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Società. Le proposte dei giovani di Taranto per la rinascita della città. Consegnate le borse di studio in memoria di mons. Motolese

Gli studenti premiati con mons. Santoro
Daniele Lo Cascio
TARANTO, 2 DIC. - «Per far rinascere il nostro territorio dobbiamo partire dalla cultura e da una visione della vita che abbracci tutti gli aspetti aprendosi al significato totale e chi può essere artefice della rinascita sono i ragazzi con l’entusiasmo ma anche con l’acutezza delle loro analisi e proposte». Così l’arcivescovo di Taranto, monsignor Filippo Santoro, ha spiegato lo spirito del concorso che onora la memoria di monsignor Guglielmo Motolese, arcivescovo del capoluogo jonico dal 1962 al 1985, promosso dalla Fondazione “Cittadella della Carità”. L’edizione di quest’anno si è svolta sotto il tema Educazione e cultura per la rinascita di Taranto proprio per coinvolgere i giovani nella problematica sociale e civile della città bimare.
«Questi giovani – ha aggiunto l’arcivescovo Santoro durante la cerimonia per la premiazione – ci danno una spinta di entusiasmo e di passione. Nei loro elaborati non si sono limitati alla denuncia e al lamento ma hanno fatto delle interessantissime proposte positive attraverso cui la città può risorgere». L’azione più invocata perché il territorio viva rinasca e fiorisca è un coordinamento delle forze culturali educative e sociali presenti.
Sette le scuole partecipanti, che si sono divise 12 borse di studio per complessivi 3 mila euro aggiudicate a studenti delle classi quarta e quinta della scuola secondaria superiore e a studenti del Seminario di Poggio Galeso di Taranto. Due le sezioni: elaborato scritto e elaborato multimediale. Tra le proposte per un rilancio della città che passi dalla cultura, la creazione di una “Cittadella della Cultura”, gemellaggi, iniziative culturali, sportive, artistiche, ambientaliste, concorsi artistici, scientifici e letterari, investimenti per la valorizzazione delle risorse paesaggistiche e conseguente rilancio turistico, creazione di strutture per scambi culturali di reciproco arricchimento in considerazione dei processi migratori in atto.
Insomma: inviti espliciti a dimenticare il settore secondario e a scommettere sul terziario per riacquistare il senso di appartenenza e la volontà della rinascita di una città che ha bisogno del contributo di tutti.







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