La Presidente della Camera, Laura Boldrini al Libro Possibile: "Io, punto di riferimento delle donne maltrattate in quanto rappresentante delle istituzioni"
Laura Boldrini. (foto com.) ndr. |
Solidarieta' a lucia annibali, sfigurata dall'acido
di Romolo Ricapito
BARI, 14 LUG. - Attesissima al Libro Possibile di Polignano a Mare nella serata conclusiva della kermesse la Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, che ha deciso di offrire la sua testimonianza di donna e rappresentante delle istituzioni per quanto riguarda l'atteso incontro con Lucia Annibali, autrice con Giusi Fasano del libro "Io Ci Sono". A presentare e introdurre il tutto, la direttrice artistica della Manifestazione, professoressa Rosella Santoro.
A proposito della Annibali, la Boldrini ha parlato di "esempio di coraggiosa testimonianza e di grande dignità , di "iniezione di coraggio" e infine di "inno alla vita e alla gioia di vivere".
Rosella Santoro: "Mai ho potuto leggere in maniera così sentita - in altri testi - quello che ho trovato in questo libro".
"Io Ci Sono" che porta il sottotitolo di "La mia Storia di Non Amore",edito da Rizzoli Controtempo, narra fedelmente di come, una sera di un anno fa, cioè il 16 aprile del 2013, una giovane avvocatessa di Pesaro fu sfigurata dentro il suo appartamento con dell'acido tiratole addosso da uno sconosciuto.
Mandante dell'aggressione, Luca Varani, avvocato, che aveva avuto con la vittima una relazione, troncata poi da lei. Per un' assurda forma di vendetta, Varani aveva ingaggiato una coppia di albanesi ,incaricati di "punire" la povera avvocatessa con quell'acido che, sciogliendole il viso, l'ha sfigurata completamente , rischiando di ucciderla.
Laura Boldrini è ritornata dopo un paio d'anni a Polignano a Mare e ha detto di avere accettato questo nuovo invito da parte degli Organizzatori perché, avendo conosciuto personalmente Lucia Annibali, si è sentita particolarmente coinvolta dal suo dramma. L'on. Boldrini ha rimarcato l'origine marchigiana sua e della dottoressa Annibali.
"Dopo l'aggressione- ha dichiarato la Presidente della Camera -fui colpita dal fatto che Lucia fosse stata sfregiata con l'acido tramite una tecnica in uso contro le donne in paesi lontani come Pakistan e Bangladesh.
Così quando ad Urbino inaugurai l'Anno Accademico, volli sapere da lei, direttamente, l'accaduto. Non trovai una donna rancorosa: era quello che mi aspettavo.
Ma invece una ragazza sorridente, con un volto segnato da croste e cicatrici. Ci siamo abbracciate. Eravamo Laura e Lucia. Non la presidente della Camera e la vittima, ma due donne. Due persone che hanno scoperto di conoscersi da sempre.
Ci siamo date subito del tu e abbiamo avuto un intenso dialogo, durato due ore intere. Lucia era una donna già serena, riconciliata con la vita, nonostante il dramma da lei vissuto . Viveva una resilienza (capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici) come personale risorsa per buttare via la sua sofferenza. L'ho quindi invitata alla Camera in occasione dell'8 marzo, festa della Donna,"
Boldrini ha poi stabilito che la violenza di genere è un abuso di Diritti fondamentali, secondo anche una nota della Convenzione di Ginevra.
"Risponderò sempre a tutte le donne che mi scrivono", ha precisato ancora la terza carica dello Stato ."
L'on, Boldrini ha confidato di visitare spesso associazioni e singole donne abusate dalla ferocia dei loro compagni e di recarsi spesso "in spedizione" presso quei reparti di rianimazione dove sono ricoverate in terapia intensiva finanche delle minorenni, che lottano con tutte le loro forze per poter sopravvivere.
"Il mio dovere è ribellarmi urlandoe sostenendo che lo Stato non può più permettersi il costo della violenza domestica ;
essa richiede infatti molto denaro al sistema giuridico e sanitario italiani . La mia è una scelta meditata e basata sul diritto".
Lucia Annibali, intervenendo, ha chiarito che la tappa fondamentale del suo percorso di consapevolezza dà grande forza ad altre donne. E ha letto una frase struggente. Quelli che la osservano adesso vedono un'altra Lucia; lei stessa, davanti allo specchio, si è scoperta una donna nuova, più coraggiosa, più consapevole, più BELLA. Bella a dispetto dell'acido che l'ha sfigurata, "BELLA DELLA MIA DIGNITA'".
"AMO IL MIO VISO PIU' DI QUANTO LO AMASSI QUANDO ERA PERFETTO", la sua clamorosa e bellissima testimonianza.
Lucia Annibali ha dunque affrontato un complesso percorso fisico e psicologico di recupero esteriore e interiore .
"Quando ho capito di essere stata colpita da quell'acido- ha continuato l'avvocatessa - il mio primo pensiero è stato di sgomento e disperazione. Sono stata portata al Pronto Soccorso dei Grandi Ustionati. E' stato necessario reagire, in quel preciso momento dell'aggressione: ho urlato e chiesto aiuto per sopravvivere.
E ancora:" dal rapporto di non amore nasce un amore che è appunto un "non amore", Occorre in queste situazioni fare del proprio meglio per uscire da questo vicolo, per tirarsene fuori. "
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