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Cronaca. Operaio muore schiacciato da tubo all'Ilva di Taranto

Secondo incidente mortale del 2015 all'Ilva di Taranto
TARANTO, 17 NOV. - Un operaio di una ditta appaltatrice è morto, travolto da un grosso tubo, nello stabilimento Ilva di Taranto. L'incidente si è verificato intorno alle 9 di questa mattina nel cantiere di demolizione e rimozione della depolverazione secondaria della linea D dell'agglomerato, cioè nell’area dove viene preparato il materiale di carica per gli altiforni. La vittima, il 49enne Cosimo Martucci, di Massafra, era al lavoro insieme con altri operai per la sostituzione di una canna fumaria. L'incidente si è verificato durante lo scarico dei tubi dall’autotreno condotto proprio dalla vittima, che aveva parcheggiato nei pressi di una gru. L’operaio, che era sceso dal mezzo e assisteva alle operazioni di scarico, sarebbe morto poco dopo l’arrivo dell’ambulanza. Si ipotizza che l’imbragatura fosse allentata o, comunque, non fosse sistemata correttamente. L'agglomerato è una delle parti dell'area a caldo del siderurgico soggetta agli interventi di risanamento ambientale prescritti dall'Aia. Personale dello Spesal (Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) dell’Azienda sanitaria locale sta raccogliendo informazioni per stabilire le cause dell’incidente. Sul posto anche il procuratore capo di Taranto, Franco Sebastio, Vigili del fuoco e Carabinieri. La Procura ha aperto un fascicolo d'inchiesta sul secondo incidente mortale del 2015 nel siderurgico di Taranto e ha disposto il sequestro dell'area in attesa degli accertamenti per stabilire la dinamica dell'accaduto. L'impresa «Pitrelli», di cui Martucci era dipendente, aveva nello stabilimento un suo cantiere e proprio personale, fa sapere l’azienda. All'Ilva dalle 11 sono scattate 24 ore di sciopero che coinvolgeranno anche il personale delle imprese appaltatrici.







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