Teatro. Al "Duse" di Bari, Pinuccio Sinisi in scena con "Dandin, ovvero la giostra del becco"
BARI, 23 OTT. – L’astuzia può cambiare la sorte degli uomini, saper sfruttare gli eventi favorevoli può modificare in positivo situazioni apparentemente avverse. E’ “Dandin, ovvero la giostra del becco”, in scena ogni fine settimana al teatro Duse di Bari. Una scrittura liberamente tratta da un capolavoro di Molière (“George Dandin o il marito confuso), per la regia di Vito Latorre, con Pinuccio Sinisi, Cristina Angiuli, Daniele Bottalico, Maria Sole Casamassima, Vito Latorre, Mauro Milano e Lilia Pierno. Sinisi (in gran spolvero e dalla battuta fuori copione sempre pronta) è Pinuccio Stragapede, barese disoccupato, che in cambio di una congrua somma di denaro si presta a diventare cavia per un esperimento scientifico: un viaggio nel Seicento con la “Macchina del tempo”. Pinuccio diventa George Dandin e per vivere attinge alle sue conoscenze di uomo del Ventunesimo secolo e diventa inventore. La “scoperta” delle mollette e delle orecchiette gli daranno popolarità e gli permetteranno di diventare ricco per sposare Angelica, nobildonna decaduta e sempre alla ricerca di un nuovo amante. Senza volerlo, Pinuccio diventa motivo d’ispirazione per la celebre opera di Molière. Ma qui il protagonista si domanda se sia il caso di fare la stessa tragica fine del Dandin del grande commediografo francese. Pinuccio tira fuori l’astuzia tipica del barese e trova il modo per salvare la pelle e riscattarsi agli occhi di tutti, a cominciare dalla moglie infedele e dalla pericolosa suocera.
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