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Terrorismo, "Vaticano nel mirino". Alfano, "non ci risulta"

Il Papa in Piazza San Pietro. (foto Agi) ndr.

di Redazione

ROMA, 12 GEN. (AGI) - All'apparato di sicurezza italiano non risulta una minaccia concreta del terrorismo nei confronti del Vaticano, ma non viene sottovalutato alcun segnale. Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, sottolinea che non emerge nulla "delle relazioni con le autorita' di sicurezza degli altri Paesi" con i quali e' stata "ulteriormente verificata l'informazione" relativa a un possibile attacco al Vaticano. "Quello che invece risulta, e che purtroppo e' evidente, e' che il Vaticano e' stato piu' volte citato ed evocato nei messaggi dell'autoproclamato Califfo e la bandiera nera sulla Cupola di San Pietro non e' un segno difficile da interpretare e che io non leggo come solo simbolico. Ecco perche' non sottovalutiamo nessuna ipotesi, neanche quella piu' apparentemente labile, e nessun indizio". "Su Schenghen non ci sono differenze tra i Paesi europei" Per il responsabile del Viminale non bisogna "creare un eccesso di allarme, ma spiegare con grande chiarezza che non esiste oggi un Paese a rischio zero". "Stiamo mettendo, oggi come ieri, le nostre migliori energie, i nostri piu' abili esperti di intelligence, i nostri uomini di eccellenza delle forze dell'ordine insieme dentro il Comitato di analisi strategica antiterrorismo con il compito di valutare ogni segnale e ogni indizio, in contatto con le autorita' di sicurezza degli altri Paesi europei e in un rapporto di cooperazione forte con gli Stati Uniti, perche' la chiave della prevenzione e' nella circolazione delle informazioni tra le forze di polizia". Alle parole del ministro dell'Interno fanno eco quelle del capo della Digos di Roma, Diego Parente: "Non c'e' traccia di un allarme specifico contro il Vaticano, ma resta comunque un'allerta massima. Il servizio in Vaticano era gia' cospicuo e sostanzioso ed e' stato rivisto come tutto il sistema di sicurezza della citta". Dal Vaticano sulla stessa lunghezza d'onda il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi il quale assicura che "non e' vero che la Santa Sede abbia ricevuto segnalazioni di rischi specifici da servizi di sicurezza di altri Paesi". I servizi di sicurezza, ammette, "invitano ad attenzione e ragionevole prudenza" anche se "non risultano segnalazioni di motivi concreti e specifici di rischio". Secondo padre Lombardi, "non e' quindi il caso di alimentare preoccupazioni non motivate, che possono inutilmente turbare il clima di vita e di lavoro, e cio' anche nell'interesse dei tanti pellegrini e turisti che quotidianamente frequentano il Vaticano".





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