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Pellegrini lungo le strade del mondo

Fratel Costantino de Bellis. (foto) ndr.

di Fratel Costantino De Bellis

ROMA, 28 AGO. - Il pellegrino può essere definito il viandante che calpesta le “Tracce dell’Infinito”, nei tortuosi sentieri, stretti ed impervi, per cercare, nell’altro, l’autentico “Volto del Signore”. Nella storia della cristianità, il Pellegrino dell’Assoluto, San Rocco, è divenuto un paradigma di riferimento per vivere l’esperienza del sacro, al fine di imitare Gesù, il Figlio di Dio, un modello incomparabile per contemplare il Mistero. La pubblicazione dell’inserto “Sulle Orme di San Rocco”, per i devoti e gli uomini di buona volontà, deve essere la “Stella Polare”, a cui volgere lo sguardo, per spaziare nell’Orizzonte della Carità e far sì che tale virtù, alle soglie del terzo millennio, sia il segno visibile dell’amore per il prossimo. L’Associazione Europea Amici di San Rocco, istituita dal Procuratore Costantino De Bellis, si è radicata in tutta la penisola, per salvaguardare la devozione per il Pellegrino di Dio, in un contesto dominato dalla globalizzazione e dai processi della tecnologia. L’uomo contemporaneo può smarrirsi nel sentiero dell’essere, distratto e ammaliato da altre dottrine, affascinato da pseudo-valori, relegando ai margini della storia le vera fonte da cui attingere l’Acqua dello Spirito. N. L. Frey, autore del testo Pilgrim Stories: on road off the road to Santiago, Berkeley, University of California Press, alla pagina 72, riferendosi all’esperienza del Cammino di Santiago, scrive: - In genere quando i pellegrini cominciano a muoversi, nella loro percezione del mondo si verificano degli eventi che persistono per tutto il corso del viaggio: il senso del tempo diventa elastico, i sensi aguzzano ed essi conseguono una nuova consapevolezza del proprio corpo e del proprio passaggio. […] Un giovane tedesco si è espresso così: “nell’esperienza del camminare ogni passo è un pensiero. Non puoi sfuggire a te stesso” - . I Convegni Europei e gli incontri “Un giorno con San Rocco” continuano ad alimentare i tralci della Vigna del Signore e rendono attuale la metafora di Frey: procedere verso mète diverse, la gioia di un nuovo incontro con l’altro, l’appartenenza al sodalizio annullano nel vissuto quotidiano l’indifferenza dell’io, scorgendo lo sguardo al prossimo. La figura di San Rocco, con i suoi esaltanti esempi, attraversa latitudini e longitudini, meridiani e paralleli, divenendo per i devoti il “Vangelo Vivente”, un libro aperto, in cui la misericordia e la fratellanza rappresentano i cardini dell’esistenza. L’inserto “Sulle Orme di San Rocco” raccoglie testimonianze, interviste, riflessioni dei devoti, un “blog” per comunicare nel Villaggio Globale, nel quale il pellegrino conosce le realtà della fede da Nord a Sud, in cui sono immersi i fedeli, amici di san Rocco. Da Montpellier a Voghera, da Aprigliano (CS) a Bufera (CL), da Capriati a Volturno (CE) a Foglianise (BN), da Flumeri (AV) a Gela (CL), da Montefalcone in Valfortore (BN) a Palata (CB), da Setacciato (CB) a Pietramelara (CE), da Rocca d’Arce (FR) a Rocca D’Evrando (CE), da Sant’Agata di Puglia (FG) a Stellantone(RC), da Stornara (FG) a Supino (FR) aVenosa (PZ), da Arpaise (BN) a Circello (BN), le tradizioni religiose legate a San Rocco si sono radicate nel tempo. Tra le varie feste popolari, che si hanno in Italia, legate al culto del Santo di Montpellier, occupa uno spazio particolare la Festa del Grano di Foglianise (16 agosto). Per celebrare il Pellegrino di Dio, patrono della peste, la comunità di questo piccolo paese del Sannio si esalta nell’arte dell’intreccio, peculiarità dei maestri della paglia; con semplici steli di grano tenero, ogni anno, vengono realizzati autentici capolavori, i “carri di grano”, stupende miniature di monumenti celebri oppure opere scaturite dalle fantasia degli artisti. Nella prefazione al testo “San Rocco, un Santo per Amico”, a cura del Procuratore Costantino De Bellis, pubblicato nell’aprile 2006, dalla Poligrafica Terenzi, in Venafro (IS), il Vescovo di Cerignola - Ascoli Satriano, Felice Molfetta, ha presentato la figura del Pellegrino dell’Assoluto. Il presule ha scritto: - San Rocco, infatti, non è da cercarsi tra i perfetti e i vincenti, bensì tra i poveri in spirito, gli afflitti, i miti, i perseguitati. Egli è colui che ha saputo imitare il Maestro, < mite e umile di cuore> (Mt 11,29), attraverso la conoscenza amorosa e intima di Dio e l’incomprensione del mondo, nella fiduciosa attesa della manifestazione nella gloria del Signore, suo Dio.


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