nord-est del paese.
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