Libri. Federico Rampini al Libro Possibile: banchieri disonesti hanno approvato leggi su misura. Obama "impotente" a punirli
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Federico Rampini. (foto) ndr. |
di Romolo Ricapito
BARI, 14 LUG. - Al Festival del Libro Possibile di Polignano a Mare è intervenuto l'ultimo giorno ( 12 luglio) al suo ritorno dopo due anni di assenza, Federico Rampini per presentare il saggio edito da Mondadori "Banchieri. Storie dal nuovo banditismo globale".
L'intervento si è trasformato un una Lectio magistralis del giornalista che, in giacca giallo canarino, tolta quasi alla fine per un caldo opprimente, ha interessato la sterminata platea di Piazza San Benedetto, in religioso e compunto silenzio.
Per Rampini, a fronte di una crisi che sembra ormai finita e riguardo la luce che si intravede in fondo al tunnel secondo alcune analisi ottimistiche, c'è un recente rapporto Istat che elencava 6 milioni di posti di lavoro mancanti all'appello.
Sempre l'Istat ha aggiunto nello stesso rapporto: 100 mila giovani italiani sono ormai partiti per l'estero.
Chi sono i responsabili, allora?
Riguardo le banche, Rampini ha ricordato la bolla speculativa dei mutui Subprime, in America (2007-2008), sorta di macchina da guerra per generare "prestito facile".
Per salvare le banche, sono state spese le risorse pubbliche e conseguentemente i contribuenti europei sono stati tassati a questo scopo.
Dopo la salvezza delle banche, c'è stato però un default sonoro con il crollo della Grecia e in misura minore d' Irlanda e Portogallo.
"Contagio" questo che ha "sconquassato" le finanze pubbliche di interi paesi e per il quale tutti noi abbiamo pagato un prezzo elevato.
L'Occidente tutto, con gli Usa in testa , ha vissuto negli ultimi 30 anni una patologia di finanziarizzazione delle nostre economie.
Da un lato, Ronald Reagan e Margaret Thatcher, profeti del Neo-Liberismo.
Dall'altro Clinton, che ha rappresentato anche una deregulation finanziaria, con speculazione illimitata delle banche.
Come conseguenza immediata, si è avuta una crescita abnorme delle disuguaglianze sociali.
Gli anni Sessanta furono l'ultima Età dell'Oro dell'Occidente, con una forma di Economia molto diversa da quella attuale.
Negli Usa le banche erano più piccole, meno potenti, ma più regolate delle attuali.
Tutto questo in un quadro di economia comunque capitalistica.
Adesso però esistono delle gravi disuguaglianze etiche, con l'affermarsi del binomio caste troppo ricche e troppo povere.
Il ceto medio è franante, mentre le disuguaglianze oltre che etiche, sono anche morali e politiche.
Il risultato è: l'economia non funziona quando le disuguaglianze sono eccessive. Perché l'ECONOMIA E' VITALE QUANDO OFFRE SPERANZE ALLA GENTE.
Non viene più distribuito il potere d'acquisto come era d'uso negli anni '60. O come negli anni Trenta, con il New Deal.
Oggi la finanza garantisce stipendi scandalosamente elevati. I Chief executive (amministratori delegati) di Wall Street sono i più pagati. Sono i padroni degli hedge fund (fondi speculativi) e la finanza è ormai assimilabile non a un servizio, ma a un modo di vita.
Detta finanza crea dunque NUOVI PLUTOCRATI E OLIGARCHI ed è parassitaria, dando luogo a rendite che non generano vera ricchezza.
Ricchezza della quale è deprivata l'industria manifatturiera.
Perché i banchieri non sono in carcere negli Stati Uniti? ( la domanda retorica di Rampini).
Obama ha risposto a tale quesito così: è' difficile dimostrare che i banchieri disonesti abbiano violato la legge, incastrandoli singolarmente. Questo proprio per come sono congegnate certe leggi. Queste infatti sono state scritte dagli stessi banchieri, fatte su loro misura; studiate dai loro avvocati profumatamente pagati e promosse al Congresso degli Stati Uniti e nei vari Parlamenti Europei.
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