Estero. Isis distrugge il Museo di Mosul. Il boia e' londinese e si chiama Mohammed Emwazi
Il museo in distruzione. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
BAGHDAD, 27 FEB. (AGI) - Sempre piu' drammatica la situazione in Siria. L'Isis continua a infliggere nuove offensive e a sequestrare i cristiani assiri e caldei presenti sul territorio, circa 350 quelli rapiti, secondo quanto riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani, l'arcivescovo Jacques Behnan Hindo, ordinario dell'Arcieparchia siro-cattolica di Hassake'-Nisibi e l'archiandrita Emanuel Youkhan.
Voci contrastanti si alternano sulla sorte dei cristiani in mano agli jihadisti, tra questi molti bambini, donne e anziani.
L'archimandrita Youkhana parla di 15 di loro trucidati. "Molti di loro - afferma - stavano difendendo i loro villaggi e le loro famiglie".
Il boia dell'Isis e' londinese e si chiama Mohammed Emwazi
Nel villaggio di Tel Hormidz, sempre secondo il racconto dell'archimandrita, una donna e' stata decapitata, mentre due uomini sono stati uccisi con colpi di arma da fuoco.
Per ora non ci sono informazioni circa le esecuzioni subite dalle altre dodici vittime. Il numero quindi dei cristiani sequestrati salirebbe a 350, oltre alle centinaia di persone rapite lunedi' scorso, c'e' un'altra ottantina del villaggio di Tel Jazira, 21 di Tel Gouran, 5 di Tel Feytha e 3 di Qabir Shamiya. Quasi tutti i cristiani sono tenuti ostaggio nel villaggio sunnita di Um Al-Masamier. Altre 51 famiglie, "con circa 5 componenti a testa", come riferisce Youkhana ad Aiuto alla Chiesa che soffre, sono state rapite a Tel Shamiram; ma di queste non si conosce la posizione precisa: "Non sappiamo - continua - dove siano tenute in ostaggio. E' probabile che siano stati portati nella regione del Monte Abdul Aziz, controllata dallo Stato Islamico". Una fonte non confermata riferisce che si prepara, per domani, un'esecuzione di massa nella Moschea di Bab Alfaraj, villaggio sunnita della zona. Nei 35 villaggi cristiano-assiri non e' rimasto piu' nessuno: coloro che sono riusciti a scappare lo hanno fatto verso la regione di Hassake o verso Qamishli: "Le famiglie sfollate - riferisce l'Archimandita Youkhana - sono 800 ad Hassake e 175 nel Qamishli".
Intanto la propaganda jihadista continua: in un video di circa 5 minuti, l'Isis mostra la distruzione di decine di statue e reperti archeologici dal valore inestimabile, conservati nel museo della Civilta' di Mosul. Opere risalenti al periodo assiro (secoli VIII e VII a.C.), ridotte in frantumi, in poco tempo, spazzando via al contempo tre millenni di storia. Scene che fanno tornare alla mente le immagini dell'esplosione e distruzione nel 2001 dei giganteschi Buddha di Bamiyan, in Afghanistan, da parte dei Talebani. E mentre il mondo assiste impotente alle violenze perpetrate dall'Isis, la Bbc sostiene di aver individuato nel londinese Mohammed Emwazi il cosiddetto Jihadi John, il feroce decapitatore delle vittime dello Stato Islamico. Secondo la televisione britannica, Emwazi e' originario della zona occidentale di Londra ed era conosciuto dai servizi segreti.
Sin dal video della prima esecuzione, quella del giornalista statunitense James Foley (19 agosto 2014) la prima cosa che emerse era l'accento londinese del boia nero.
***Questo Spazio pubblicità è in vendita***
Nessun commento