Salute. ARPA: Ordotel a che serve?
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Giorgio Assennato |
L’innovativo sistema di monitoraggio privato di significato
di Daniele Lo Cascio
BARI, 11 FEB. - A seguito di un emendamento inserito nella legge di bilancio regionale, pochi giorni fa il Consiglio regionale ha prorogato di due anni i termini per gli adempimenti previsti dalla legge regionale sulle emissioni odorigene. L’anno scorso in Regione la commissione ambiente stava per approvare una legge che avrebbe abrogato la vecchia legge del 1999 ( mai entrata in vigore). Successivamente venne approvata una legge innovativa che dava quasi tre anni alle aziende per l’adeguamento. Entro un anno dalla pubblicazione della legge infatti (n.23 del 16 aprile 2015 pubblicata sul BURP del 22 aprile 2015) le aziende avrebbero dovuto presentare una richiesta di nuova autorizzazione in conformità alla legge. Tale richiesta doveva poi essere oggetto di una modifica dell’autorizzazione (minimo un anno). L’azienda poi aveva un anno di tempo, a partire dall’approvazione della nuova autorizzazione per adeguarsi concretamente. Il direttore di ARPA Puglia, Giorgio Assennato rileva come ai già tre anni di stand-by ora se ne aggiungano altri due. Considerando che le proteste per le moleste olfattive di vari impianti (la raffineria Eni di Taranto, discariche, depuratori, impianti di compostaggio e di biostabilizzazione dei rifiuti, sansifici etc,) costituiscono la più frequente causa di richieste di informazioni rivolte al servizio info di Arpa Puglia Assennato si chiede che valore abbia adesso quell’ innovativo sistema di monitoraggio dal nome ORDOTEL sviluppato insieme all’Università di Bari ai fini di un capillare monitoraggio se poi non è possibile effettuare alcun intervento.
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