Calcio. Il Foggia ferma la capolista con un pari che gli va stretto
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Una immagine del match. (foto com.) ndr. |
di Mario Schena
FOGGIA, 31 GEN. - Allo Zaccheria per il ventitreesimo turno del campionato di Lega Pro sono di fronte la capolista Benevento ed il Foggia, piuttosto malconcio dopo la sconfitta di Melfi, sia fisicamente che moralmente. Per il Foggia ed i suoi tifosi, soprattutto quelli dina certa età il 31 gennaio è una data storica. Infatti è il giorno del cinquantenario della vittoria per tre a due del Foggia sull’Inter campione di Europa e del Mondo allenata dal “mago” Herrera e che schierava in campo fuoriclasse del calibro di Facchetti, Mazzola e Suarez . In questa data storica il Foggia ha intitolato la Tribuna Centrale al suo bomber per eccellenza; Vittorio Cosimo Nocera, più di cento gol con la casacca rossonera e protagonista del primo Foggia in serie A, quello di Oronzo Pugliese. Mister Roberto De Zerbi ha dovuto rinunciare a agli squalificati Potenza e Grea, e Gerbo, che probabilmente ha chiuso la stagione per la rottura del legamento collaterale, mentre il brasiliano Sainz-Maza, in odore di trasferimento non è stato convocato. Il tecnico rossonero ritrova però Agostinone che ha scontato la squalifica, mentre il nuovo arrivato Barraco partirà dalla panchina. Il Benevento arriva a Foggia da capolista con quarantanove punti frutto di ben quattordici vittorie, sette delle quali in trasferta, sette pareggi ed una sola sconfitta. All’andata finì due a zero per i “sanniti” con i gol di Alfagene e Mentara in panchina i giallorossi hanno Fabio Brini, ex allenatore del Foggia nella stagione 1998/99 subentrato a a Mancano che non riuscì a salvare i rossoneri dalla pesante retrocessione in serie C2, grazie alla sconfitta per uno a zero nei play-out contro l’Ancona. Arbitro dell’incontro il signor Daniele Martinelli della sezione AIA di Roma2, coadiuvato dagli assistenti Davide Argentieri della sezione AIA di Viterbo e Paolo Bernabei della sezione AIA di Tivoli. Parte bene il Foggia che dopo soli trenta secondi vede Cavallaro, in posizione insidiosa, viene fermato dall'assistente perchè in fuori gioco. Al terzo ubriacante azione di Cavallaro che viene chiuso in calcio d'angolo sugli sviluppi del quale il tocco di Quinto, sotto misura, viene deviato sulla linea da Som. Azione in velocità di Iemmello servito in area da Sarno con un fine colpo di tacco, ma la punta rossonera insiste troppo nel dribbling e si fa chiudere. Squadre che si affrontano a viso aperto e la capolista non perdona al minuto numero undici quando la vole' di Eusepi, pescato con il contagiri da Marotta al limite dell'area, si infila nell'angolo basso alla destra dell'incolpevole Narciso. Il Foggia reagisce come una belva ferita, ma perde in lucidità e spreca troppi palloni consentendo ai giallorossi di Brini di gestire il vantaggio. Scorrono i minuti è il Foggia intensifica gli attacchi . Al ventottesimo grandissima occasione per il Foggia con Sarno che da due metri dalla porta manda di poco sulla traversa in tuffo un pallone spizzato da Iemmello. Al ventinovesimo il pressing del Foggia viene premiato dal tapin vincente di Sarno che riscatta l'errore di qualche minuto prima mettendo in porta un cross dalla sinistra di Agostinone sul quale non poche responsabilità le ha il portiere giallorosso Pane. Soffre il Benevento ed il Foggia prende coscienza del fatto che può vincere la partita. La gara è nervosa e fioccano i cartellini gialli. Il ritmo è molto alto e nel finale di tempo chi mostra di avere l'affanno è la capolista. Il Foggia colleziona tiri dalla bandierina, ma nonostante Pane si dimostri alquanto incerto nelle uscite il Benevento riesce a non subire gol. Tre i minuti di recupero con le due squadre stremate in attesa del canonico "tè caldo". L'ultimo sussulto lo da' Marotta che tenta la rovesciata in area che però svirgola. Ripresa con il Benevento più propositivo soprattutto per allentare la pressione del Foggia che anche ad inizio secondo tempo è entrato in campo con la netta determinazione di vincere la partita. Al tredicesimo due azioni fotocopia. La prima è del Benevento con il traversone dalla sinistra di Marotta sul quale arriva Eusepi che spara però addosso al portiere rossonero, contropiede del Foggia con Cavallaro che crossa anch'egli dalla sinistra con la sfera che attraversa tutta la porta e viene deviata in angolo da un difensore rossonero. Al ventiseiesimo De Zerbi viene allontanato dal campo per proteste nei confronti dell'arbitro che assegna una semplice rimessa laterale al Foggia invece di sanzionare l'intervento falloso subito da Iemmello, la paura di perder comincia a prevalere sulla voglia di vincere e le due squadre si fanno più guardinghe, il ritmo cala e le occasioni da gol si diradano. Il Foggia spinge, ma è il Benevento a trovare il gol del vantaggio ancora con Eusepi al trentaquattresimo pescato ancora una volta sotto porta da un traversone dalla sinistra. Risponde il Foggia con un tiro di Cavallaro messo miracolosamente in angolo da Pane. Al trentasettesimo debutta nel Foggia il neo acquisto Barraco che prende il posto di Sicurella. Il Foggia non la vuole proprio perdere la partita e getta decisamente il cuore oltre l'ostacolo e la panchina del Foggia lancia nella mischia il giovane Leonetti al posto dello stremato Sarno. Al quarantatreesimo il Foggia si vede assegnare un calcio di punizione da posizione leggermente decentrata a circa venticinque metri dalla porta. Sul pallone va Gigliotti non nuovo a gol segnati direttamente da calcio piazzato. Il difensore rossonero fa partire un bolide che si insacca alla sinistra di Pane rimettendo in pari la partita. Tre i minuti di recupero che vedono il Foggia chiudere all'attacco, ma la gara si chiude sul risultato di parità che forse penalizza i ragazzi di De Zerbi e premia eccessivamente il Benevento che tutto sommato non è parso decisamente lo squadrone in grado di uccidere il Campionato. Va evidenziato l’arbitraggio decisamente insufficiente del signor Martinelli che ha diretto commettendo spesso errori di valutazione e non usando sempre lo stesso metro di giudizio. Atteggiamento irritante di un arbitro non all’altezza dell’importanza della gara.
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