Politica. PRC/SE: l'Altra Puglia contro le larghe intese
Il logo di Rifondazione Comunista. (foto) ndr. |
di Redazione
BARI, 14 OTT. - Giorno dopo giorno assistiamo come Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea a eventi che confermano le nostre previsioni : ormai il governo delle “larghe intese” è una mentalità diffusa dal livello europeo a quello locale passando per quello nazionale.
Partito democratico, Nuovo Centrodestra, Udc, Scelta Civica, e quando serve con il concorso di Forza Italia, costituiscono ormai un potere sempre più d'accordo sulle linee di fondo della politica economica, della riduzione dei diritti del lavoro come il Jobs Act (e la passata “riforma” Fornero).
Alcuni esempi?
L'alleanza in Europa tra Partito popolare e Partito socialista sul Trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti e sulle politiche di austerità che stanno strozzando il nostro paese in crisi.
L'accordo trasversale sulle elezioni di secondo livello delle città metropolitane e i consigli provinciali che sottraggono il diritto dei cittadini di scegliere i loro rappresentanti, producendo alleanze tra Pd e Forza Italia come nel caso dell'elezione del nuovo presidente della provincia di Taranto.
O ancora il voto di qualche giorno fa del Partito democratico nella Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato che ha salvato dall'utilizzo delle intercettazioni il senatore Azzollini del Nuovo Centrodestra, presidente della Commissione Bilancio, ex sindaco di Molfetta, indagato dalla procura di Trani per truffa e reati ambientali nella costruzione del nuovo porto di Molfetta, la terza opera marittima italiana dopo il Mose e il porto di Civitavecchia.
Sempre più ormai, anche nella nostra regione, il Pd si ritrova ormai da anni d'accordo con il centrodestra. Da anni orami il Pd tiene una linea comune, ad es. sulle grandi opere infrastrutturali e impattanti sull'ambiente come la Tav, con il centrodestra.
Francamente siamo stupiti che qualcuno faccia parte di un partito senza rendersi conto di chi altri quel partito lo abita e lo ispira nelle scelte di fondo. Siamo stupiti ancora di più per lo stupore di candidati a elezioni primarie che parlano quasi come non appartenessero a quella comunità di partito, che gridano allo scandalo senza interrogarsi su tanto altro quasi fossero degli esterni passati di lì per caso. Siamo stupiti dello stupore di partiti di sinistra come Sel che ancora spera di poter costruire un progetto strategico di governo nazionale con il Pd e ancora lo persegue in Puglia. Siamo stupiti dello stupore di tanti simpatizzanti e militanti del Pd verso rappresentanti di quel partito scelti con le primarie nei gazebi, senza nessun bilancio autocritico e caratterizzato da un moralismo che nulla ha a che fare con la questione morale sollevata da Enrico Berlinguer, utilizzato solo per le rievocazioni celebrative utili a lavare la coscienza.
A tutto ciò come PRC non ci arrendiamo, e anche per questi ultimi eventi ribadiamo la necessità di costruire un soggetto di sinistra autonomo dal Pd e da un centrosinistra morto e sepolto ripartendo dalle tante vertenze , dai lavoratori, dalle lavoratrici e dalle loro lotte.
Anche qui, in Puglia, a partire dalle prossime elezioni regionali.
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