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Economia. Fisco: Cgia, taglio tasse 2014 superiore agli aumenti

Il taglio delle tasse. (foto) ndr.

di Redazione

ROMA, 16 NOV. (AGI) - La pressione fiscale rimane molto elevata (43,3%) ma nel 2014 i contribuenti italiani hanno beneficiato del saldo fiscale positivo: +3,1 miliardi di euro. Lo sostiene l'Ufficio studi della CGIA ha messo a confronto aumenti e diminuzioni fiscali. I tagli (pari a 11,8 miliardi di euro) sono stati nettamente superiori agli aumenti di imposta (8,7 miliardi). Dall'analisi delle voci che compongono la lista delle principali riduzioni di imposta avvenute nel 2014, la Cgia segnala il bonus di 80 euro (misura pari a 6,6 miliardi), il "bonus Letta" (sgravio da 1,5 miliardi), l'eliminazione della maggiorazione Tares (1 miliardo), la riduzione dell'aliquota della cedolare secca (1 miliardo) e la deduzione del 30% dal reddito di impresa dell'Imu applicata sugli immobili strumentali (714 milioni). Per contro, invece, tra i principali aumenti fiscali avvenuti quest'anno si registra l'introduzione della Tasi (3,8 miliardi di gettito), l'aumento della tassazione delle rendite finanziarie (720 milioni), l'incremento dell'imposta di bollo sul dossier titoli (627 miliardi) e la riduzione della deduzione forfetaria dei redditi derivanti dai contratti di locazione (627 milioni). "In attesa che venga approvata entro la fine dell'anno la legge di Stabilita' - nota la Cgia - pare di capire che il saldo fiscale del 2015 potrebbe essere ancor piu' favorevole rispetto al risultato conseguito quest'anno. "Era da molto tempo che cio' non accadeva - osserva il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - a far pendere l'ago della bilancia a favore dei contribuenti italiani e' stato il bonus fiscale introdotto nella primavera scorsa dal Governo Renzi. In linea di massima possiamo affermare che i maggiori benefici economici, come era giusto che fosse, sono andati ai redditi medio bassi, mentre quelli superiori non hanno ancora fruito di nessun sollievo fiscale. Nonostante cio', il carico fiscale complessivo rimane ancora molto elevato e anche nei prossimi anni e' destinato a rimanere su questi livelli. Purtroppo, la contrazione del Pil continua ad essere superiore alla diminuzione del gettito: pertanto, la pressione fiscale non si abbassa".





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