'La Buona Politica' - Alexis Tsipras: Il nuovo volto della Grecia
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Alexis Tsipras. (foto com.) ndr. |
di Cosimo Imbimbo
BARI, 30 GEN. - il partito di sinistra di Alexis Tsipras, ha vinto le elezioni in Grecia . A risultati praticamente definitivi (99,8% dei voti), Syriza arriva a un soffio dalla maggioranza assoluta, conquistando 149 dei 300 seggi del Parlamento greco con il 36,34%. Secondo partito sono i conservatori del partito Nuova Democrazia del primo ministro uscente Antonis Samaras, con 76 seggi (27,81%), mentre al terzo posto vi sono i neonazisti di Alba Dorata con 17 seggi (6,28%). Seguono il nuovo partito To Potami (il fiume) del giornalista Stavros Theodorakis con 17 seggi (6,05%), i comunisti del Kke con 15 seggi (5,47%), i Greci Indipendenti (Anel) con 13 seggi (4,75%) e i socialisti del Pasok con 13 seggi (4,68%).
Rimane fuori dal Parlamento il nuovo partito dell'ex primo ministro George Papandreou, la cui presenza ha contribuito ad erodere i consensi del Pasok del ministro degli Esteri uscente Evangelos Venizelos. Alexis Tsipras è intervenuto di fronte a una folle numerosa e festante per commentare il suo successo alle elezioni in Grecia. Tsipras ha rimarcato come il popolo ellenico abbia scritto la storia con il voto odierno, annunciando come la Troika sia ormai il passato dopo la vittoria di Syriza. Il prossimo primo ministro della Grecia ha ribadito come il nuovo governo sarà pronta a lavorare e negoziare una soluzione ragionevole con i creditori per interrompere il circolo vizioso del debito, la vittoria di oggi segna la fine dell’austerità in Europa, e il ritorno della dignità della Grecia. Il programma elettorale di Tsipras che tanto successo ha riscosso tra gli sfiduciati cittadini ellenici, prevede la fine della politica dell’austerità imposta dalla ”Troika” (Unione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale), il taglio del debito, l’aumento delle pensioni e degli stipendi, “vere emergenze umanitarie” in Grecia, come definite da quello che sarà il più giovane (41 anni) presidente greco degli ultimi 150 anni.Lo scenario in via di definizione in Grecia preoccupa più Paesi dell’Unione Europea e potrebbe avere ripercussioni dirette anche sull’Italia.
Se Atene non rispettasse gli impegni economici presi con la UE potrebbero saltare gli aiuti che la “Troika” elargisce (quindi i Paesi dell’Unione insieme a BCE e FMI, ed è prevista peraltro un’ultima tranche da 7 miliardi di Euro ancora da distribuire alla Grecia) e senza questi lo scenario peggiore prevedrebbe un’uscita di Atene dall’Euro con evidenti ripercussioni sulla politica comunitaria.Non è questo però che vogliono i cittadini greci (che i sondaggi danno come favorevoli a restare nell’Euro), e sostanzialmente nemmeno Tsipras che punta verosimilmente a un allungamento delle scadenze e un taglio sugli interessi del prestito. Se questo avvenisse però la UE potrebbe ritrovarsi ancora una volta in difficoltà in quanto accettando le richieste della Grecia, dovrebbe poi dimostrarsi più flessibile anche nei suoi accordi presi con Spagna, Portogallo e Italia. Presto si è intenzionati a varare forse già in settimana con o senza l’ok dei creditori il suo piano “umanitario” di welfare: “Elettricità , casa e trasporti gratuiti o a costi sociali alle famiglie più povere, la tredicesima agli 1,2 milioni di pensionati che prendono meno di 700 euro al mese. Ripristino dell’assistenza sanitaria per il milione di disoccupati che non ne ha più diritto”. Ora occhi puntati sulla Grecia e le prossime mosse di Atene con Bruxelles e la Troika. A far tremare le cancellerie europee sono le richieste di rinegoziazione del debito avanzate da Tsipras in campagna elettorale e ribadite subito dopo la vittoria con un secco: "Diciamo addio alla Troika". Ma se Atene dovesse scegliere la via di un braccio di ferro con l'Europa chi ci perderebbe di più?
L'Italia è esposta verso la Grecia per circa 40 miliardi di euro, se si considerano i prestiti bilaterali e le quote di partecipazione nel fondo salva-stati Esm, nella Bce e nell'Fmi. Lo calcola Bloomberg secondo cui, davanti al nostro Paese ci sono solo Germania (60 miliardi) e Francia (46 miliardi). I 322 miliardi di debiti della Grecia, secondo i dati del Ministero delle Finanze greco resi pubblici alla fine del terzo trimestre 2014, sono solo per il 17% in capo a soggetti privati. La Grecia dunque cambia pagina. E lo si capisce anche dal primo commento a caldo del capo economista di Syriza, Giannis Milios, che alla domanda su cosa farà all'Eurogruppo il ministro delle Finanze Gikas Hardouvelis ha risposto: "Immagino che Hardouvelis chiuderà i casi pendenti, cose di natura tecnica. Il programma che è stato concordato con l'Eurogruppo da Hardouvelis come rappresentante del signor Samaras è ormai morto". Nonostante l'avvertimento arrivato dalla Bundesbank prima ancora che arrivassero i primi dati reali ("La Grecia rispetti gli impegni, fare le riforme è nel suo interesse", ha ammonito il presidente della Bundesbank Jens Weidmann), Tsipras sembra voler tirare dritto per la sua strada. Venendo ai primi commenti a caldo di casa nostra: Vendola a Tsipras, i nostri cuori sono lì con voi - "Voglio che sappiate che la mia mente e il mio cuore è lì, pensa e batte con voi, nell'attesa e nella fiducia.
Ma sono le menti e i cuori di tutti quelli qui oggi a Milano che provano questo sentimento e questa passione", ha dichiarato Nichi Vendola dalla convention di Sel. "La Grecia manda un messaggio straordinario: è da sinistra che si cambia l'Europa, è da sinistra che si salva l'Europa", ha poi scritto in un tweet Vendola aggiungendo, in caratteri greci, la parola 'nike!!!' (vittoria). "Grazie Alexis, grazie compagni e compagne greci: una speranza contro la stupida e cinica politica dell'austerity". Benediciamo il cambiamento che si concretizzi in reali opportunità per una tanto vituperata, in special modo negli ultimi tempi, collettività da un passato ricco di storia, cultura e nobili tradizioni.
Rimane fuori dal Parlamento il nuovo partito dell'ex primo ministro George Papandreou, la cui presenza ha contribuito ad erodere i consensi del Pasok del ministro degli Esteri uscente Evangelos Venizelos. Alexis Tsipras è intervenuto di fronte a una folle numerosa e festante per commentare il suo successo alle elezioni in Grecia. Tsipras ha rimarcato come il popolo ellenico abbia scritto la storia con il voto odierno, annunciando come la Troika sia ormai il passato dopo la vittoria di Syriza. Il prossimo primo ministro della Grecia ha ribadito come il nuovo governo sarà pronta a lavorare e negoziare una soluzione ragionevole con i creditori per interrompere il circolo vizioso del debito, la vittoria di oggi segna la fine dell’austerità in Europa, e il ritorno della dignità della Grecia. Il programma elettorale di Tsipras che tanto successo ha riscosso tra gli sfiduciati cittadini ellenici, prevede la fine della politica dell’austerità imposta dalla ”Troika” (Unione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale), il taglio del debito, l’aumento delle pensioni e degli stipendi, “vere emergenze umanitarie” in Grecia, come definite da quello che sarà il più giovane (41 anni) presidente greco degli ultimi 150 anni.Lo scenario in via di definizione in Grecia preoccupa più Paesi dell’Unione Europea e potrebbe avere ripercussioni dirette anche sull’Italia.
Se Atene non rispettasse gli impegni economici presi con la UE potrebbero saltare gli aiuti che la “Troika” elargisce (quindi i Paesi dell’Unione insieme a BCE e FMI, ed è prevista peraltro un’ultima tranche da 7 miliardi di Euro ancora da distribuire alla Grecia) e senza questi lo scenario peggiore prevedrebbe un’uscita di Atene dall’Euro con evidenti ripercussioni sulla politica comunitaria.Non è questo però che vogliono i cittadini greci (che i sondaggi danno come favorevoli a restare nell’Euro), e sostanzialmente nemmeno Tsipras che punta verosimilmente a un allungamento delle scadenze e un taglio sugli interessi del prestito. Se questo avvenisse però la UE potrebbe ritrovarsi ancora una volta in difficoltà in quanto accettando le richieste della Grecia, dovrebbe poi dimostrarsi più flessibile anche nei suoi accordi presi con Spagna, Portogallo e Italia. Presto si è intenzionati a varare forse già in settimana con o senza l’ok dei creditori il suo piano “umanitario” di welfare: “Elettricità , casa e trasporti gratuiti o a costi sociali alle famiglie più povere, la tredicesima agli 1,2 milioni di pensionati che prendono meno di 700 euro al mese. Ripristino dell’assistenza sanitaria per il milione di disoccupati che non ne ha più diritto”. Ora occhi puntati sulla Grecia e le prossime mosse di Atene con Bruxelles e la Troika. A far tremare le cancellerie europee sono le richieste di rinegoziazione del debito avanzate da Tsipras in campagna elettorale e ribadite subito dopo la vittoria con un secco: "Diciamo addio alla Troika". Ma se Atene dovesse scegliere la via di un braccio di ferro con l'Europa chi ci perderebbe di più?
L'Italia è esposta verso la Grecia per circa 40 miliardi di euro, se si considerano i prestiti bilaterali e le quote di partecipazione nel fondo salva-stati Esm, nella Bce e nell'Fmi. Lo calcola Bloomberg secondo cui, davanti al nostro Paese ci sono solo Germania (60 miliardi) e Francia (46 miliardi). I 322 miliardi di debiti della Grecia, secondo i dati del Ministero delle Finanze greco resi pubblici alla fine del terzo trimestre 2014, sono solo per il 17% in capo a soggetti privati. La Grecia dunque cambia pagina. E lo si capisce anche dal primo commento a caldo del capo economista di Syriza, Giannis Milios, che alla domanda su cosa farà all'Eurogruppo il ministro delle Finanze Gikas Hardouvelis ha risposto: "Immagino che Hardouvelis chiuderà i casi pendenti, cose di natura tecnica. Il programma che è stato concordato con l'Eurogruppo da Hardouvelis come rappresentante del signor Samaras è ormai morto". Nonostante l'avvertimento arrivato dalla Bundesbank prima ancora che arrivassero i primi dati reali ("La Grecia rispetti gli impegni, fare le riforme è nel suo interesse", ha ammonito il presidente della Bundesbank Jens Weidmann), Tsipras sembra voler tirare dritto per la sua strada. Venendo ai primi commenti a caldo di casa nostra: Vendola a Tsipras, i nostri cuori sono lì con voi - "Voglio che sappiate che la mia mente e il mio cuore è lì, pensa e batte con voi, nell'attesa e nella fiducia.
Ma sono le menti e i cuori di tutti quelli qui oggi a Milano che provano questo sentimento e questa passione", ha dichiarato Nichi Vendola dalla convention di Sel. "La Grecia manda un messaggio straordinario: è da sinistra che si cambia l'Europa, è da sinistra che si salva l'Europa", ha poi scritto in un tweet Vendola aggiungendo, in caratteri greci, la parola 'nike!!!' (vittoria). "Grazie Alexis, grazie compagni e compagne greci: una speranza contro la stupida e cinica politica dell'austerity". Benediciamo il cambiamento che si concretizzi in reali opportunità per una tanto vituperata, in special modo negli ultimi tempi, collettività da un passato ricco di storia, cultura e nobili tradizioni.
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