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El. Europee. Berlusconi candidato? Toti ne è certissimo

Silvio Berlusconi. (foto) ndr.
Ma può essere una strategia studiata a tavolino

di Mimmo Loperfido

BARI, 15 MAR. - “Silvio in campo: quanta paura ragazzi”, questo il tweet di Giovanni Toti, consigliere politico del Cav, col quale - di fatto - ha annunciato la candidatura di Berlusconi alle prossime elezioni europee. Non è passata un'ora ed è arrivata la secca replica dei dem: “Non siamo repubblica delle banane, è incandidabile". Ma perchè Forza Italia, pur sapendo della legge Severino e della condanna con interdizione dai pubblici uffici, ha lanciato l'ex premier come capolista alle prossime elezioni europee? Ve lo spieghiamo subito: si tratta di una strategia che potrebbe generare clamorosi risvolti nella vita politica del Paese. Cominciamo col dire che sull'interdizione dai pubblici uffici, non c'è ancora una sentenza definitiva. Ricorderete che la Cassazione invitò il Tribunale di Milano al ricalcolo della pena accessoria, in quanto ritenuta eccessiva. Quindi, al momento l'interdizione non c'è. Resterebbe la legge Severino, secondo la quale è incandidabile chi ha riportato condanne definitive a pene superiori a due anni di reclusione. E Berlusconi ne ha “beccati” quattro. Tuttavia, trattandosi di un reato commesso prima dell'entrata in vigore della norma, per molti, applicarla al leader del centrodestra, sarebbe incostituzionale. L'allora Pdl infatti, insistette a lungo perchè la Giunta del Senato interpellasse sull'argomento la Consulta. Cosa che non avvenne. Ed è proprio questa la chiave di volta. In conclusione: Berlusconi presenterà la sua candidatura, l'ufficio elettorale la respingerà (in ragione appunto, della legge Severino) ed il leader di Forza Italia impugnerà la decisione e chiederà ad un altro giudice di sollevare la questione per sottoporla – finalmente - al giudizio della Consulta. A quel punto, se la norma venisse ritenuta costituzionale, non cambierebbe nulla, eccetto un enorme spot elettorale: “Ancora un'ingiustizia”, “Le toghe rosse”, “Un altro attentato alla democrazia”, eccetera eccetera. Se invece la Corte Costituzionale dovesse dare ragione a Silvio Berlusconi, le cosnseguenze, lo si intuisce, sarebbero straordinariamente clamorose. E' questa la ragione per la quale è certo che il Cavaliere, presenterà con puntualità la sua candidatura alle prossime elezioni europee. Dopo di che, vuoi o non vuoi, ci sarà il diluvio. 




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