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Lecce. Il fiume umano della Taranta è la grande Notte della pizzica

Lo spettacolo durante l'evento. (foto) ndr.
In 150mila spettatori per l'appuntamento dell'estate pugliese quest'anno affidato al violoncellista Giovanni Sollima

di Sonia Gioia

LECCE, 26 AGO. - La notte più lunga dell’estate pugliese è cominciata a Melpignano, per il concertone finale della Notte della Taranta. Che si apre sulle note della “intro” originale scritta dal violoncencellista Giovanni Sollima - maestro concertatore dell’edizione 2013 - sull’Antidotum tarantulae, testo del ’600 del gesuita Athanasius Kircher. Nessun dubbio per Giovanni Sollima: "La mia Taranta è musica del corpo" spiega il maestro concertatore della Notte della Taranta 2013 che porterà sul palco di Melpignano tutta un'altra musica con i suoi "Venticello", venti violoncelli, un'orchestra nel-l'orchestra popolare. È la rivoluzione degli archi promessa dal maestro siciliano per la sedicesima edizione della notte più lunga dell'estate salentina: "Il violoncello è uno strumento che prende l'ottanta per cento del corpo, e il corpo vibra, liberando la musica", spiega Sollima concedendo un anticipo della sua taranta sulle corde. Il concertone si apre sulle note della "intro" originale scritta da Sollima sull'Antidotum tarantulae, testo del '600 del gesuita Athanasius Kircher. Bagno di folla annunciato anche quest'anno all'ombra del convento degli Agostiniani, cuore della piccola cittadina a Sud del sud Italia, pronta a trasfigurarsi ai ritmi etno-coreutici della world music in versione salentina. Tutto pronto per ospitare l'ondata dei 150mila della taranta: "Ringrazio i miei 2mila concittadini per l'ennesimo sforzo d'accoglienza", ha ribadito il sindaco di Melpignano Ivan Stomeo. Spettacolo scandito in due tempi, come da tradizione: il preconcertone dalle 19 che si chiude con il brano originale scritto da Eugenio Bennato per l'occasione "Notte del Sud ribelle". I Venticello, l'Orchestra popolare Notte della Taranta con i suoi tredici musicisti, sette voci e altrettanti ballerini, in scena a partire dalle 22,45. Altra novità, l'esibizione dell'etoile iberica Miguel Angel Berna, "studioso delle manifestazioni tarantismo in Spagna e grande interprete del flamenco", ha spiegato il direttore artistico Sandro Cappelletto. Ospiti d'eccezione, Emma Marrone, "felice di tornare a interpretare i canti della sua infanzia", Alfio Antico, Niccolò Fabi, Max Gazzè, e dall'Ungheria il violinista Roby Lakatos con la sua musica gipsy. Insieme eseguiranno 34 classici della tradizione salentina per un total di quattro ore di concerto. Il vento di crisi soffia quest'anno anche sulla Notte della Taranta. "Abbiamo dovuto introdurre per la prima volta dei piccoli contributi economici anche nel backstage per il pagamento dei parcheggi (3 euro), bevande (3 euro) e cibo (5 euro)", ha spiegato il presidente della Fondazione organizzatrice dell'evento, Massimo Manera, "ma abbiamo dovuto farlo per finanziare e costruire l'edizione 2014". Non è l'unica novità di questa sedicesima edizione, che inaugura l'evento nell'evento dedicato all'enogastronomia, con "Il cibo della Taranta". Menù a base di prodotti salentini come il "polpo punto da fico d'India", griffato dallo chef concertatore Antonio Bufi, molfettese allevato alla scuola di Gualtiero Marchesi, investito per l'occasione da Eataly (partner ufficiale e sponsor del concertone). Salento dentro e fuori. Dopo avere vestito i Rolling Stone, Augusto Romano e Meltin'pot vestiranno l'orchestra popolare, come ha ricordato il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, sfoggiando l'importanza del modello a tutto Salento della Notte della Taranta, come fondamentale per la valorizzazione della creatività e del territorio, in tutte le sue manifestazioni. Corpo, anima, ma anche reddito, se è vero come è vero - lo dimostra uno studio dell'Università di Lecce condotto nel 2012 - che i trenta giorni del "Festival della Taranta" contano un 50 per cento di spettatori in arrivo da fuori, oltre i confini regionali, numeri che lievitano ulteriormente per il concertone finale. "Non è folklore, ma l'annuncio di un altro sistema di sviluppo. L'esperimento che dimostra come la ricchezza materiale da altro non può derivare se non da quella immateriale, attraverso un modello ordinario di ricostruzione del vivere civile". Parola del presidente della Regione, Nichi Vendola.





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