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Il CARA di Foggia tentacolo redditizio di “Mafia Capitale”

Il CARA di B.go Mezzanone - Fg. (foto) ndr.

di Nico Baratta

FOGGIA, 17 DIC. - Non bastavano gli affari  “fatti in casa”, tra quelle mura tanto imponenti quanto storiche che hanno lasciato nei millenni l’impronta di un’era di gloria e sfarzi, a saziare la voracità di pochi uomini.  “Mafia Capitale” ha allargato i suoi confini, estendendoli in tutto l’oramai dileggiato Belpaese che risponde al nome di Italia. “Er Nero”, al secolo Massimo Carminati, quell’ex NAR, membro di spicco della Banda della Magliana, c’ha visto bene quando ha fiutato l’affare “migranti”. Lo ha fatto a Roma e in tutt’Italia. Difatti i migranti, avrà pensato, non arrivano direttamente nella capitale; qui si stabiliscono dopo aver sostato in altri campi, oltre quelli prossimi allo sbarco. Difatti e grazie agli “amici degli amici”, Carminati ha ottenuto informazioni sensibili su come sono organizzati le decine di campi sparsi nel Belpaese: chi li gestisce, i proventi, chi li “foraggia” e chi ha voce in capitolo. 
Ed è qui che entra in gioco anche il nostro centro di accoglienza, quel CARA -Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo- di Borgo Mezzanone, il più grande d’Europa come estensione territoriale e, dalle ultime stime, d’accoglienza. La sua importante locazione territoriale è da sempre considerata strategica, tant’è che qui sostano tutti i migranti provenienti dalle coste meridionali del Mar Mediterraneo. 
Ed allora come poteva non ficcarci il naso “Er Nero”? Lo ha fatto, tant’è che la sua presenza attraverso società e consorzi , presta nomi e contatti vari, hanno allertato gli inquirenti al punto da fare iscrivere il CARA di Borgo Mezzanone tra le strutture da controllare e tener d’occhio. 
La presenza più di spicco che ha fatto puntare i fare delle Forze dell’Ordine è la Cooperativa Sisifo. Mentre per gli altri 14 centri CARA sparsi in Italia vi sono partecipazioni da parte della Eriches29, quella di Salvatore Buzzi braccio destro del Carminati ai tempi dei Nar, quella della cooperativa cattolica Domus Caritas del gruppo Arciconfraternita del Santissimo Sacramento e di San Trifone, presente negli atti dell’inchiesta, quella della Auxilium e della Cascina, quella controllata dalla multinazionale GDF-Suez, la francese Gepsa. Insomma, tutte presenze di importanza rilevante che muovono capitali imponenti. E quando si parla di capitali imponenti, il riferimento è per cifre a tanti zeri. Ancona, Agrigento, Bari, Brindisi, Cagliari, Caltanissetta, Catania, Crotone, Foggia, Gorizia, Lecce, Ragusa, Roma, Trapani, per Carminati erano soldi, non città o peggio ancora centri urbani che ospitavano i CARA, ovvero traffico di migranti, persone, da sfruttare come cose usa e getta.
Ma ritorniamo ai fatti di casa nostra. Come detto nel CARA locale c’è la partecipazione attiva della cooperativa Sisifo, un consorzio composto da ben 22 cooperative e associazioni ONLUS. La Sisifo entra nel CARA  foggiano vincendo un appalto di 20.892.600,00 milioni di euro per tre anni, più 6.905,00 euro, iva inclusa, per i costi della sicurezza non soggetti a ribasso, gli stessi aggiudicati con io criterio del prezzo più basso. La sua vittoria fu schiacciante, superando finanche il ricorso al TAR Puglia da parte delle due concorrenti che dichiaravano non avesse i requisiti necessari per la gestione. Difatti con il 25,964% di ribasso, la Sisifo si aggiudicò l’appalto, seguita dal 25,566 della R.T.I. Gepsa-Acuarinto e del 21,27% dall’A.T.I. Auxilium-SIAR. 
Da questo momento i tentacoli di una piovra autoctona si sono estesi nella nostra provincia e Carminati ha iniziato la sua opera corrosiva ai danni di persone, cose e istituzioni. La Sisifo, con Mineo amico di Carminati, d’altro canto ha continuato la sua opera iniziata nel Cie di Lampedusa, portando proventi a “Er Nero” e affiliati. Vi ricordate lo scandalo delle docce anti scabbia utilizzate a Lampedusa? Ebbene, sono opera di Mineo.

Oggi il CARA di Borgo Mezzanone rimane un centro molto operativo, superaffollato e per fortuna “attenzionato” dalla magistratura. Tuttavia visitando il sito web www.osservatoriomigranti.org riferito al centro d’accoglienza di Borgo Mezzanone si leggono dati riferiti al 25 febbraio 2013, che riportano questi di informativa generale -un vero esempio di trasparenza trascurata da parte di Onlus-:

Nome e indirizzo della Struttura
Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo di Borgo Mezzanone, Strada Statale 544, Manfredonia (FG) 

Anno di apertura
2005 

Posti disponibili
Capienza regolamentare prevista dal Decreto istitutivo: 856 posti.
Capienza regolamentare al momento della visita: 586.
Capienza tollerabile al momento della visita: 778. 

Ente gestore
Croce Rossa Italiana, Comitato Provinciale Foggia, Via Cimaglia n.6, 71121 Foggia.
A partire dal 2014 subentrerà il nuovo Ente gestore: Cooperativa Sisifo. 

Durata della convenzione
2010-2013. 

Personale dell’ente gestore
Direttore: 1
Amministrativi: 2
Magazziniere/Economo: 2
Operatori addetti all’accoglienza: 60
Psicologi: 2
Assistenti sociali: 1
Informatori legali: 2
Educatori: 2
Mediatori linguistico/culturali: 5
Personale medico: 11
Personale infermieristico: 11 
Presenza diurna di operatori addetti all’accoglienza: 17 unità di personale; Presenza notturna: 6 unità. 

Servizi erogati
Informativa legale
Assistenza psicologica
Assistenza sociale
Assistenza medica
Assistenza infermieristica
Corso di lingua italiana
Assistenza alla persona: fornitura di abbigliamento e prodotti per l’igiene personale (kit di accoglienza); 2 lenzuola, 1 federa, 1 o più coperte a seconda della stagione; contributo di 3,50 Euro che viene accreditato su carta elettronica. Con questa cifra l’ospite può acquistare direttamente allo “spaccio” interno sigarette, schede telefoniche, ticket restaurant da spendere in alcuni supermercati della zona convenzionati. 

Altre associazioni o enti che erogano servizi all’interno del Centro
Informativa legale – ARCI
Informativa legale – coop. IRIS

Amaro e irascibile è constatare che l’affare dei migranti è un mercimonio di vite umane, un monopolio affaristico di pochi “personaggi” disumani e criminali in tutti i sensi. Più migranti vuol dire più vite umane che tradotto in affari significa soldi. Il CARA ha fatto la sua parte per saziare l’ingorda fame di Massimo Carminati & Company. E non finirà qui giacché il giro di vite nella nostra provincia, come edotto dalle carte che gli inquirenti possono mettere a disposizione, riguarderebbe anche personaggi appartenenti ad altre associazioni, cooperative, fondazioni, Asp e consorzi.





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