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Musica. Chiara Civello allo Showville: strepitosa anteprima dell'album "Canzoni"

Chiara Civello allo Showville. (foto P. Loporchio) ndr.
Con Nicola Conte e l'Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari


di Romolo Ricapito

BARI, 1 MAG. - E' stata presentata presso lo spazio teatrale della multisala Showville di Bari (680 posti) la grande anteprima del nuovo album di Chiara Civello, dal titolo Canzoni, edito dalla Sony Music. Nella sua esibizione la cantante è stata accompagnata dall'amico Nicola Conte, col quale ha collaborato anche in passato e che ha prodotto questo lavoro discografico di imminente uscita (6 maggio 2014). Ad accompagnare sia Conte che la Civello infine, anche l'Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari. Chiara Civello si è presentata sul palcoscenico in un abito da sera lungo e nero, che aveva la particolarità di avere la metà del bustino di colore bianco. Un tocco di originalità sobria e composta, per un'artista che più che badare al look guarda all'anima delle sue interpretazioni. La prima canzone del repertorio è stata la celebre Io Che non Vivo, portata al successo nel 1965 da Pino Donaggio, diventato in seguito grande compositore di colonne sonore a livello internazionale. La versione mid-tempo della Civello è stata accompagnata da una ritmica sofisticata, mentre la cantante jazz non ha caricato il pezzo con inutili enfasi o gorgheggi, come è ormai d'uso tra alcune sue giovani colleghe. Quindi lo swing di Vieni via con me di Paolo Conte, pezzo che è stato reso popolare anche grazie a una scherzosa versione di Roberto Benigni, In questo caso la canzone assurge (nell'interpretazione di Chiara Civello) a un grande standard, sul tipo di alcuni pezzi mitici come tanti eseguiti da Etta James e Nina Simone. Del resto, al mondo internazionale Chiara Civello è abituata, avendo abitato per qualche tempo a New York ed essendo entrata finanche nelle classifiche ufficiali di Billboard. La lingua spagnola è stata scelta per eseguire Che m'importa del Mondo, celebre pezzo portato al successo da Rita Pavone. In questo contesto però l'interpretazione ricorda quasi Ornella Vanoni, che del resto collaborò col brasiliano Toquinho per il pezzo La voglia, la pazzia, l'incoscienza, l'allegria, assieme a Vinicius De Moraes. Non a caso, però, anche Chiara Civello ha un'anima latina : tenne tra l'altro dei concerti a Rio De Janeiro su 'invito di Jobim. Di suo l'artista si impone in queste sortite nella musica "contaminata" con l'intensità di una vocalità limpida. Dopo la terza canzone, Chiara Civello ha ringraziato il pubblico, sostenendo di essere "metà pugliese": sua nonna nacque a Martina Franca e sua madre è barese. E non a caso, questo suo disco è nato a Bari con un altro barese, Nicola Conte. Andando avanti, è stato proposto qualcosa di più "cantautorale" con Vinicio Capossela (" Con una Rosa") e quindi una irriconoscibile (almeno all'inizio ) Va bene, va bene così di Vasco Rossi. Dopo aver introdotto la flautista Valeria Desideri, la cantante ha eseguito Senza Fine, della già citata Ornella Vanoni, ma scritta da Gino Paoli. Per l'arrangiamento è stato scelto un sottofondo fortemente jazz. Presa in mano la chitarra, Chiara Civello ha eseguito una versione acustica di Il Mondo di Jimmy Fontana. Un modo anche per ricordare al pubblico questo cantautore che però fu anche contabbassista: in riga dunque con l'anima della Civello, che predilige questo tipo di strumenti. D'altronde, Fontana incise alcuni famosi standard jazz, ma l'industria discografica gli impose un genere totalmente pop. Ad ogni modo l'intensità dell'interpretazione di Chiara Civello riporta "Il Mondo" al suo vero significato: quello di un inno alla vita. Avvicinandosi alla fine, il concerto ha svoltato sulla ritmica : non poteva essere altrimenti con la proposta di "Incantevole" dei Subsonica. Il nuovo album contiene arrangiamenti creati da questo gruppo amatissimo dai giovanissimi , ma ascoltati anche dai 35-40 enni, mentre un ruolo fondamentale per il cd è quello che assume Eumir Deodato. Al mitico pianista e compositore di Rio De Janeiro spetta l'onore e l'onere di arrangiare la quasi totalità del disco. Si ritorna al soft con "Fortissimo", altra canzone popolarissima di Rita Pavone, che fu arrangiata da Bacalov su testo di Lina Wertmuller,. Evidentemente alla Civello non deve essere indifferente l'energica e volitiva Rita, ex Gianburrasca , tornata di recente al successo con "Masters", un doppio album che racchiude anche un'anima jazz. Tra i tanti omaggi, non poteva mancare quello a Mina, con Grande Grande Grande, però eseguita in inglese (il testo originale fu di Tony Renis). Dopo "E Penso a te" di Lucio Battisti, anche una colonna sonora di Ennio Morricone, "Metti Una sera a Cena". Per i bis, Chiara Civello ha scelto Arrivederci, anche per ricordare Umberto Bindi, cantautore oggetto recentemente, oltre che di una riscoperta, anche di una importante rivalutazione. Bindi fu perseguitato in vita dall'Italietta bacchettona per una sola colpa: essere omosessuale. Anche Iva Zanicchi ha inserito "Arrivederci" nel suo ultimo album In Cerca di te. Infine, per il secondo bis, un altro mito della canzone italiana , Enzo Jannacci . "I mulini dei Ricordi " il pezzo scelto per omaggiarlo . La canzone è una traduzione del brano americano The Windmills of Your Mind, che però fu scritto dal francese Michel Legrand, famoso compositore di colonne sonore. La canzone fece parte del film Il Caso Thomas Crown. Ad ogni modo, è come se Chiara Civello si sia ispirata a tante grandi personalità musicali quasi a voler dire, bussando alla porta del pubblico che la segue, ma soprattutto a coloro che impareranno ad apprezzarla meglio in futuro : desidero tanto che tra questi "mostri sacri", nel libro della musica un giorno ci sia un posticino anche per me...

Qui le foto del concerto




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