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Teatro. 'I Mammi' : nuovo spettacolo del duo Boccasile & Maretti al Teatro Bravo' dal 5 al 21 dicembre [VIDEO]

Una immagine dello show. (foto) ndr.
di Romolo Ricapito

BARI, 6 DIC. - In scena al Bravo' il duo Boccasile e Maretti per la rassegna "Rido Anch'io": stavolta però, essendo i due partner comici autocnoni, il loro show resterà in scena più a lungo, coprendo quasi tutto Dicembre, con uno stop prima delle festività natalizie. Trattasi di una nuova pièce diretta da Enrico Romita della quale è autore lo stesso Massimiliano Boccasile. 

Essa si basa su un dialogo alquanto spiritato e nonsense ambientato in un parco pubblico tra Carlo (Maretti) e l'amico Max (Boccasile). I due non sono soli però: Carlo, neo papà, spinge avanti e indietro una carrozzina bianca, nel tentativo di cullare e tener buono il suo bebè. Nel farlo non gradisce però le intrusioni dialogiche dell'amico, spesso basate su temi astrusi. Da qui partono una serie di divieti ancora più astrusi, se non assurdi. Esempio dal "non fumare", o " non sbuffare" (leciti) si arriva a... "non respirare"... I due comici hanno scelto per la scena degli abiti basici, composti da felpe nere su semplici jeans. L'ambientazione (il parco) è quella tipica dei genitori che hanno del tempo libero, da usare nell'intrattenere la prole nel contatto con la natura . 


Le storie dello spettacolo sono semi-autobiografiche, si basano cioè sulla recente paternità dei due attori, ma sono completate da critiche al costume attuale e anche da qualche graffio- veloce- nei confronti della politica. Ma quello che più colpisce nelle freddure di Boccasile e Marietti è che esse vorrebbero quantificare un tema classico: quello dell'incomunicabilità tra esseri umani, determinata da mancanza di argomenti, se non quelli futili e banali proposti da Max. Viene riproposto il travaglio del parto e dunque il parto vero e proprio: Maretti, con un camice verde addosso, è la puerpera, Boccasile un medico o forse un infermiere. Mancando una donna in scena, tocca a Carlo immedesimarsi nei patemi e nella sofferenza della sua compagna, mentre un'ambulanza arriva in tutta fretta. 


A inizio e fine spettacolo si ascolta la celebre canzone di Cat Stevens Father & Son, del 1970, diventata nel frattempo un classico del pop. Riguardo al parto, si ironizza sul costo dell'anestesia epidurale, di ben 700 euro, un modo come un altro per polemizzare sulla sanità. Dopo Over the Rainbow, altro classico, ma portato al successo nei lontani anni Trenta da Judy Garland, Max, in un sentito monologo parla degli anni Ottanta, rivissuti con rimpianto anche riguardo ad alcuni oggetti di uso comune (le musicassette, le schede telefoniche, la lira) ormai desueti. Questo periodo, che è reso bene anche dalle reminiscenze sportive , è preferito al momento attuale. Lo spettacolo ha un accenno di serietà quando si dice: "a quei tempi Borsellino e Falcone non erano nomi di vie e piazze, ma di persone che volevano cambiare il mondo". 


Lo show prosegue ancora con un Boccasile papà a sua volta, "visitato" dal partner in una sorta di citazione del mimo francese Marcel Marceau . Altre citazioni sulle pietanze baresi tipiche del pranzo di Natale : esse appartengono all'identità di un popolo, ma questi cibi che sanno di "pescato" sono invisi ai fanatici dell'alimentazione "bio" e vegetariana. La passione per i frutti di mare è vista dunque dai nuovi snob come indice di volgarità e appartenenza ai ceti bassi, soprattutto quando essa si accompagna ad abusi alimentari di carne (salsiccia e rognone). Insomma il cibo sarebbe una sorta di elisir consolatorio per le classi popolari, spesso le più genuine, per le quali l'abbondanza a tavola è sintomo di benessere e appagamento. 


Il tentativo suggerito sarebbe anche quello di non educare i bambini (le giovani generazioni) con le forzature dei padri, che hanno seguito regole comportamentali inculcate. Questo non tanto riguardo il cibo, ma per tutto quanto il resto. I due comici, nei panni dei netturbini con la scopa, riproducono le opinioni tipiche dell'uomo della strada sulla politica, esempio gli 80 euro di Matteo Renzi, la verve eccessiva di Beppe Grillo. I due spazzini rivelano però forme d'ignoranza nell'incapacità di una critica costruttiva, oppure distruttiva, che invece sfocia nel qualunquismo più formale e in elementi beceri. I due comici ringraziando il pubblico hanno citato l'apporto allo spettacolo dell'attrice Giusy Frallonardo come loro "actor coach".







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