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Teatro. Amleto in chiave moderna e minimalista

una immagine della rappresentazione. (foto com.) ndr.

di Paola Copertino

MOLFETTA (BA), 6 GEN. - Con un classico del teatro, ma rivisitato in una versione completamente rivoluzionaria, ha preso il via la stagione teatrale del nuovo contenitore culturale del Teatrermitage che ha approntato un serie di appuntamenti veramente inedidi ed innovativi per dare spazio e lustro a compagnie teatrali pugliesi e a nuove proposte. Uno dei testi teatrali più conosciuti e proposti, l‘ Amleto di Shakespeare è stato portato in scena dalla compagnia Teatro Minimo nell‘ ambito della rassegna dedicata alla nuova scena teatrale pugliese e denominata SpazioleArti. Il nuovo spazio è un antico frantoio, che dopo una accurata ristrutturazione, è stato trasformato in un teatro e non solo; c’è un ingresso bar dove gli ospiti possono rinfrescarsi, ma anche una sala dove potersi intrattenere, che a fine spettacolo è adibita per un momento conviviale. La nuova formula scelta dagli organizzatori infatti prevede anche momenti di socializzazione e aggragazione in cui incontrare l‘ artista o gli attori per conoscerli meglio e più da vicino in maniera informale. È infatti stato sposato l‘ innovativo e accattivante pacchetto spettacolo più degustazione in modo tale che i fruitori concludano in bellezza la serata. Molto vari gli appuntamenti che spaziano dalla musica al teatro, dalla danza ai concerti per accontentare tutti i gusti e palati. Con l‘ Amleto è ripartita quindi la rassegna teatrale “Verso alt(r)e sponde” che prevede otto appuntamenti dedicati alla nuova scena pugliese. In scena l’emozionante e folle enigma di Amleto del Teatro Minimo , con la collaborazione alla scrittura di Michele Santeramo di e con Michele Sinisi , istrionico e camaleontico attore. E‘ difficile portare in teatro una simile tragedia proposta in tutte le versioni, in ogni modo e da chiunque. Tutti infatti si sono cimentati per dare il proprio contributo, cercando una chave inedita e personale, cosa che ha fatto, in maniera veramente innovativa il bravo Sinisi, protagonista assoluto della scena. Nel testo proposto viene ripercorsa la tragedia shakespeariana: il re di Danimarca, padre diAmleto,è stato assassinato,consenziente la regina, dal fratello Claudio, che ne ha usurpato il trono e s’è affrettato a sposarne la vedova, Gertrude. Lo spettro del padre appare ad Amleto, rivelandogli la verità sul delitto ed esortandolo al dovere della vendetta. Il principe promette di obbedire , ma la sua natura titubante lo trascina in una alternativa di dubbi ed incertezze, imprigionandolo in una perenne irresolutezza il cui scopo è di differire l‘ azione, aliena dal suo temperamento di intellettuale raffinato e scettico che si estenua nelle infinite possibilità del pensiero. Per difendersi dal dover agire che lo incalza, Amleto si finge pazzo, ma rischia di sconfinare nella follia autentica. Il suo turbamento mentale è attribuito al suo amore per per la soave Ofelia, figlia del ciambellano di corte Polonio. Amleto uccide per errore Polonio mentre Ofelia impazzisce di dolore, seguono una serie di tragedie, ferimenti, vendette e duelli. I personaggi sono stati magistralmente impersonati da delle sedie bianche vuote su cui era scritto a chiare lettere il nome del protagonista in scena in quel momento e, attraverso questo espediente il camaleontico Sinisi si calava nei panni dell‘ uno o dell‘ altro assumendo voce ed atteggiamenti. La scena vuota , minimalista occupata solo dal protagonista e dai suoi personaggi che anche senza essere visibili, erano ben presenti in scena. Altra trovata innovativa ed originale: una parte del monologo recitata interamente in dialetto pugliese che ha spettato il tono aulico del discorso. Amleto – Sinisi è combattuto nella sua vuota solitidine, rappresentata da un palcoscenico deserto dove si svolge una delle tragedie più rappresentate nella storia. Nel ruolo di Amleto si riassumono sentimenti, contrasti, emozioni non solo di un uomo , ma dell‘ umanità intera con i sui drammi e i suoi interrogativi di sempre, di ogni epoca. La tragedia viene smontata e rimontata, riparcellizzata e trasformata, servendosi di alcuni fiori secchi che rappresentano la morte e la tomba, rumori prodotti dalle sedie per dare lo stacco del personaggio, creando questo sapiente instabile equilibrio. Michele Sinisi ha dominato la scena, ha catturato l‘ attenzione del pubblico in sala. Vito D‘ Ingeo invece, a conclusione dello spettacolo, ha illustrato l‘ ambizioso progetto di questo contenitore culturale che si è prefissato lo scopo di far conoscere nuove realtà pugliesi che si stanno affermando a livello nazionale, operazione già portata avanti con „ Ti fiabo e ti racconto“ che ha messo in luce tante compagnie regionali e giovani talenti. Ha poi dato appuntamento all‘ 11 gennaio con lo spettacolo musicale „ Radicanto Duo“ con Giuseppe De Trizio (chitarra e mandolino) e Fabrizio Piepoli (canto , chitarra, percussioni, fisarmonica), concerto questo che rientra nella rassegna musicale „ Emozioni d‘ ascolto“, curata da Francesco Grillo e che mette in primo pianole musicalità del sud. „ Il mondo alla rovescia“ è un progetto live e discografico , finalista del Premio Tenco 2009 incentrato sulla cultura del Mediterraneo. La serata si è conclusa,come dicevamo, con un simpatico momento di convivialità in cui sono stati degustati piatti semplici, ma molto gustosi: insalata greca, cipolle rosse, zuppe di cicerchie, fave, peperoni e melanzane arrostite, cus cus, altri tipi di insalate con verdure, bruschette ai vari oli aromatizzati. Molto originale anche l‘ arredamento dello spazio con materiali di riciclo, cassette in legno, ruote di biciclette per creare lampade, assi di legno come basi di appoggio che hanno dato nuova vita a questo contenitore d‘ arte, prima adibito a frantoio.





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