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Cosenza. Gelosia dagli occhi a mandorla

L'Università della Calabria. (foto) ndr.

di Aida Barbieri

COSENZA, 20 SETT. – Sceneggiata … orientale. Ha davvero dell'incredibile la storia di gelosia e amore conteso che s'è consumata all'Università della Calabria. Esattamente nel parcheggio della facoltà di Ingegneria. Sono da poco passate le 19:30, quando Akiko e Yumy, studenti di nazionalità cinese, escono dalla mensa, dopo un'intensa giornata di studio e letture in biblioteca. L'Unical, complice anche la lunga pausa estiva, è semi deserta. Sono pochi gli studenti in circolazione. I due, da qualche tempo hanno una bella storia d'amore. Yumy e Akiko camminano abbracciati. Ad un tratto, gli si materializza davanti un loro connazionale. E' l'ex di Yumy, mai rassegnatosi alla fine della storia d'amore con la sua connazionale. Lei è bella, alta, con i capelli lunghi, tenuti in ordine da una matita colorata e con il volto delicato e lo sguardo da attrice. La miccia della gelosia non tarda ad esplodere. Rabbiosa e deflagrante. L'ex di Yumy si lancia addosso al rivale e con un paio di colpi di karate ben assestati, prima lo stordisce, lo spintono e lo stende, facendogli perdere i sensi. Eliminato il “rivale”, l'attenzione dell'universitario si concentra sulla sua ex. E' intenzionato a riconquistarla. In tutti i modi. Lui la vuole tutta per sé. Forse non tanto per amore, ma per desiderio di possesso. Lei stessa, infatti, l'aveva lasciato per quel suo modo di essere troppo poco romantico e troppo violento e minaccioso. Yumy inizia ad urlare, chiamando a squarciagola il suo fidanzato, troppo debole per alzarsi e rispondere alle sue richieste di aiuto. La studentessa cinese inizia a correre. Corre con tutta la forza che ha nelle gambe, corre fino a sentire il cuore esploderle in petto. L'ex non molla, non s'arrende. Allunga il passo, la raggiunge e la prende per i capelli. Glieli stringe così forte da rimanergli in mano. Yumy urla, chiede aiuto, tenta di scappare. Ma è immobilizzata. Con le poche forze che le sono rimaste, tenta un'ultima disperata fuga. Ma il sogno di libertà dura solo un centinaio di metri. L'ex la riprende e la scaraventa a terra, gettandocisi addosso. L'universitaria urla. Quando crede che ormai per lei sia finita, intravede una via d'uscita. Un vigilantes dell'Istituto di sorveglianza privata la “Torpedine” di Luzzi (Ottavio Imbrogno, ndr) richiamato dalle urla della ragazza corre in suo aiuto. Con la determinazione e il tempismo perfetto di un consumato rugbysta, placca l'universitario cinese, ormai in preda ad un raptus di rabbia e gelosia. Mentre l'immobilizza, allerta un altro suo collega (Ernesto Cristiano, ndr) che, arriva in un baleno per aiutarlo. Arrivano anche i carabinieri di Rende che, ccoordinati dal capitano Luigi Miele, prendono in consegna l'Otello dagli occhi a mandorla e lo trascinano in caserma. Arriva anche l'equipe medica, infermieristica e paramedica del 118 che soccorre i due ragazzi. Entrambi sono storditi, feriti e contusi. Akiko ha una vistosa ferita ad un occhio, segni di strangolamento al collo e l'impronta di un piede sul petto, Yumy ha una fetita sanguinante in testa, le esce anche sangue dal naso e un caviglia gonfia. I due fidanzati vengono accompagnati in ospedale e tenuti per ore sotto osservazione al pronto soccorso. Il Bruce Lee geloso di Arcavacata, invece, messo sotto torchio dai carabinieri fa scena muta. Alle domande dei militari dell'Arma, risponde con l'aria da duro. Quasi fosse il protagonista di un film. I detective della Benemerita trasmettono gli atti dell'aggressione e dell'arresto al procuratore capo della Repubblica di Cosenza, Dario Granieri. Il cinese viene denunciato per stalking e lesioni personali. Akiko e Yumy tornano a casa, si tengono stretti, come farebbero i protagonisti di una favola d'amore. Amore puro, non malato.





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